Bruno Cerella e Davide Pascolo sotto canestro (Savino Paolella 2016)

Bruno Cerella e Davide Pascolo sotto canestro (Savino Paolella 2016)

ASSAGO – Si partiva dal +10 a favore di Trento, accumulato nella gara d’andata tra le mura di casa. Tanti buoni propositi per Milano, sapendo che la gara andava condotta fin dall’inizio, per essere portata a casa quarto dopo quarto. In caso contrario, la fiducia nello strappo finale, nell’eventualità di una prima metà di gara non spumeggiante. Barriamo l’ipotesi B e andiamo avanti. Ed è stato proprio lì il problema, dal terzo quarto in poi. Nei primi 20 minuti la difesa dell’Olimpia è stata a tratti inguardabile, non riuscendo minimamente a contenere i tagli a canestro dei giocatori di Trento. Poco solidi in difesa, forse mai così male quest’anno, e molto statici in attacco, con Gentile e Simon che si alternano in individualismi che portano davvero a risultati non confortanti.

Il momento dello scontro tra Wright e Gentile (Savino Paolella 2016)

Il momento dello scontro tra Wright e Gentile (Savino Paolella 2016)

Vittoria di 10 all’andata, vittoria di 13 al ritorno. Non c’è storia, Trento merita di rimanere l’unica rappresentante dell’Italia in Eurocup. Strana la conferenza stampa di Jasmin Repesa, dato che la sua solita capacità di analisi e di durezza nei confronti dei suoi giocatori svaniscono incredibilmente, per far spazio alla giustificazione degli infortuni e ad una puntualizzazione a riguardo di un atteggiamento comunque giusto. La rabbia e l’amarezza sono notevoli, dunque sarebbe normale mascherare le vere cause dell’eliminazione, mentre dall’altra parte Buscaglia è bravo snocciolare le varie questioni e a sapere in anteprima che sarà Strasburgo la prossima avversaria. La doppia-doppia da 12+12 di McLean, abbinata alla buona prova di Macvan (13 punti, 5 rimbalzi e 4 assist), non basta a salvare la faccia e la permanenza nella competizione. Un irreale Sutton, da 34 di valutazione, e un sempre eccellente Pascolo spengono i sogni di gloria di Milano, con una rara efficacia su entrambi e lati del campo.

Sutton in campo aperto schiaccia, dopo il recupero (Savino Paolella 2016)

Sutton in campo aperto schiaccia, dopo il recupero (Savino Paolella 2016)

Il buon rendimento in campionato delle scarpette rosse si contrapponeva fortemente al momento di difficoltà di Trento. Proprio per questo motivo sono state trovate le forze e le motivazioni per imporsi anche al Forum che, come dirà al termine della gara lo stesso Buscaglia, rappresenta motivo di grande orgoglio per una squadra come la Dolomiti Energia. Milano mostra tante pecche, forse troppe. La difesa poco efficiente, una percentuale ai tiri liberi sotto il 50%, una percentuale dalla lunga sotto il 30% e tanti piccoli aspetti che, nell’arco di 40 o 80 minuti che siano, riescono sempre a fare la differenza. Da buone difese nascono buoni attacchi. Ai padroni di casa è mancato tutto ciò, non riuscendo ad arginare Trento in difesa e trovando immense difficoltà nel creare una circolazione di palla accettabile per trovare ogni volta la soluzione migliore. La gara contro Reggio Emilia sarà fondamentale, a maggior ragione essendo il campionato l’ultima competizione rimasta a Milano.

Per Trento ci sarà l’ostacolo Sassari, da affrontare sulla scia della splendida prestazione al Forum. L’Olimpia saluta l’Europa, proprio nei giorni in cui la diatriba tra FIBA ed Eurolega si trova nel picco della discussione, e continua la corsa al titolo italiano, avendo già messo in cascina la Coppa Italia. Allontanare lo spettro di una stagione fallimentare deve essere la priorità di Repesa e dei suoi uomini, mentre la squadra di Buscaglia tenterà di stupire ancora di più le aspettative del popolo cestistico italiano, sempre più sostenitore della squadra semifinalista in Eurocup.

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