La Liga Nacional è terminata da poco, le Olimpiadi di Londra incombono e i campionati ‘statali’ inizieranno già da agosto. Il basket brasiliano è quindi in grande fermento e, in base al movimento ondivago delle finanze, sta vivendo una frenetica fase di allestimento delle squadre che non risparmia nessuno, nemmeno i membri della Seleçao.
Le due finaliste della LNB 2012 sono le più tranquille del lotto, ovvero hanno puntato a confermare i loro elementi più significativi: il Brasilia non ha impiegato molto tempo a convincere il trio ‘de ouro’ (Alex Garcia, Guilherme Giovannoni e Nezinho) a restare unito alla ricerca di un magico poker nazionale, dovrebbe limare gli ultimi particolari con Arthur Belchior e Marcio Cipriano e ha firmato dal Joinville il giovane Isaac Taets.
A Sao Josè, la tifoseria è soddisfatta per non aver perso l’asse portante della squadra: se infatti Fulvio Chiantia aveva deciso di restare a prescindere, Murilo Becker si è fatto ingolosire dalle proposte del Flamengo, per poi riflettere con coscienza e mettere la propria firma sul rinnovo prima di sottoporsi a un intervento di pulizia al ginocchio, che però lo ha escluso da Londra 2012. La formazione paulista ha messo le mani sulla panchina, rinforzata con l’ottimo rimbalzista Deivisson Costa (dall’Araraquara), la giovane ala Erick Camilo dal Paulistano e Icaro Parisotto di ritorno da due stagioni di buon livello in un’High School a San Diego (California).

Marquinhos neo-rubronegro

Marquinhos neo-rubronegro

Nelle cronache del mercato brasiliano, ha destato grande sensazione la serie di manovre del Flamengo per tornare a puntare al titolo senza più rischi. Abbandonata la strada argentina con la dipartita di coach Gonzalo Garcia, dell’ala Federico Kammerichs e di David Jackson, il club rubronegro ha fatto incetta di grandissimi nomi a livello nazionale: il prima linea c’è Marquinhos Souza(ala titolare della Seleçao di Magnano ed ex-Montegranaro) che assieme all’amico fraterno Alexandre Olivinha torna in territorio carioca dopo tre stagioni in un Pinheiros che ha raccolto meno del preventivato. Assieme a loro arriva il nuovo blocco ex-Joinville, a partire da coach Josè Neto per proseguire con il razzente play ghanese Kojo Mensah e soprattutto Shilton dos Santos da sempre tra i migliori rimbalzisti del ‘Nacional’, in sostituzione di Guilherme Teichmann. Ultimi colpi di valore del Flamengo sono Vitor Benite, il miglior ’90 in territorio verde-oro, di scuola francana ma lo scorso anno al Limeira e da tempo nel gruppo di lavoro di Magnano, e il ritorno definitivo di Gegè Torres che lo scorso anno ha vinto con i rossoneri la LDO (una sorta di U21 nazionale) ma ha giocato con il Tijuca.

Una stagione deludente ha convinto la dirigenza di un altro club dalla forte tradizione come il Franca a cambiare…quasi tutto; la famiglia Rubens (papà coach Helio e il figlio play Helinho) sono tornati a Uberlandia, e la panchina è stata affidata a un valente ex-rivale come Lula Ferreira (partito dal COC/Ribeirao Preto, passato per la Seleçao e fermo da un anno dopo il titolo con il Brasilia) che ha scelto subito una base molto giovane e volenterosa: agli elementi di scuola francana come Leo Meindl, Felipe Taddei, Lucas Mariano e Cauè Borges (di ritorno dal prestito al Minas) si sono aggiunti Ricardo Zanini che ha ben figurato negli USA (nel campionato NAIA a 13 ppg) e il pivot Jefferson Socas dalla cantera del Real Madrid. Sul fronte dei più esperti sono stati firmati il già citato Guilherme Teichmann, l’atletico Jhonatan da Luz (dal Limeira), il play argentino Juan Pablo Figueroa (ex-Pinheiros), il possente Zezao Jeronimo, anch’egli con passato spagnolo. Sul fronte stranieri, il Franca ha confermato solo il pivot serbo Vuk Ivanovic, e ha dato il benservito agli USA Eddie Basten e Kevin Sowell, oltre che ai veterani Ricardo Probst, William Drudi, Wanderson Trigueiro, Fernando Penna e forse anche a Marcio Dornelles.

In via di risalita anche il Minas (per la prima volta fuori dai playoff al Nacional), che ha fatto shopping in zona paulista, portando a Belo Horizonte elementi di comprovato rendimento come Renato Pinto (dal Pinheiros), Douglas Nunes (dal Bauru), Betinho Nardi (dal Paulistano), Rafael Mineiro (Sorocaba), oltre a due giovani interessanti come Henrique Coelho dall’Uberlandia e Danilo Fuzzaro che ha giocato a Ruvo di Puglia e che è nell’orbita delle nazionali giovanili brasiliane.

Qualche buon colpo è stato messo a segno dal Bauru, che ha riunito i fratelli “svizzeri” Fernando e Ricardo Fischer (ex S.Josè) e ha strappato John Thomas agli argentini del Rocamora potendo contare sul neo-passaportato Larry Taylor, dall’Uberlandia, che oltre a Helinho si è assicurata Audrei Parisotto, e dal Joinville che di giocatori buoni ne ha lasciati parecchi ma che riparte con il nuovo coach Enio Vecchi, poi con Ricardo Probst, Thyago Aleo (dal Bauru), Diego Conceiçao (dal Tijuca) e i rimpatriati Renan Leichtweis (dal Palencia) e Vinícius Teló (dalla Cameron University).

Le note dolenti arrivano dai club dal portafoglio svuotato…: l’Araraquara ha da tempo deciso di dedicarsi solo alle giovanili, il Vila Velha è fortemente intenzionato a copiarla, il Tijuca ha appena perso il patrocinio comunale, il Vitoria è fermo da un anno, il Mogi e il Palmeiras devono ancora passare l’esame di ammissione alla LNB.
Nel frattempo a Sao Paulo, l’aeroporto di Guarulhos ha visto molte più partenze che arrivi: tra Pinheiros e Paulistano di giocatori di rilievo ne sono rimasti ben pochi, come i convalescenti Shamell Stallworth e Bruno Fiorotto con i biancoblu, e Elinho Corazza e Alex da Silva in maglia granata. Una fioritura durata solo un paio di stagioni che, con pazienza, ripartirà da una semina nuova.