Alla fine, nonostante gli indizi non portassero a questo finale, siamo ancora qui. Sarà, ancora una volta, il clàsico a decidere chi salirà il trono di Spagna al termine della stagione 2013/14, che potrebbe suggellare la fantastica stagione del Real Madrid o riportare il titolo in casa blaugrana, riscattando la tremenda sconfitta patita nella semifinale di Eurolega.

IL CAMMINO

Real Madrid: Un’annata che sembrava destinata ad entrare nella storia, con un dominio mai visto prima sul territorio nazionale a far da preludio al ritorno della tanto agognata Eurolega a Madrid, dopo la beffa della passata stagione. Un ciclo di vittorie spaventoso, una macchina da pallacanestro infallibile caduta solamente due volte in 34 uscite, autentica dominatrice della migliore fase regular fatta registrare nella storia dell’ACB. Poi però c’è la notte di Milano, a riportare ancora una volta i blancos sulla terra e metterli nuovamente di fronte ad una bruciante sconfitta, lasciando strascichi che nel corso di questi playoff si sono evidenziati notevolmente. La qualità resta, ci mancherebbe, ma il killer istinct della squadra di Pablo Laso ha faticato ad uscire, costringendo il Real agli straordinari per tutti i playoff, a partire dalla serie contro il CAI passando per quella contro Màlaga, capace di trascinare Fernàndez e compagni ben due volte all’overtime. Alla fine hanno vinto sempre loro, ma la sensazione di netta ed impareggiabile superiorità è diminuita partita dopo partita, rendendo molto più incerto l’esito di questo campionato.

FC Barcelona: Potremmo tornare a giugno dell’anno scorso, quando la sconfitta in gara 5 consegno il titolo nelle mani degli eterni rivali. E sopratutto, terminò una delle più deludenti stagioni della storia recente dei blaugrana, chiuso con la magra consolazione della vittoria della Copa del Rey. Proprio per questo la società decise di rinforzarsi abbondantemente sul mercato, creando un roster di livello altissimo in grado di cancellare le amarezze dell’anno appena concluso, che però inizialmente ha faticato ad ingranare, accumulando sconfitte che sono alla fine costate il secondo posto al termine della regular season. Passando sempre per Milano, perché la sciagurata semifinale di Eurolega è servita per risvegliare l’animo combattente dei culés, in grado di sbancare per tre volte Valencia e staccare il biglietto per la finale. Difficilmente è possibile misurare la voglia di rivincita dei catalani, che ora hanno la possibilità di rifarsi di due ottime stagioni dalle quali però è arrivato solo un titolo.

I FATTORI CHIAVE

La pintura

Uno, se non il più importante, dei fattori di questa serie. Come dimostrato nella gara-5 con Valencia (con l’attenuante del problema falli), quasi il 70% dei punti dei blaugrana sono arrivati nell’area pitturata, nella quale i catalani trovano in Ante Tomic il loro miglior terminale. Senza dimenticare il fatto che il Real, nelle 4 partite di semifinale, ha sempre perso la lotta a rimbalzo contro Vàzquez e compagni, compreso il clamoroso 18-38 di gara 2. Se Mirotic e Bourousis non riusciranno a trovare un modo per arginare i lunghi catalani, potrebbe essere davvero dura riuscire a replicare il successo della passata stagione.

Miglior attacco contro la miglior difesa

Da una parte, ci sono gli 88,2 punti di media messi a referto dal Real, dall’altra ci sono i 70 punti a partita subiti dal Barça durante la fase regular. Il numero chiave che sta nel mezzo è il 75: nelle ultime tre vittorie dei catalani su Madrid, i blancos non hanno segnato più di 75 punti, al contrario, le ultime 5 volte nelle quali la squadra di Laso ha segnato più di 75 punti si è aggiudicata il clàsico.

Dopo la deludente prestazione nella finale di Eurolega, Sergio Llull ha la possibilità di riscattarsi (ACB Photo)

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Orgullo blanco

Identificabile in due nomi su tutti: Felipe Reyes e Sergio Llull. Gli uomini del provvidenza, in grado di levare le castagne dal fuoco in molte occasioni, capaci di dare una sferzata alla gara e girare l’inerzia delle partite oltre che di giocate decisive, come successo in semifinale contro l’Unicaja o nella finale di Copa del Rey, giusto per citare un altro clàsico. La grande capacità di questa squadra è essere in grado di uscire dalle situazioni più difficili, trovando nei propri uomini cardine il punto di rilancio per l’intera formazione. E lunghi dominanti o esterni infallibili che siano, quando la macchina si accende è davvero difficile fermarla.

Il rientro a piene forze di Juan Carlos Navarro può spostare gli equilibri della serie (ACB Photo)

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Juan Carlos Navarro

Barcellona chiama, il capitano risponde. Giovedì giocherà il clàsico numero 52, diventando il giocatore con più partite all’attivo nella sfida tra le eterne rivali, durante le quali, più di una volta, è risultato decisivo. Dopo un anno difficile, sembra aver trovato la condizione ottimale proprio nel momento in cui la sua squadra ha più bisogno della sua figura più carismatica, guidando i compagni nella serie contro Valencia.

Le panchine

Chiamarle panchine è un eufemismo, ma se l’intensità di queste finali si avvicinerà a quelle del turno precedente, allora la differenza potrebbero farla proprio i vari Papanikolau, Rodrìguez, Abrines, Mejri, Lorbek, Reyes. Ogni giocatore a roster può diventare la chiave di risoluzione di un incontro, e sia Pascual che Laso hanno la possibilità di cambiare la carte in tavola ogni minuto.

Vince il Real se…sarà in grado di imporre il proprio ritmo alla serie, e sopratutto se sarà in grado di limitare il gioco interno del Barça. I lunghi sono chiamati ad una serie perfetta, da cui dipende la riconquista del trono di Spagna.

Vince il Barca se…saprà limitare l’attacco di Madrid come fatto con Valencia, abbassando il ritmo e sfruttando al meglio le proprie torri.

Pronostico DailyBasket: Dopo questi playoff, lo scenario è davvero aperto ad ogni possibilità, con il Real che forse arriva un po’ più provato rispetto ai rivali. Per questo puntiamo sull’upset del Barça, che con un Abrines che si consacrerà a stella, riuscirà a spuntarla per 3-1.


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