Ecco Franco Gramenzi, il coach della formazione ciociara.

Ecco Franco Gramenzi, il coach della formazione ciociara.

Mancano ormai solamente quarantotto ore all’inizio di una delle manifestazioni più attese dell’anno ovvero le Final-Six di Coppa Italia della Lega Nazionale Pallacanestro. Ad aprire le danze venerdì alle ore 18 saranno la De’Longhi Treviso e la FMC Ferentino, squadra che viene da tre sconfitte consecutive. Come emerso da queste performance, i gigliati hanno avuto problemi dal punto di vista fisico causati soprattutto dagli infortuni occorsi ad Omar Thomas e Ryan Bucci. Anche per questo motivo abbiamo deciso di intervistare l’allenatore dell’attuale quarta forza del campionato di A2 Gold, ovvero Franco Gramenzi che ci ha raccontato lo stato di forma dei suoi ragazzi, le sue aspettative per questo week-end e le sue impressioni sulla manifestazione. Ecco a voi l’intervista integrale al coach della società amaranto.

Sicuramente è un risultato di prestigio il fatto di aver ottenuto la qualificazione alla Final Six di Coppa Italia. Qual è l’obiettivo della squadra? E le sue aspettative?

“Intanto c’è da dire che il raggiungimento dell’obbiettivo è importante perché, seppure ad inizio stagione non ho dato un peso eccessivo alla manifestazione, non era facile visto che il nostro campionato è molto equilibrato e soprattutto non era scontata la qualificazione a causa del nostro cattivo inizio, ma dopo credo che la squadra abbia avuto una buonissima reazione conquistando questo prestigioso ingresso per la Coppa. Le aspettative sono quelle di far bene però sappiamo che l’inizio di questa manifestazione sarà difficoltoso. Treviso, seppure una squadra di Silver, è un team molto competitivo che secondo me anche in Gold farebbe una grandissima figura e sarebbe nei piani alti della classifica. Abbiamo avuto modo di osservarla, seppure in poco tempo, e devo dire che troviamo un avversario davvero dura da affrontare, difficile da diversi punti di vista ed il bello è anche questo ovvero trovare una società così competitiva soprattutto come Treviso che è una piazza storica della pallacanestro italiana.”

Ferentino che viene da tre sconfitte consecutive causate, soprattutto quella subita in casa contro Casalpusterlengo, dal fatto che la sua squadra era sottotono dal punto di vista fisico specialmente per gli infortuni occorsi a Bucci e Thomas. Qual è lo stato di forma della squadra? Può raggiungere il cento per cento della forma per questa manifestazione?

“Dunque, innanzitutto c’è da dire che il campionato è tutta un’altra cosa perché quando iniziano questo tipo di manifestazioni lo spirito è totalmente diverso anche perché sono partite da dentro o fuori per cui è tutta un’altra cosa. Dopo la partita di Casalpusterlengo la situazione era difficoltosa dal punto di vista fisico ma già nella partita di Brescia ho avuto buonissimi segnali. Certamente la sconfitta contro i lodigiani ha una storia a se perché sia la partita contro Torino, seppur senza Bucci, sia quella di Brescia sono state partite combattute in cui abbiamo provato sino al quarantesimo a vincerle per cui non sono preoccupato per questa striscia negativa anche perché i valori di questi tre avversari incide anche se non dovevamo lasciare la partita casalinga. Ora entriamo in una settimana completamente differente, in cui ci sono partite ad eliminazione diretta in cui l’esordio contro Treviso non sarà facile anche perché abbiamo tutto da perdere per il fatto di avere i favori del pronostico, però avendo visto la squadra di coach Pillastrini c’è poco da star tranquilli perché troviamo una squadra molto ostica da affrontare.”

Supponendo il fatto che passiate il turno contro Treviso, ritroverete Brescia in un re-make della sfida dello scorso sabato. Dopo questa trasferta ha escogitato nuove tattiche da mettere in campo contro la squadra di coach Diana?

“Ecco prima passiamo il turno e poi ti rispondo. Venerdì sera se lei viene a Rimini ti risponderò.”

Come si prepara una competizione così particolare in cui potreste eventualmente giocare tre partite in altrettanti giorni oppure uscire dopo un match?

“Guardi, il particolare di questa competizione è proprio quello di giocare sempre partite ad eliminazione diretta. Onestamente quando ho partecipato alle scorse edizioni erano basate sempre su due partite, mai su tre e questa è la prima volta che mi capita di allenarla su eventuali tre match uno dopo l’altro. Ciò richiede un considerevole dispendio energetico per chi arriva in finale tra le quattro squadre che devono scendere in campo sin dal venerdì ovvero noi, Torino, Treviso e Ravenna. Poi c’è la parte di preparazione che per noi tecnici diventa molto più difficoltosa anche se c’è da dire che tre delle nostre cinque avversarie già le conosciamo al contrario di Treviso che è la prima volta che affrontiamo.”

Secondo lei può far bene al movimento del basket italiano questa manifestazione per come sarà organizzata?  Potrà risultare migliore rispetto alla Coppa Italia di Serie A?

“Non posso dire se la riuscita dell’evento sarà migliore o peggiore ma posso affermare che, avendo visto l’edizione dello scorso anno dall’esterno, è una bella manifestazione perché per ogni categoria c’è un trofeo in palio e ciò porta una grande affluenza di pubblico per ogni squadra che vi partecipa ed in tre giorni si vive la pallacanestro sotto ogni punto di vista, con anche molti spettacoli di contorno. Inoltre sono convinto che in questa seconda edizione, reduce dall’esperienza della prima, si possa anche perfezionare ammesso che ci siano margini di miglioramento. Certo non è la vera Coppa Italia ma sicuramente sarà una bella manifestazione.”

 


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