West Virginia University, nella tranquilla cittadina di Morgantown, sarà la mia casa per tutto il prossimo mese e avrò modo di stare a stretto contatto con la squadra e con lo staff.
Il vice-allenatore Ron Everhart è il mio contatto e sin da subito si dimostra un coach ed una persona veramente disponibie, è parte dello staff di West Virginia da 5 anni e prima è stato per 18 anni capo allenatore di college di discreto livello, formando giocatori validi come JJ Barea, che in NBA ai Dallas Mavericks fece ottime annate!
Il personaggio più popolare della città è Bob Huggins il coach tutta grinta e intensità della squadra maschile di basket!
Coach Huggins ha dato un’identità, un’impronta tutta particolare alla sua squadra grazie  a sudore, sacrificio, intensità e tanto tantissimo pressing a tutto-campo in difesa. Nella presentazione prima delle partite, in un palazzetto sempre sold-out e con una delle tifoserie più infuocate d’America, la squadra viene presentata così: “This is Press Virginia!” e questo dice tutto.
E la città intera, in una zona di miniere e boschi, dove tutti si rimboccano le maniche e sono instancabili lavoratori, si rispecchia tantissimo in questa identità.
Coach Huggins, uno degli allenatori di college più vincenti d’America, è famoso per il suo temperamento focoso e per le sue esclamazioni “colorite” durante gli allenamenti (vi posso assicurare che quando sgrida i suoi giocatori durante l’allenamento mette veramente tanta soggezione) e pretende sempre molto dai suoi ragazzi, soprattutto a livello di concentrazione e difesa.
Ma è anche una persona dal cuore d’oro, dopo la scomparsa della madre per via di un brutto male ha creato un’associazione per la raccolta fondi per la ricerca contro i tumori e spesso organizza eventi a scopo benefico.
In uno dei miei primi giorni in città vengo invitato ad uno di questi eventi proprio da coach Huggins in persona, una cena per circa 500 persone il cui momento clou è l’asta di beneficenza in cui vengono proposti oggetti come poster firmati dal coach stesso, palloni autografati da tutti i ragazzi della squadra oltre a magliette firmate da tutti i giocatori dei Golden State Warriors ( all’inizio, sui 100-120 dollari ho alzato la mano anche io, ma poi quando si è arrivati sui 550 dollari…me ne sono stato tranquillo sulla mia sedia a mangiare!!!).

Tornando al basket giocato nei giorni seguenti prenderò sempre più confidenza con lo staff della squadra e non mi limiterò solo a guardare l’allenamento da bordo campo ( peraltro già un lusso dato che la maggior parte degli allenamenti sono a porte chiuse), potrò parlare col preparatore fisico e atletico che e’ una montagna di muscoli di nome Andy. Assisto al montaggio dei video da mostrare alla squadra insieme al video coordinator Jeff  (un ragazzo super gentile e disponibile) e potrò confrontarmi quasi tutti i giorni col vice allenatore Ron Everhart che risponderà pazientemente alle mie infinite domande.
Dopo una settimana anche l’altro vice allenatore Larry Harrison (da 18 anni spalla destra di coach Huggins) mi prende in simpatia e mi permette di entrare in sala video (praticamente un piccolo cinema da 25 posti) con tutta la squadra prima degli allenamenti.U un’opportunità incredibile che non mi lascio scappare dato che vi possono assistere solo i giocatori e lo staff!
Sentirli esaminare i video nel dettaglio, scoutizzare gli avversari e parlare del “nostro” modo di giocare mi fa capire quanto siano professionali e quanto nulla sia lasciato al caso.
Ogni allenamento si lavora duramente su fondamentali difensivi, pressing a tutto campo e tiro col coach che tiene sempre altissima la concentrazione e se ogni tanto permette qualche sbavatura in attacco non tollera assolutamente errori in difesa.
Gli allenamenti sono gestiti interamente dagli assistenti allenatori e coach Huggins interviene solo in alcuni momenti per evidenziare un dettaglio, per alzare il ritmo, per chiarire dei dubbi, per richiamare un giocatore. Da questo si può capire quanto si fidi dei suoi assistenti.
I giorni passano veloci tra un allenamento e una partita (si gioca ogni 3-4 giorni circa) e in tutti gli incontri casalinghi sono invitato dallo staff ad assistere alla partita e i biglietti che mi vengono dati sono sempre in ottime posizioni….non li ringrazierò mai abbastanza per ciò che hanno fatto per me!
A parte la prima, inaspettata, sconfitta contro Oklahoma State (e potete immaginare coach Huggins, all’allenamento del giorno dopo, come era “arrabbiato” ho visto solo vittorie (ai danni di Kansas State, Texas Tech e Texas) segnate da un agonismo e pressing difensivo incredibili.

