Coach Zorzi con Ciucci Devetag, goriziani di valore (Foto Paolella)

Bologna. Gli azzurri delle nazionali Over 70 e Over 65 sono stati ospiti della Fortitudo nell’ormai storico “PalaDozza” per  il quinto allenamento che fra due mesi li porterà ai mondiali di Maxibasket Montecatini Terme (30 giugno – 9 luglio). A fare in modo esemplare gli onori di casa l’azzurro Ciucci Devetag. Presenti Ceper, Cavallini, Comelli, Turra, Bortolozzi, De Rossi, Zanardi, Gambardella, Paccapelo, Napolitano, Veronesi, Quercia, Maresca, Tomasella, Talamas, Trevisan, Giannini, oltre a Devetag; due le new entry, Marco Calamai e Lele Schiavon. Tutti agli ordini di coach Tonino Zorzi, che può contare sull’aiuto di Gianni Trevisan e di Tullio Chiocciola
Da Montecatini, dove è stato strabattuto il record delle squadre iscritte (400, primato precedente 232) sono stati resi noti i raggruppamenti delle varie categorie Over 70 e Over 65. 20 sono le formazioni in lizza per la categoria Over 70:

Gambardella, marcato da Paccapelo, si proietta a canestro (Foto Paolella)

Argentina A, Argentina B, Australia, Austria, Brasile, Cile A, Cile B, Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Russia A, Russia B, Ucraina, Uruguay A, Uruguay B, Usa A, Usa B.
Nella categoria Over 65 le squadre sono 16: Brasile, Cile, Costarica, Rep. Ceca, Germania A, Germania B, Italia, Giappone, Lituania, Portorico, Russia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Uruguay, Usa.
Coach Tonino Zorzi non ha un compito facile, tutt’altro. Portare in forma giocatori di oltre 65 anni, che in non pochi casi da decenni non toccano la palla, è una faccenda complicata e soprattutto lunga. A quell’età il fisico ha bisogno di una preparazione graduale, continua, senza strappi. E i fondamentali tecnici, individuali e di squadra devono – altrettanto gradualmente – essere ricostruiti, spesso con fatica.

Claudio Cavallini, brillante Over 70 (Foto Paolella)

Fanno eccezione, per la verità, i giovanotti ‘d’epoca’ del gruppo napoletan – casertano, che, anche dopo i sessant’anni non hanno mai smesso la pratica del basket, delle partitelle e dei tornei; Gambardella, Maresca, Giannini, Talamas, Napolitano hanno avuto il cammino facilitato in questo senso. Ma sono solo cinque, tutti gli altri hanno dovuto sudarsi i progressi a un livello accettabile. Tutti poi hanno dovuto misurarsi con i metodi di allenamento di coach Zorzi, che si possono riassumere in tre parole: lavoro, lavoro, lavoro. Senza risparmiarsi. Fosse per lui, allenerebbe i suoi azzurri tutti i giorni in palestra. Ma come si fa, visto che sono sparsi per tutto lo Stivale, da Trieste fino a Trapani?
Zorzi si trova di fronte a un compito mai tentato in Italia. Nel maxibasket le nazionali azzurre ‘Over’ hanno collezionato in otto anni 10 titoli europei e 5 mondiali nel maxibasket, ma solo nelle categorie dai 40 ai 50 anni. Con giocatori impegnati che durante l’anno in campionati vari e già in forma nelle competizioni internazionali, che si svolgono sempre d’estate. Tutt’altro paio di maniche preparare dei settantenni – o quasi – che

Gianni Trevisan in entrata (Foto Paolella)

in molti casi ricominciano da zero o poco più. Un cammino faticoso, a dir poco. Comunque i progressi continuano e anche a Bologna i ‘veci’ di Zorzi hanno fatto un passo in più dimostrando più confidenza col pallone e svolgendo con maggiore fluidità i fondamentali di squadra. E al coach, sotto la scorza burbera, è scappato un complimento: “Che bravi i miei ragazzi”.
Questi ragazzi diversamente giovani sono – si badi bene – i superstiti di una selezione dura, fatta soprattutto dai malanni dell’età. Molti (un paio di dozzine) sono i giocatori, in molti casi ex campioni di vaglia, bloccati dai medici per motivi vari, dalle disfunzioni cardiache agli interventi chirurgici ai tendini di Achille, dalla sciatica agli inserimenti di protesi nei ginocchi,

Marco Veronesi lanciato a canestro(Foto Paolella)

alla lombaggine… ai guai della terza età, insomma. Ma c’è anche chi non si arrende. Nel giorno dell’allenamento nel PalaDozza di Bologna, Giorgio Cedolini ha voluto mandare un messaggio pieno di nostalgia ai compagni in azzurro. Dopo aver superato a tempo di record un intervento al ginocchio, aveva raggiunto un grado di forma invidiabile. Poi un ostacolo inatteso, il suo cuore aveva bisogno di cure speciali e lunghe.
Ecco un passo del suo messaggio: “Cari amici e coach, oggi vi ho pensato a Bologna, in quel palazzetto che mi ha visto perdere molti capelli ma anche avere molte soddisfazioni in passato. Sicuramente uno dei più bei palazzetti d’Italia e tanti amici ex avversari. Spero tutto sia andato bene e che gli over 70 si siano fatti onore! Da parte mia, soffro molto nel non poter partecipare, ma devo prima di tutto sistemare qualche inaspettato conticino con il mio cuore! Sono ancora abbastanza fiacco . Da 15 giorni.

Coach Zorzi catechizza i suoi ‘veci’ (foto Paolella)

mi hanno prescritto una cura anticoagulante al fine di agevolare il riallineamento del battito cardiaco (previsione fine maggio). Sono comunque ben seguito anche perché i cardiologi che mi hanno in cura (marito e moglie) sono tifosi della Reyer e ci vediamo spesso in palazzetto alle partite. Non hanno escluso la mia partecipazione ai mondiali di Montecatini. Nel frattempo mi hanno detto che posso riprendere a fare qualche attività fisica, anche per non perdere il tono muscolare, oltre andare in bicicletta. Appena possibile riprenderò anche i tiri a canestro, anche se la ‘mano’ non l’ho persa! Forza Italia Over e un abbraccio a tutti!”
Il vero segreto di questi azzurri – come è facile capire – è la passione. E che

Claudio Turra al tiro (Foto Paolella)

passione. È questa che fa affrontare a questi settantenni o giù di lì, i sacrifici in palestra. E non solo in palestra: tanto per fare un esempio, c’è chi è disposto a rinunciare a un viaggio e a una vacanza all’estero già da tempo prenotati pur di disputare i mondiali.
Avessero i ragazzi d’oggi la metà o anche un quarto della passione di questi ragazzi di ieri, il nostro basket non sarebbe in crisi. Ed è ancora la passione che fa sognare questo meraviglioso gruppo tenuto assieme da Tonino Zorzi. Li fa sognare di fare un gran campionato mondiale, e – perché no? – di salire sul podio. E a questo punto vale la pena citare le parole di un vecchio saggio: se si sogna da soli, è soltanto un sogno. Ma se si sogna assieme, è l’inizio della realtà. Sì, anche a 70 anni c’è un futuro in cui sperare.
mario natucci


testo Mario Natucci - foto Savino Paolella