Pick & Rock diventa un libro. Nato come rubrica nell’aprile del 2014 proprio su dailybasket con l’idea di mettere insieme musica e pallacanestro, Pick & Rock arriverà in libreria (e sulla piattaforma Amazon) il prossimo 9 luglio per i tipi di Arcana. Ve ne anticipiamo l’introduzione.

Pick & Rock prende vita nell’aprile del 2014 sul web, tra la pagine di dailybasket.it, uno dei siti più seguiti dagli appassionati dello sport dei giganti. Nasce con un’idea chiara e semplice al tempo stesso: lasciare emergere le complicità tra la musica e la pallacanestro, evidenziandone i legami, i rapporti, i nessi, le contiguità. Con una parola d’ordine: nessuno steccato. Dentro ci si infila di tutto, dal rock’n’roll alla trash music, dai cantautori alle band di fama planetaria, fino ai rappers e a chi, volente o nolente, pascola nel sottobosco dell’indie. Outsider e iscritti al club dello star system, capolavori e crimini del pentagramma, tutti insieme appassionatamente, senza distinzioni di censo. Tanto che tra queste pagine riescono a convivere i Red Hot Chili Peppers e I Sopravvissuti (chi?), Claudio Lolli e Kate Perry, gli Smashing Pumpkins e Ricky Gianco, l’hip hop e la canzone d’autore, il beat e la fusion. Convivono senza problemi, accomunati dal minimo comun denominatore rappresentato dalla palla a spicchi, all’interno di uno spaccato policromo, pieno di sorprese e di inevitabili conferme.
Dalla rete alla carta stampata il passaggio non è stato altrettanto semplice. I pezzi usciti in questi ultimi sei anni su dailybasket.it sono stati innanzitutto mondati da errori, sviste e refusi per poi essere attualizzati e adattati a un medium come il libro. Spesso si è trattato di un lavoro d’accetta, alcuni testi sono stati modificati dal profondo, altri addirittura riscritti di sana pianta. Ma il concetto non ha subito variazioni: con la scusa della musica si è provato a parlare di basket, con la scusa del basket si è provato a parlare di musica. Spesso con un tono leggero, scanzonato, in altre occasioni con una compostezza maggiore, sotto forma di recensioni sui generis.
Chiaro, qualcosa manca, i tagli e le rinunce (e le dimenticanze) sono sempre e comunque dolorose ma, in fondo, di sostanza, tra le pagine di Pick & Rock, ve n’è parecchia. O almeno questo è il nostro auspicio.