Il "missile intelligente" di Basile

UPS


Gianluca Basile
(guardia, Bennet Cantù) – Nato a Ruvo, cresciuto a Reggio Emilia e diventato stella europea grazie ai suoi celebri tiri ignoranti. Delle quasi 400 triple messe a segno in Eurolega, manco a dirlo numero uno nella storia della competizione, l’ultima in ordine cronologico, ribattezzata “missile intelligente”, avrà sempre un posto importante nella mente del campione riportato in Italia da Cantù. Le squadre basche poi lo esaltano particolarmente, già nel 2009 castigò Vitoria nella finale ACB consegnando al Barcellona la Liga. Di sicuro per tutto il popolo canturino la sua magia da nove metri con due secondi da giocare sarà un regalo prezioso da mettere sotto l’albero di Natale.

Nikola Mirotic

Nikola Mirotic (ala, Real Madrid) – MVP dell’ottavo turno di Eurolega guidando il Real Madrid nella netta vittoria sul Maccabi che potrebbe assicurare il primo posto nel Gruppo C. Per l’eroe dell’ultimo Hoop Summit alla fine si sono contati 26 punti, con 4/5 nelle conclusioni dalla lunga distanza, 8 rimbalzi e 3 recuperi per un totale di 33 di valutazione. Non si tratta di un exploit isolato per Mirotic, che ha infilato difatti la quarta gara di consecutiva in doppia cifra, ma il fatto che il giovane lungo nativo di Podgorica abbia raggiunto le migliori cifre della sua precoce carriera proprio all’indomani della dipartita di Serge Ibaka è una constatazione da fare. Il dualismo tra i due naturalizzati spagnoli è infatti argomento da mettere sotto i riflettori, con il lungo di Oklahoma che, dopo aver soffiato a Mirotic il posto nella nazionale maggiore ai recenti Europei di Lituania, era andato a romper le uova nel paniere al montenegrino anche a Madrid. Vedremo se ne nascerà una nuova saga Mazzola-Rivera…

Donatas Motiejunas

Donatas Motiejunas (centro, Asseco Prokom Gdynia) – Sulle indubbie qualità del lungo lituano svezzato, ed ancora di proprietà, dalla Benetton Treviso nessuno può questionare. Nessuno scout NBA, neppure quelli di Minnesota (che lo ha scelto lo scorso giugno col numero 20 assoluto) o di Houston (che hanno avallato la trade con i T-Wolves in cambio di Nikola Mirotic) avrebbe però immaginato che il longilineo di Kaunas sarebbe stato in grado di scrivere il suo nome nella storia dell’Eurolega alla voce rimbalzi. Invece Moti, o D-Mo come già lo hanno ribattezzato nel Texas, è salito sul gradino più alto del podio per quanto riguarda i rimbalzi difensivi catturat (18) ed al terzo per quelli totali (21) mettendo il suo nome in compagnia dei più illustri specialisti delle carambole, Mirsad Turkcan e Joe Blair su tutti.

Julius Jenkins

Julius Jenkins (playmaker, Brose Bamberg) – All’Alba Berlino, dove ha fatto la storia nelle ultime cinque stagioni, lo hanno scaricato convinti che il suo atletismo, con l’arrivo dei trenta anni, fosse scemato. A raccoglierlo dal marciapiede è arrivato subito il Bamberg che, dandogli un contratto biennale, ha probabilmente fatto uno dei suoi migliori affari. La guardia uscita dalla piccola Georgia Southern University ha infatti chiuso in doppia cifra in sei delle otto gare andate in scena sul massimo palcoscenico europeo, e soprattutto è stata fondamentale nella vittoria dei tedeschi sul campo dell’Unicaja Malaga infilando 23 punti in 24 minuti nella retina degli andalusi, 16 nei primi dodici minuti di gara, con un totale di 8/15 dal campo e 5 assist.

Simone Pianigiani

Montepaschi Siena – Siamo di fronte all’ennesima resurrezione dell’era Pianigiani. Arrivata ad Istanbul con un bollettino medico degno di una prima linea reduce dalla più cruenta delle battaglie, pur lasciando a casa quasi 42 punti di media (McCalebb 17.9, Kaukenas 14.5 e Lavrinovic 9.5) Siena ha saputo farsi forza e centrare una vittoria fondamentale per la corsa al secondo posto del Gruppo D. Anche questa volta, dopo Lechthaler a Lubiana, sono stati dei gregari i mattoncini che hanno consentito ai Campioni d’Italia di salire a quota sei vittorie, facendo da supporting-staff alla sfuriata iniziale di Igor Rakocevic ed ai decisivi due minuti finali di David Andersen. L’unico che continua a stonare – e non ce ne voglia se dalle nostre pagine non lesiniamo critiche nei suoi confronti, ci creda che lo facciamo solo per spronare quello che potrebbe diventare un grande giocatore – è ancora Pietro Aradori. Da lui non ci aspettiamo che porti il mattoncino, ma che si armi di righello e squadra e che diriga da grande architetto, trovando dentro di se quella grinta necessaria per emergere ai massimi livelli agonistici che però spesso si perde tra le righe dei suoi innumerevoli tweet… per dirla alla Palmiro Cangini, l’assessore romagnolo alle Varie ed Eventuali impersonato da Paolo Cevoli, “Pietro…Fatti, non pugnette!”.

