Europromotion Legnano – Andrea Costa Imola 74-60

Legnano esulta per la salvezza conquistata (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Legnano esulta per la salvezza conquistata (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Servivano due punti a Legnano per ottenere la matematica salvezza, e dopo aver buttato via un’occasione d’oro sette giorni fa a Chieti si è rifatta davanti al pubblico amico, complice una Imola apparsa assai sottotono. La gara è a senso unico fin dai primi minuti, con i padroni di casa che trovano canestri da Raivio e Palermo e gli ospiti che faticano a trovare ritmo, soprattutto sotto canestro, dove, vista anche l’assenza di Pacher, dovrebbero avere vita facile. Invece, l’esperienza di Maiocco e l’energia di Sacchettini mettono seriamente in difficoltà Washington e Maggioli, e il divario aumenta, toccando addirittura il +20 all’inizio del terzo quarto, ancora con Raivio (45-25). Per due volte l’Andrea Costa prova a reagire, prima con un break di 10-0 con le triple di Hassan e Anderson, poi, con Legnano tornato a +18, con un 9-1, ma ancora una volta sono Raivio e Palermo a ricacciare indietro gli avversari, che già nel quarto periodo alzano bandiera bianca.

Legnano conquista una salvezza sudata e meritata, in una stagione complicata per i tanti infortuni che hanno creato non poche difficoltà a coach Ferrari nel gestire un roster certamente non infinito. La squadra invece è stata brava a reagire come gruppo, tanto che, dopo le tante, troppe sconfitte consecutive a metà stagione, nelle ultime giornate è tornata a giocare un basket aggressivo e corale, in cui tutti danno il loro contributo, anche i vari Fattori, Laudoni e Sacchettini, cresciuti parecchio nelle ultime settimane. Paradossalmente, nonostante la prova “eroica” di Raivio, la vittoria e la salvezza sono di tutta la squadra.

Legnano

Navarini: 5. Di sicuro non la sua miglior partita, titubante in attacco e distratto in difesa, dove aveva avversari fisicamente alla sua portata.

Capitan Maiocco, prezioso come sempre (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Capitan Maiocco, prezioso come sempre (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Maiocco: 7. Meno incisivo del solito in attacco, è il solito capolavoro in difesa, dove marca splendidamente il ben più grosso Washington e fa la differenza con aiuti sempre nei tempi giusti.

Palermo: 7. Ottimo in avvio di gara, sparisce un po’ alla distanza ma torna a farsi sentire con una tripla fondamentale per il nuovo allungo legnanese nel quarto periodo.

Martini: 6,5. Fatica in attacco, ma dà il suo contributo portando energia su entrambi i lati del campo e creando scompiglio nella difesa imolese con le sue penetrazioni.

Fattori: 6,5. Se si convince che rende di più sotto canestro che dai 6,75 m, diventa un giocatore affidabile, perché, se fisicamente paga quasi sempre contro i pariruolo avversari, ha intelligenza e mani buone per fare bene comunque.

Sacchettini: 7,5. Parte in quintetto al posto dell’infortunato Pacher, e la sua difesa su Maggioli è quasi commovente, oltre che efficace. Ottimo anche a rimbalzo.

Nik Raivio, autore di una partita pazzesca (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Nik Raivio, autore di una partita pazzesca (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Raivio: 10. Un uomo in missione, voleva vincere e ha fatto davvero di tutto per ottenere i due punti. Una volta di più, le cifre dicono tanto, ma non tutto. Il 40 di valutazione e i 32 punti con 12/16 al tiro, 7 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero e 1 stoppata pazzesca, a fronte di 2 sole palle perse, non dicono come questo giocatore si presenta in campo: mai una lamentela, sempre pronto a buttarsi a terra per recuperare un pallone, a difendere duro, a saltare 2-3 volte per catturare un rimbalzo contro avversari 10 cm più alti, a rinunciare a un tiro per servire un compagno e dargli fiducia. Pare che abbia espresso la volontà di rimanere anche il prossimo anno: se fosse vero, la sua conferma sarebbe la miglior mossa di mercato possibile per i biancorossi.

Laudoni: 6. Si fa sentire a rimbalzo, ma in attacco è come sempre un po’ ondivago, sbagliando un paio di conclusioni facili.

Imola

Washington: 4,5. Inguardabile per tre quarti, aggiusta (leggermente) le cifre nel finale, ma davvero di questa partita non ci ha capito molto.

Sgorbati: 6. Due rimbalzi catturati in 4 minuti in campo.

Michele Maggioli ha sofferto parecchio contro Michael Sacchettini (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Michele Maggioli ha sofferto parecchio contro Michael Sacchettini (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Maggioli: 5. Ingabbiato dalla vitalità di Sacchettini, si innervosisce presto e non riesce quasi mai a imporre l’enormemente maggior talento ed esperienza, assumendo quasi l’atteggiamento del veterano che “esige” che arrivi un fischio ogni volta che viene toccato. Non è un caso se Ticchi decide di tenerlo in panchina per tutto l’ultimo quarto.

Amoni: 5,5. Una tripla nel secondo quarto e poco altro.

De Nicolao: 5. Quattro palle perse e 0 punti con 0/2 al tiro in 13 minuti inquadrano perfettamente la sua prestazione.

Patricio Prato, l'unico di Imola a salvarsi (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Patricio Prato, l’unico di Imola a salvarsi (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Prato: 7,5. Con grinta ed esperienza tiene in piedi praticamente da solo la sua squadra per tutti i 40 minuti, chiudendo con 19 punti con 6/11 al tiro (per rendere l’idea, il resto della squadra ha tirato con il 31%).

Preti: 6. Si fa notare con un paio di bei canestri nel secondo tempo, ma in ogni caso non era certo lui a dover togliere le castagne dal fuoco.

Anderson: 4. Al di là dei soli 5 punti con 2/6 al tiro, sembrava altrove con la testa: mai incisivo in nessuna azione nell’arco dei 40 minuti.

Hassan: 6. Il suo mestiere è tirare e lo fa tutto sommato discretamente, infilando triple importanti nel tentativo di rimonta del terzo quarto. Il problema è in difesa, dove il suo diretto avversario ne ha messi 32.

Sabatini: 5. Si limita a eseguire il suo compitino, facendo però quasi da “sponda” in attacco, dove non vede davvero mai il canestro.