Valerio Amoroso nella sfida con Latina: con Bologna è stato uno dei migliori(Foto Buco, pagina ufficiale Juvecaserta)

Valerio Amoroso nella sfida con Latina: con Bologna è stato uno dei migliori(Foto Buco, pagina ufficiale Juvecaserta)

È positivo il primo impatto con il Palamaggiò per la Juvecaserta. I bianconeri fanno loro, con fatica, la semifinale del trofeo Irtet contro i cugini acquisiti della Fortitudo Bologna per 77-65. Un test probante per gli uomini di Dell’Agnello, per la prima volta con una parvenza di quintetto dall’inizio della preparazione e con un avversario che, seppur di rango inferiore, è coriaceo e gioca a viso aperto: un gioco offensivo ancora da raffinare, ma è dalla difesa che sono arrivate le indicazioni migliori. Molte volte nei momenti di difficoltà la Juve, senza Downs, Ghiacci e Cinciarini, si è rifugiata nel lavoro sotto il proprio canestro per poter tamponare le offensive di Flowers e compagnia; il risultato si è visto, con tanti contropiedi a segno e una rinnovata fiducia nelle sortite in attacco. In tutto questo, Caserta ha il suo leader, Peyton Siva. Il campione NCAA con Louisville ha acceso più volte la miccia per la propria squadra, che ha fatto affidamento su di lui ogni volta che poteva. Il risultato è una prova a tutto tondo con 21 punti, 4 rimbalzi, 6 assist, 7 recuperi (a dispetto delle 4 perse) e 9 falli subiti. A fargli compagnia nella lista dei più propositivi sono Valerio Amoroso, prezioso con la sua durezza sotto canestro e il tiro dall’arco, e Marco Giuri, capace di dare quando serve una enorme scintilla di energia e di ovviare alle mancanze di un avulso El Amin. Bene anche nei minuti finali, quando Bologna, che ha messo in mostra due ragazzini terribili come Candi e Montano aiutati dai muscoli di Iannilli e l’esperienza di Sorrentino, ha tentato il tutto per tutto recuperando un passivo di undici lunghezze e mettendo il muso avanti nell’ultimo parziale, restando in linea di galleggiamento a tre giri d’orologio dalla sirena finale: senza frenesia la Juve non si è snaturata e si è portata a casa la vittoria e la possibilità di disputare la finale di domani.

Nella prima partita del pomeriggio è, come previsto, la Dolomiti Energia Trento a prevalere sull’Acea Roma, proprio la squadra che ha lasciato posto alla Juve in massima serie, per 62-70. Partita più combattuta del previsto per i trentini, che tirano il freno a mano dopo un primo quarto a razzo conclusosi sul 20-9. All’Acea non va di fare la sparring partner e, approfittando delle rotazioni ampliate che Buscaglia concede alla sua truppa, prende coraggio con i suoi uomini di esperienza, passando dalle triple di Voskuil alla potenza di Olasawere sotto canestro ben coadiuvato da Callahan. La Dolomiti Energia si ritrova così in uno scontro più complicato del previsto e con un quintetto meno sperimentale, orfano però di Sutton e Pascolo acciaccati durante la partita, allungano negli ultimi cinque minuti con un buon Lockett dimostrando buon focus nei momenti cruciali. Bene il primo tempo di Wright, fatto di tanta sostanza nel pitturato, e la prova di Baldi Rossi, chiamato quest’anno ad un passo in più.