La PMS è stata protagonista di un ottimo girone d'andata.

La PMS è stata protagonista di un ottimo girone d’andata. (Foto KG – Production)

Con il giro di boa della chiusura del girone d’andata, chiuso da poche settimane, è arrivato il momento di fare il punto sulla capoclassifica della DNA, la ZeroUno PMS Torino.

Lo faremo dando i voti di questo inizio di stagione a tutti i protagonisti di questa finora esaltante cavalcata che i tifosi della squadra gialloblu sperano continui anche in questo girone di ritorno e che si concluda in un salto di categoria atteso 18 lunghissimi anni.

Stefano Pillastrini: 9
Iniziamo subito dal coach, artefice di una squadra che al momento comanda la classifica con autorità. Pillastrini, da quando è sbarcato sotto la Mole, è stato giustamente considerato il fiore all’occhiello di una formazione che già dalla sua presenza fa capire alle avversarie la volontà di puntare in alto. Pillastrini è stato capace di calarsi in una realtà difficile come la DNA e ha forgiato una squadra che fa della difesa uno dei punti di forza maggiore, dando ai suoi uomini ruoli e compiti chiari e precisi e ottenendo sempre il massimo dal materiale a disposizione. Il suo fiore all’occhiello è la costante crescita dei giovani, che sotto la sua guida stanno dimostrando di essere in grado di stare a loro agio su questi palcoscenici.

Daniele Parente: 7
Il capitano ha avuto qualche problema fisico e il suo compito, rispetto alle scorse stagioni, è diventato quello di uomo d’ordine dalla panchina, che sappia suonare la carica quando necessario e aiutare Tommasini quando aumenta la difficoltà nel far girare la palla in modo efficace. Il 34enne nato a Chieri, in provincia di Torino, ma toscano d’adozione dopo le lunghe stagioni trascorse a Livorno, si è calato benissimo nella parte e rimane uno dei punti di forza della squadra.

Claudio Tommasini: 8
Per quanto ci riguarda, il 21enne ex Virtus è uno dei giocatori che maggiormente cambia la faccia all’attacco quando è in campo. La sua capacità di lettura nei Pick&Roll fin qui è stata ideale, sapendo sia andare dentro battendo l’uomo dal palleggio, sia leggere i raddoppi e scaricare sui lunghi (Wojciechowski spesso approfitta dei suoi alley-oop). Ha forse ancora qualche problema a leggere i giochi quando gioca senza palla, ma se si considera anche l’apporto che dà in difesa e la capacità di spingere il contropiede, la sua stagione fin qui è positivissima.

Jakub Wojciechowski. Finora decisivo per i suoi. (Foto KG - Production)

Jakub “Kuba” Wojciechowski. Finora decisivo per i suoi. (Foto KG – Production)

Lorenzo Gergati: 7,5
Gergati, già giocatore agli ordini di coach Pillastrini a Varese in LegaDue, arrivato quest’anno a Torino dopo l’esperienza di Brescia, è uno dei giocatori di maggior esperienza del roster PMS con i suoi 28 anni. Svolge alla perfezione il suo compito, che è quello di far canestro creandosi tiri dal palleggio. Forse a volte abusa un po’ troppo delle situazioni di isolamento, ma l’abnegazione e la voglia che mette in campo ogni volta è encomiabile e il talento che porta in dote è notevole, come dimostra il 52% con cui tira da due in stagione.

Kenneth Viglianisi: 7
Il prodotto della Viola Reggio Calabria, nonostante i suoi 21 anni ancora da compiere gioca con il piglio del veterano e soprattutto sa adattarsi a quello che gli richiede coach Pillastrini, ovvero di dare tutto nella metacampo difensiva e di aiutare in alcuni frangenti a portar palla. Per la verità di spazio non ne ha avuto moltissimo, ma Kenneth ha saputo sfruttare i minuti a disposizione e in più di una partita è risultato decisivo nonostante una bassa produzione offensiva. Deve necessariamente fare esperienza e crescere, diventando più pericoloso in attacco, ma il tempo è tutto dalla sua parte.

