Jerome Dyson ancora decisivo nel finale (foto Marco Marengo 2015)

Jerome Dyson ancora decisivo nel finale (foto Marco Marengo 2015)

MANITAL AUXILIUM TORINO – DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 71-69 (13-21, 23-16, 16-19, 19-13)

TORINO – Dopo la cocente sconfitta a casa di Capo d’Orlando e con il baratro della retrocessione sempre più vicino, la Manital prova quantomeno a riconciliarsi con il pubblico di casa, ultimamente piuttosto critico a causa delle scialbe prestazioni della squadra torinese. Non un compito facile però, perché a far visita al Ruffini c’è l’Aquila Basket Trento di coach Buscaglia, che già ha dato, in passato, cocenti dispiaceri alla squadra gialloblu e che dopo l’ottima prestazione in Eurocup contro Milano cerca una vittoria per restare attaccata al treno Playoff.

Parte forte Torino in difesa ma in attacco non riesce a produrre abbastanza in attacco da restare agganciata alla partita e Trento può volare sul +10. La differenza nel primo quarto a rimbalzo è tutta a favore degli ospiti che battono gli avversari 13-2. Nel secondo quarto però la Manital entra in campo con più convinzione e nei primi 5 minuti inizia a far meglio anche in attacco, facendo un parziale di 15-3 che la fa passare avanti nel punteggio. Gran parte del merito va ad Ebi, che mette tutta l’energia disponibile e difende forte come suo solito. Coach Vitucci ricorre a tutti i suoi giocatori per allungare le rotazioni e mantenere alta l’intensità. L’ingresso in campo di Capitan Tommaso Fantoni è la scintilla che serve a fare entrare in partita anche il pubblico.

Torino però continua a far fatica a tenere Trent Lockett, che all’intervallo ha già 12 punti e costringe Rosselli agli straordinari. La squadra di casa riesce a mettere le briglie allo spauracchio Julian Wright, costringendo il lungo ex NBA a 3 falli presto nella gara. Trento dal canto suo deve fare i conti con i falli anche più avanti nella partita, con Pascolo e Lockett che devono star seduti in alcuni momenti cruciali perché gravati di 4 e 3 falli rispettivamente.

Frank Vitucci - Coach Manital

Frank Vitucci – Coach Manital

La partita si gioca sotto i tabelloni, sia perché si sfidano le due peggiori squadre da oltre l’arco (Torino chiuderà con un deprimente 1/9), sia  perché quando Trento riesce a controllare le plance, riesce anche a prendere vantaggio in doppia cifra, mentre quando Torino riesce a tenere botta, riaggancia e supera Trento. Proprio l’importanza del controllo dei tabelloni è la chiave anche per l’assegnazione della palma di MVP, che non può che andare ad Ndudi Ebi, autore di 24 punti e di 10 rimbalzi, oltre a 4 stoppate. L’energia del lungo torinese, oltre alla ritrovata efficacia di un Giachetti capace di mettere in ritmo i compagni, permette ai padroni di casa di stare a contatto fino alla fine e di giocarsi la partita all’ultimo possesso.

Il finale è infatti, come spesso capita al Ruffini, al cardiopalma. A spuntarla è Torino, grazie a un fallo allo scadere di Sutton sulla tripla di Dyson. L’americano ex Sassari va in lunetta con 3 tiri a 0.8 secondi dalla fine, segna i primi due liberi dopo un pessimo 6/12 di squadra al fondamentale e sbaglia di proposito l’ultimo per non dare a Trento la possibilità di un tiro.

Torino può festeggiare alla sirena per il barlume di speranza rimasto, anche alla luce delle sconfitte di Pesaro e Bologna, ma sa perfettamente che la strada è ancora lunga e particolarmente in salita.