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Manuchar Markoishvili, Mvp della sesta di Top16 (foto euroleague.net)

MANUCHAR MARKOISHVILI – Quale miglior modo per salutare l’Eurolega. Il georgiano che ha vissuto la propria adolescenza a Treviso ha ritoccato i propri massimi in carriera nella gara di commiato della Bennet Cantù sul magnifico scenario della Zalgirio Arena, aiutando la formazione brianzola a chiudere le Top16 con l’ottimo bilancio di 3 vinte e 3 perse. Per Manu cifre da standing ovation: 32 punti, 4/7 da 2pt, 5/10 nelle triple e 9/9 ai liberi, 3 recuperi e ben 9 falli subiti per un roboante 35 di valutazione che lo hanno elevato ad Mvp della settimana anche secondo euroleague.net.

KOSTAS KAIMAKOGLU – Zelimir Obradovic lo aveva tenuto a riposo durante l’ultimo turno di Esake al pari degli altri senatori Diamantidis, Batiste e Sato perchè recuperasse dagli acciacchi rimediati nell’ultima settimana. Tuttavia la presenza in campo del lungo approdato al PAO la scorsa settimana dopo una lunghissima militanza al Maroussi non era certa. La scelta di schierarlo però è stata quanto mai azzeccata dal coach di Čačak. La vittoria dei Greens sul campo dell’Unics Kazan, che ha garantito il primo posto nel Gruppo G ai Campioni d’Europa in carica, è arrivata infatti soprattutto grazie ad una tripla di Kaimakoglu ad 1.12″ dalla sirena. Grazie ai tre punti messi a segno dall’ala gli ospiti infatti si sono portati sul 61-66, margine che ha spento le speranze di vittoria dei tartari.

Il roster dell’Unicaja Malaga (foto euroleague.net)

UNICAJA MALAGA – La nomination andrebbe data al Gescrap Bilbao che, nonostante un cammino zoppicante in ACB, sta disputando un ottimo esordio in Eurolega centrando l’accesso ai playoff. Però noi, da buoni italiani che la sanno lunga sul come funzionano certe cose, non ci saremmo mai aspettati che gli andalusi, già ampiamente fuori da tutti i giochi, vendessero a caro prezzo la propria pelle costringendo i baschi ad una gara punto a punto terminata con tanto di fallo sistematico attuato da entrambe le formazioni nell’ultimo minuto. Onore quindi agli uomini di Chus Mateo che, nonostante il pessimo record di 0-6 con cui hanno chiuso la loro scialba Top16, hanno regalato una perla di dignità al nostro sport.

MALIK HAIRSTON – Quando sta bene, di rado purtroppo nonostante le sole 25 candeline appena spente, è uno degli esterni più difficili da decifrare del vecchio continente. Rispetto allo scorso anno, quando il sistema-Siena limitava le esecuzioni in isolamento dell’ala di Detroit, a Milano ha trovato maggiore liberta in campo. Il rammarico di coach Scariolo è quello di non averlo avuto a disposizione durante le prime quattro gare delle Top16. Il rammarico nostro sarà vederlo andar via se, come canta Radio Mercato, il nostro è sulla lista spese del Maccabi per la prossima stagione.

Tre Simmons del CEZ Nymburk (foto basket-nymburk.cz

CEZ NYMBURK – Un altro tassello verso il compimento di una grande stagione europea per il Nymburk che travolge Gravelines ma soprattutto incassa la qualificazione grazie alla sconfitta casalinga di Riga con Valencia. Piccola grande impresa per Benda e compagni che hanno creduto sino in fondo alla qualificazione nonostante la partenza non straordinaria giocando un basket coraggioso e piacevole, oltre a sfiorare l’impresa per ben due volte contro la favorita Valencia. I quarti sono un premio meritato per la truppa di coach Ginzburg che ora giocherà con molta leggerezza i quarti contro un’altra corazzata come lo Spartak, le sorprese potrebbero non essere finite.

SZOLNOKI OLAJ &TRIUMPH LYUBERTSY: Piccoli grandi capolavori per Szolnoki e Triumph che si regalano il passaggio ai quarti in un finale di Last16 da brividi. Ungheresi che strappano la vittoria decisiva nel big match contro Bonn ed incassano una storica qualificazione guidati da un grande Nikoov e da un ottimo Trotter. Russi che invece completano una rimonta clamorosa con tre vittorie nel girone di ritorno, recuperato alla massima efficienza Jerry Jefferson, 28 e 10 rimbalzi nella cavalcata contro i Giants, i moscoviti hanno potuto brindare dopo la sconfitta del Pinar contro Artland. Due squadre che saranno autentiche mine vaganti nel prossimo turno, le rispettive avversarie,Ventspils e la Fuenlabrada di Mike Hall, sono avvertite.

DOWNS

ANADOLU EFES, GALATASARAY & FENERBAHCE ULKER – Che tristezza. Tre formazioni di Istanbul alle Top16 e nessuna di queste che riesce a centrare l’accesso ai quarti. La speranza per tutto il movimento, visto che oltre a Turkish Airlines anche Efes Pilsen è uno dei main sponsor dell’Eurolega, è che i magnati turchi, appartenenti all’unica economia europea che invece di venir risucchiata dalla crisi sta attraversando un periodo d’oro, non si stanchino di investire i loro averi per veder vincere solo gli altri.

Jeff Viggiano, la Benetton esce dall’EuroCup (foto datasport.it)

BENETTON TREVISO – Occasione gettata al vento dalla Benetton che può solo recitare il più doloroso mea culpa per un’eliminazione davvero inattesa dopo l’avvio splendido di Last16. La gara realmente decisiva forse è stata quella contro la già condannata Alba Berlino ma il vero peccato capitale è stato commesso dai ragazzi di coach Djordjevic nella prova d’appello contro il Lietuvos. Lituani che non hanno certo brillato ma hanno avuto più lucidità e freddezza rispetto ad una Treviso pasticciona e precipitosa. Una frenesia insensata ben rappresentata dalla gara nervosa di un Sani Becirovic in genere letale nei momenti che contano. Esaurita la benzina da parte di Viggiano i biancoverdi hanno perso lucidità in attacco e sprecato, con le ultime due sconfitte consecutive, il prezioso bonus delle due vittorie contro la strafavorita Kuban che avevano illuso i tifosi della Marca.

EWE OLDENBURG – Clamorosa eliminazione di Oldenburg che frana tragicamente nell’ultima sfida contro Leiden ed esce dalla competizione. Una gara totalmente sottovalutata dai tedeschi quella con gli olandesi che un primo tempo gestito con facilità ha ingannato sulla difficoltà del compito. Non è bastato Brown (26 con 6 triple) a destare dal sonno gli ospiti che hanno consentito alla cenerentola del girone di esaltarsi in una vittoria insperata, un’eliminazione che non lascia spazio a recriminazioni dato il girone più che accessibile ed il talento a disposizione di coach Krunic.