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(Foto Savino Paolella 2015)

(Foto Savino Paolella 2015)

Obiettivo Lavoro Bologna: dal disastro del Pianella alla gioia dell’Unipol Arena. Tutto in sette giorni. La Virtus, messa con le spalle al muro, batte agevolmente Torino e si mantiene in vita. La lotta per la salvezza si deciderà all’ultima giornata. Bologna per restare l’unico club italiano a non essere mai retrocesso dovrà evitare di arrivare a pari punti con Torino e Caserta. Nell’ultimo turno di campionato dovrà andare a giocare a Reggio Emilia, un campo già difficile di suo e reso ancor più complicato dalla voglia della Grissin Bon di difendere il secondo posto. La salvezza non è ancora conquistata, ma i bianconeri, contro la Manital, hanno dimostrato di saper ancora lottare.

Trevor Lacey (Foto R.Caruso 2015)

Trevor Lacey (Foto R.Caruso 2015)

Consultinvest Pesaro: I marchigiani sembravano spacciati dopo il ko casalingo con Caserta del mese scorso. Ultima con Torino a 18 punti, la Consultinvest aveva subito un colpo pesantissimo tra le mura amiche che tanto bene avevano portato durante la stagione. La svolta arriva invece a Venezia la settimana successiva, dove ci si impone per la seconda volta lontano dall’Adriatic Arena dopo un supplementare, con il destino che tornò in mano alla banda di Paolini sfruttando il fattore astronave. Detto, fatto: nel palazzetto di casa arrivano le due vittorie che chiudono il discorso salvezza, quelle con Capo d’Orlando e Cantù. Contro i brianzoli il solito Austin Daye si congeda dai suoi tifosi con 26 punti e 7 rimbalzi, ma questa stagione non lascia solo bei ricordi del figlio d’arte; perché Pesaro ha trovato il tesoretto Trevor Lacey, giocatore altruista e continuo dal quale la Vuelle vorrebbe ripartire.

(Foto di Matteo Cogliati)

(Foto di Matteo Cogliati)

Openjobmetis Varese: Un’altra squadra che è partita male e ha dato il meglio nelle ultime giornate di campionato è quella di coach Moretti. Sembrano lontani i tempi nel quale il pubblico varesino contestava apertamente società e giocatori dopo una partita letteralmente regalata a Pesaro; a distanza di nemmeno tre mesi la passione per la fu Ignis si è riaccesa e una stagione che pareva fallimentare ha avuto senso, e che senso, di esistere. Merito delle quattro vittorie in fila in campionato propiziate dall’innesto di Chris Wright (7 successi in 10 gare giocate) che hanno alzato le ambizioni playoff della Openjobmetis; l’ultima, convincente, contro Reggio Emilia che per via di qualche acciacco ha tirato un po’ i remi in barca ma rimane sempre una delle favorite al tricolore. E a quaranta minuti dalla fine della regular season Cavaliero e compagni hanno ancora la possibilità di accedere ai playoff, anche se una vittoria nel derby contro Cantù potrebbe non bastare. Ma per raddrizzare una stagione in questo modo, comprendendo anche le Final Four di coppa, ci vogliono tanti attributi, che Moretti e i suoi hanno.

Phill Goss (Foto R.Caruso 2016)

Phill Goss (Foto R.Caruso 2016)

Reyer Venezia: Ennesimo buone-back di una stagione veramente vissuta su una carrozza delle montagne russe. La truppa orogranata, arrivata anche a trovarsi con uno svantaggio superiore alla doppia cifra, ha saputo compattarsi nonostante le assenze e con una prova di grande carattere e concentrazione (che quest’anno sono più andate che venute) è riuscita a conquistare due punti fondamentali sia per la qualificazione che per la posizione finale nei playoff. La sfida con Avellino potrebbe essere un anticipazione di quasi di finale, e potrebbe dare indicazioni importanti sul momento di Venezia.

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Della Valle Amedeo (Foto R.Caruso 2016)

Della Valle Amedeo (Foto R.Caruso 2016)

Grissin Bon Reggio Emilia: Sconfitta che pesa quella della Grissin Bon a Varese, poiché complice la vittoria di Avellino, la truppa di Menetti si fa agganciare al secondo posto dalla Sidigas, rischiando di perdere la seconda piazza nella griglia dei playoff. La seconda sconfitta in fila, terza nelle ultime cinque, arrivata contro la squadra più in forma del momento costringe Reggio a vincere contro Bologna per non dover tendere l’orecchio verso Venezia ed il risultato della Sidigas, ma la fame ed il desiderio di sicurezze della Virtus potrebbero complicare non poco la vita agli emiliani.

Stefano Mancinelli (foto Marco Marengo 2015)

Stefano Mancinelli (foto Marco Marengo 2015)

Manital Torino: i piemontesi falliscono il primo match point che poteva significare salvezza anticipata. A Bologna, la Manital si squaglia dopo pochi minuti di fronte all’aggressività della difesa felsinea. Dyson e White sono stati eccessivamente nervosi, in particolare il centro di Vitucci si è fatto espellere nell’ultimo quarto per doppio fallo antisportivo. Mancinelli, fischiatissimo dal pubblico virtussino per il suo passato in Fortitudo, non ha retto la pressione e ha chiesto il cambio tirandosi fuori dalla contesa. Ora Torino dovrà conquistare la salvezza tra le mura amiche, affrontando una Pesaro che non ha più nulla da chiedere al campionato, e potrebbe anche non bastare.

Peyton Siva (Foto Buco - Juvecaserta Basket Official)

Peyton Siva (Foto Buco – Juvecaserta Basket Official)

Pasta Reggia Caserta: Va bene gli infortuni, va bene le rotazioni limitate, ma i bianconeri, chiamati alla gara della vita contro una Brindisi che chiedeva poco e nulla al suo campionato, non è praticamente scesa in campo al PalaPentassuglia. La Enel ha avuto vita facile contro una Juve apparsa stanca ma soprattutto timorosa, con le punte Siva e Downs che hanno combinato ben poco per impensierire la difesa dei padroni di casa. A febbraio coach Dell’Agnello ed i suoi ammiccavano alla zona playoff, ma una striscia di nove sconfitte nelle ultime dieci partite ha buttato i bianconeri nel baratro. Ora Caserta dovrà difendere la massima serie contro una Trento che vorrà conquistare il miglior piazzamento possibile nella griglia playoff; il destino è ancora nelle mani dei bianconeri, ma per il secondo anno consecutivo si giocano la permanenza in massima serie all’ultima giornata. Lo scorso anno andò nel modo peggiore, e quest’anno? Lo scopriremo mercoledì sera.

Alessandro Aita, Marco Bogoni, Andrea Furlan