Le statistiche dicono che i West Virginia Mountaineers (nomignolo della squadra) guidano la classifica come miglior difesa d’America costringendo gli avversari ad una media di 22 palle perse a partita e la maggior parte delle volte esultano di più per recupero che per un canestro.
Nel mese passato qui capirò meglio anche l’aspetto organizzativo della squadra di basket, visitando la meravigliosa practice facility (viene chiamata così quella parte del campus dove i Mountaineers si allenano)

All’ingresso c’è un piccolo museo con tantissimi cimeli, foto che ritraggono i migliori giocatori prodotti da questa università come Joe Alexander, DeSean Butler ma soprattutto Mr. Logo Jerry West. e un ologramma di coach Huggins che incita la squadra.
Una porta con apertura con tessera magnetica (ogni porta della struttura si apre solo con tessera personalizzata) separa il museo dagli uffici dei coach con a destra quelli dello staff della squadra maschile ed a sinistra quelli della squadra femminile e nel mezzo uno schermo gigante ( gigante per davvero, circa 10 metri x 4!) che trasmette 24 ore al giorno partite di basket collegiale.
Scendendo le scale si entra nella zona di allenamento con sala pesi e di preparazione fisica, sala massaggi,  2 piscine di acqua calda e acqua gelata, sala video, cucina, sala da pranzo, giochi, spogliatoio e infine campo da allenamento con 6 canestri….tutto perfettamente pulito e in ordine.
Ormai l’amicizia stabilita con lo staff e con gli aiutanti (ci sono circa 10 studenti dell’università che a turno aiutano lo staff nelle piccole cose…raccatta-palloni, borracce, fotocopie,…) mi permette di muovermi quasi indisturbato tra la practice facility e l’adiacente Coliseum, bellissimo impianto da 15.000 posti dove giocano le partite e si allenano prima degli incontri casalinghi.
Temple, North Carolina, Wake Forest sono bellissime università e per me sono state bellissime esperienze, ma quello che si respira qui e quello che lo staff trasmette ai propri giocatori (e che ha trasmesso a me…ma forse solo perché qui sono stato per un mese, un periodo più lungo rispetto alle altre Universita’) è qualcosa di diverso. Come si dice qui e lo si trova scritto su tante magliette: “Once a Mountaineer, always a Mountaineer!”.
Lasciando Morgantown mi sentirò sempre un Mountaineer pure io con intensità, grinta, press defense, cuore oltre l’ostacolo e mai mollare.“Never give up”…WE ARE PRESS VIRGINIAAAAA!!!!
Il mio viaggio sta per finire, il 15 marzo tornerò in Italia, non senza passare 10 giorni a Wahington come semplice turista. Dopo due mesi e mezzo in giro per College con un programma cestistico di prima fascia (Temple, North Carolina, Wake Forest e West Virginia) posso dire di aver vissuto un’esperienza incredibile (costosa, ma ne è valsa sicuramente la pena….e poi era un mio sogno….e i sogni non hanno prezzo!!!), con un grande bagaglio di nuove idee e spunti su cui studiare e lavorare, per adattarli al nostro basket e a fasce di età più basse.
Non smetterò mai di ringraziare le persone che, seppur non presenti, mi hanno accompagnato in questo incredibile viaggio, la mia compagna Chiara che sapendo quanto io ci tenessi a vivere questa esperienza lontano da casa per due mesi e mezzo, mi ha sempre sostenuto e fatto sentire la sua vicinanza ma anche la mia famiglia.
Ringrazio tutti gli allenatori che hanno accettato la mia presenza nei loro college e che hanno risposto pazientemente a tutte le mie infinite domande e curiosità:
• ass.coach Aaron McKie e coach Fran Dunphy di Temple University
• ass.coach Colin McGrath e coach Roy Williams dei North Carolina Tar Heels
• ass.coach Randolph Childress e coach Danny Manning di Wake Forest University
• ass.coach Ron Everhart, video coordinator Jeff Grubbs, ass.coach Larry Harrison e coach Bob Huggins dei West Virginia Mountaineers.
Infine ringrazio Alessandro Salvini e tutta la redazione di DailyBasket che mi hanno permesso di raccontarvi questo splendido viaggio.
Presto ci vedremo sui campi…..Buon basket a tutti!!!
Richard Lelli