Sasha Djordjevic

Benetton Treviso – In una situazione societaria molto difficile, con continue voci di giocatori in partenza e senza Scalabrine, la Benetton conquista una vittoria fondamentale in ottica qualificazione al secondo turno di Eurocup contro il Cedevita Zagabria, dando ampio spazio anche ai propri giovani. Senza Mekel infortunato, infatti, Djordjevic ha schierato per molti minuti il giovane Andrea De Nicolao e dato spazio anche a Cuccarolo e al polacco Wojciechowski. Un bel segnale alla dirigenza e al pubblico da parte di un gruppo che sta mettendo tutto sul campo, a discapito di notizie sconfortanti e pressioni esterne.

Nikola Vucevic

Nikola Vucevic (centro, Buducnost VOLI) – il ragazzo ex USC e prossimo giocatore dei Philadelphia 76ers colleziona una prestazione da incorniciare prima della sua imminente partenza per gli USA. 22 punti, 10 rimbalzi, 2 assist, una stoppata e 36 complessivo di valutazione nella vittoria contro i belgi del Dexia Mons gli sono valsi, con pieno merito, la palma di miglior giocatore della settimana di Eurocup.

Bobby Brown

EWE Oldenburg – Per una tedesca che va forte in Eurolega (Bamberg), una che va a gonfie vele in Eurochallenge. La squadra della Bassa Sassonia, infatti, espugna anche il difficilissimo campo di Fuenlabrada, e fa “pokerissimo” consolidando il primato nel girone A di Eurochallenge. Gli spagnoli colpiscono ripetutamente con l’italo-argentino Leo Mainoldi (24 punti e 10 rimbalzi) ma i gialloblu teutonici, guidati da Bobby Brown (20), Adam Chubb (16 e 13 rimbalzi) e Milan Majstorovic (17 e 7), ciascuno in campo per 38’, giocano un grande secondo tempo e spengono alla fine l’entusiasmo dei neroarancio madrileni.

Vladimir Stimac

Vladimir Stimac

Vladimir Stimac (centro, Olin Edirne) – Non nuovo a prestazioni straordinarie, il ventiquattrenne serbo si è laureato questa settimana MVP di giornata in Eurochallenge, trascinando il suo Olin alla vittoria (la prima per i Turchi in questa stagione europea) sull’ostico Okapi Aalstar, che ci ha provato fino infondo ma non è riuscito a mettere un freno alla supremazia di Stimac, capace di insaccare 13 dei 16 tiri da due tentati abbinandovi 9 rimbalzi e 3 stoppate per 40 di valutazione.

J.R. Bremer

J.R. Bremer (guardia, Nizhny Novgorod) – Non molto peggio l’ex NBA Bremer, ormai a suo agio nel Vecchio Continente ed in particolare in Russia, dov’è alla sua quarta squadra in cinque anni. Il trentunenne americano, il cui reale nome di battesimo è Ernest, si è infatti fermato a 36 punti di valutazione, ma ne ha realizzati ben 39 con 7 triple a segno, aggiungendo 2 assist per condurre i suoi alla vittoria esterna sul campo degli Ucraini del Khimik in una sfida chiave per il passaggio alla seconda fase dell’Eurochallenge.

DOWNS

Vladimir Romanov

Zalgiris Kaunas – Passi il fatto di avere un pazzo quale presidente, alto modo per descrivere la gestione di Vladimir Romanov non ce ne vengono dopo che sulla panchina dello Zalgiris sono ballati ben nove allenatori negli ultimi 32 mesi, chiudiamo un occhio che alla Zalgirio Arena era arrivati i Campioni d’Europa del Panathinaikos, e diamo ai lituani anche l’attenuante che Ty Lawson (non certo uno di cui i tifosi biancoverdi racconteranno le gesta ai propri nipoti) se ne fosse appena andato creando un po’ di dissesto all’interno delle rotazioni di coach Trifunovic. Un secondo quarto da soli 5 punti, contro i 26 subiti, ed un macabro 12/23 ai tiri liberi, però, sono cifre imbarazzanti per una squadra che ad agosto si voleva candidare tra le possibili outsider della massima competizione europea.

Jordi Bertomeu

Eurolega & Olimpija Lubiana – Preponendo il fatto che in questa settimana anche squadre di altissimo lignaggio continentale hanno subito numerose defezioni a causa della fine del lockout NBA, questo il motivo per cui mancava Danny Green tornato agli Spurs. Crediamo che una federazione che si sente perfetta e che si permette di emettere giudizi e sentenze verso altre sue associate per mezzo della sua più alta carica Jordi Bertomeu, dovrebbe monitorare la salute finanziaria dei propri team onde evitare che si avverino situazioni come quella attuale di Lubiana, soprattutto in un era economica come quella che sta affrontando l’Europa. È infatti totalmente sbagliato attribuire maggiore importanza alla presenza di palazzetti enormi, senza peraltro curarsi che questi vengano regolarmente riempiti, per stilare il ranking che attribuisce le varie licenze, quando dovrebbe essere la salute dei conti la prima pietra da cui costruire una grande lega. E pensare che lo scorso anno, dopo la pantomima del Cibona Zagabria, lo stesso Bertomeu aveva dichiarato che si sarebbero inaspriti i controlli onde evitare che si verificassero in futuro altri casi di palese inadeguatezza sportiva. Come si giustificano allora le altre tre assenze di peso (Varda, Markota e Woodside) che hanno lasciato l’Olimpija senza tutto il quintetto base nella bruttissima gara di Gdynia?

Nicola Martinelli, Andrea Rizzi e Davide Bortoluzzi