Legnano Basket Knights – Roseto Sharks 69-60 (1-1)

Tutta la grinta di Nik Raivio (Foto: Tania Calini)

Con le unghie e con i denti. E con Nik Raivio, certo. Legnano era obbligata a vincere per poter sperare di mantenere viva la serie a Roseto, e senza Matteo Martini, out per uno stiramento, serviva davvero un’impresa. Se però c’è una cosa che Legnano ha dimostrato di avere durante questa stagione è il carattere.
Roseto parte fortissimo con un Adam Smith, carico dopo il pessimo inizio in gara 1, autore del primo break di 0-7 della gara. Legnano rientra con pazienza grazie a Palermo e chiude in vantaggio già il primo quarto con una tripla di Raivio. Spentosi il fuoco iniziale di Smith, Roseto inizia a far fatica, non trovando buoni tiri nemmeno sfruttando gli inevitabili mismatch quando in campo per Legnano ci sono gli under Roveda e Berra. Nel secondo quarto l’onnipresente Maiocco prova a mettere in partita un Mosley fino a quel momento sottotono, lanciando in aria due assist per altrettante schiacciate da highlights, mentre gli ospiti non affondano solo grazie a 6 punti in fila di Smith.

Ihedioha stoppa Fultz nel terzo quarto (Foto: Tania Calini)

Al rientro in campo, i Knights danno la spallata con una pioggia di triple: 11-0 e +19 a 17 minuti dalla sirena finale. Manca ancora una vita, però, e le energie iniziano a venir meno quando, nell’ultima frazione, sale in cattedra Fultz, che con 10 punti di fila ricuce il divario fino al -7 e ridà a Roseto l’inerzia della gara. Inerzia subito recuperata, però, dai padroni di casa con un furto più contropiede di Ihedioha.
In tutto questo, due costanti: Nik Raivio, appunto, che gioca una partita da vero leader su entrambi i lati del campo, e una difesa attenta e aggressiva che ha concesso tiri difficili a Adam Smith e concesso poco o nulla al resto della squadra ospite. Da venerdì, a Roseto, la serie è tutta da giocare.

Pagelle

La pazzesca schiacciata al volo all’indietro di Mosley su assist di Maiocco (Foto: Tania Calini)

Legnano

Roveda: 7. Parte in quintetto e gioca 13 minuti senza paura, spendendo tanto in difesa e contribuendo con un canestro all’allungo legnanese all’inizio del terzo quarto.
Maiocco: 8. Chi guarda solo il tabellino (2 punti, 0/7 al tiro) penserà che chi scrive ha bevuto, ma chi ha visto la partita potrebbe anche pensare che sia stato ingeneroso. Il capitano biancorosso gioca una partita praticamente perfetta nella metà campo difensiva, marcando praticamente tutti, da Sherrod a Smith, e facendo prendere tiri difficili e spesso forzati al realizzatore rosetano. In attacco non produce, ma serve i compagni e mette ordine, cosa a dir poco necessaria dopo il mezzo disastro di gara 1.
Palermo: 7. Tira malino (4/13), spesso forzando un po’, ma senza Martini qualcuno deve fare canestro e lui ci prova, come sempre, con generosità, contribuendo con 12 punti, ma anche andando a rimbalzo, servendo assist e subendo falli.
Ihedioha: 7. Primo tempo piuttosto anonimo, ma nella ripresa si risveglia e suona la carica a suon di triple, sportellate in difesa, palle recuperate e contropiedi: 12 punti, 4 rimbalzi e 3 recuperi.
Sacchettini: 6,5. Gioca più del solito per l’emergenza nelle rotazioni, anche fuori posizione, rendendosi utile e non tirandosi indietro quando c’è da mettere intensità.
Raivio: 9. Basterebbe parlare dei 31 punti con 7/10 da tre, più 8 rimbalzi, 5 recuperi e 3 assist per 41 di valutazione. Il tutto in 39 minuti e mezzo sul parquet. Ma c’è di più: c’è come ha segnato quei punti, senza mai giocare da solo; c’è come è il primo a mettersi al servizio della squadra, lanciandosi su ogni pallone e strappando ogni rimbalzo come fosse quello decisivo; c’è che ha capito che Legnano è “sua”, e sarà l’ultimo a mollare.
Berra: 6. Quasi 5 minuti “veri” in una gara di playoff per un classe 2000 non sono male, soprattutto se tiene bene il campo, recuperando anche un pallone.
Mosley: 6. Al di là di un paio di schiacciate davvero allucinanti, la sua serata è decisamente negativa in attacco, dove sbaglia svariati rigori a porta vuota e tira 2/6 dalla lunetta; poi però c’è anche l’altra parte del campo, dove annulla Sherrod e tiene alla larga chiunque voglia avvicinarsi al ferro.

A Roseto non sono bastati i punti di Adam Smith (Foto: Tania Calini)

Roseto

Smith: 7,5. Parte fortissimo e chiude con quasi metà dei punti della sua squadra (28 con 11/20 al tiro). Il problema è che i suoi tiri sono uno più difficile dell’altro: bravo lui a segnarne più della metà, ma così facendo il resto dei suoi compagni fatica a entrare in ritmo per tutta la partita.
Piazza: 6,5, Due triple pesanti nel tentativo di rimonta rosetano nel secondo tempo.
Fultz: 7,5. Per tre quarti si limita ad amministrare il pallone, poi nell’ultimo periodo prova a dare la carica con 10 punti in fila, che però non bastano a ribaltare l’incontro.
Mei: 5,5. Partita piuttosto anonima, con una tripla segnata e poco altro da segnalare.
Radonjic: sv. Pochi minuti in campo.
Fattori: 5. In area quasi non si nota e da fuori non riesce a essere una minaccia.
Casagrande: 5,5. Va bene a rimbalzo, ma non riesce a contenere Raivio e in attacco incide ben poco.
Amoroso: 5. Tanto fumo e poco arrosto. Come dimostrato in gara 1, può creare problemi a Ihedioha ogni volta che tocca palla. Invece si limita a usare il post basso come sponda per riaprire sul perimetro, senza mai prendere davvero un’iniziativa e innervosendosi facilmente durante la gara.
Sherrod: 4. Il grande assente: se in gara 1, pur in palese difficoltà contro Mosley, era riuscito a mettere in piedi una partita tutto sommato dignitosa, stasera è praticamente invisibile, tanto che si prende solo tre tiri dal campo.