Filippo Baldi Rossi sta giocando da star alla sua prima stagione a Torino. (Foto KG - Production)

Filippo Baldi Rossi sta giocando da star alla sua prima stagione a Torino. (Foto KG – Production)

Marco Evangelisti: 8
E’ il realizzatore della squadra, nel senso che a lui sono chiesti compiti offensivi e di giocare sulle linee di passaggio in difesa e lui lo fa alla grandissima, recuperando 1.6 palloni a gara. Tira con il 50% da due e il 43% da tre, nonostante le attenzioni particolari delle difese avversarie. Quello che più conta è che quando c’è da prendere un tiro pesante non si tira mai indietro e quando c’è un momento di buio la sensazione è che ci si possa sempre aggrappare a lui.

Daniele Sandri: 7,5
Dà alla squadra un’energia pazzesca ed è senza dubbio uno dei migliori atleti di tutto il campionato. Coach Pillastrini lo fa partire dalla panchina per sfruttare questa sua esuberanza e Daniele si sa sempre far trovare pronto, producendo tra attacco e difesa sempre qualcosa di buono, oltre a tirare anche con il 44% da tre. A volte ha la tendenza a non saper frenare tutta la sua carica agonistica, perdendo qualche pallone di troppo quando parte a testa bassa in contropiede, ma il 22enne prodotto della “scuola Ghirada” è uno dei protagonisti di questa cavalcata.

Francesco Conti: 7
Franz Conti ha iniziato la sua stagione un po’ in sordina, faticando a trovare ritmo in attacco, anche a causa della diminuzione del minutaggio a disposizione. La sensazione è sempre quella che potrebbe essere più deciso nelle sue conclusioni, ma col passare delle giornate si è tolto un po’ di insicurezza di dosso ed è tornato ad essere il lungo con mani educatissime che tutti conoscevano. Mani che gli permettono di tirare dal campo con il 56% tra le altre cose.

Filippo Baldi Rossi: 8.5
Il voto è la media tra il 10 di alcune prestazioni fatte ad inizio campionato, quando sembrava veramente il miglior lungo di tutta la DNA e il 6 di altre, quando le difese si sono adeguate e lui ha iniziato a patire le attenzioni e a pasticciare un po’ in attacco. Il mezzo voto in più è perché ora è in fase di netta ripresa e si è saputo adattare a questo cambio di gioco, garantendo comunque sempre il suo apporto sotto le plance. Il giovanissimo (ha compiuto 21 anni da pochi mesi) lungo di scuola Virtus Bologna concede alla causa 8.5 rimbalzi di media, che gli vale il quarto posto assoluto nella classifica generale.

I Rudeboys-supporters PMS (Foto KG-Production)

I Rudeboys-supporters PMS (Foto KG-Production)

Jakub “Kuba” Wojciechowski: 9
E’ il giocatore che maggiormente cambia l’oroscopo a questa squadra. In attacco produce 16.2 punti, miglior realizzatore della squadra e terzo in tutta la DNA. A questo aggiunge 9.2 rimbalzi a partita, nuovamente il migliore dei suoi e terzo assoluto in classifica in campionato. Tira con il 67% da due e il 40% da tre, aggiungendo anche 0,71 stoppate a partita (9° in classifica in tutta la DNA). A parte i numeri, la sensazione che dà è quella di onnipotenza fisica,  con gli avversari che possono poco contro di lui. Ha ancora qualche problema di costanza all’interno della partita e soprattutto un difetto tecnico che se limato aumenterebbe ulteriormente la sua efficacia: in recupero sui tiratori tende a stare con le braccia basse. Se le alzasse, lungo com’è, cambierebbe una marea di parabole e oscurerebbe ancora di più il canestro agli avversari. Però ha anche appena compiuto 23 anni e come detto da coach Pillastrini, se non avesse questi limiti sarebbe in NBA.

Rude Boys: 8
Ci sentiamo di spendere anche un voto per i Rude Boys, lo storico tifo organizzato della squadra di Torino. La loro costante presenza al PalaRuffini è una scossa in più per la squadra e il loro senso di appartenenza ai colori gialloblù è un fattore trascinante per i giocatori. Soprattutto per Lorenzo Baldasso, giovane classe ’95 idolo di casa che non riceve voto perché utilizzato troppo poco da coach Pillastrini. Toccante, infine, il loro saluto a Dido Guerrieri, il “loro” Professore.