Gallinari non sentiva nostalgia di Denver, ma dovrà tornarci

È arrivata un po’ a sorpresa, la fine del lockout, proprio quando (e forse proprio perché) sempre più giocatori sotto contratto con squadre NBA, anche stelle e superstelle, stavano iniziando a fare le valigie per lasciare gli Stati Uniti, molti in direzione Europa. I club europei, asiatici e sudamericani erano consapevoli del rischio che correvano includendo la famosa NBA escape nei contratti firmati con i protagonisti di questo singolare esodo cestistico, ma con il prolungarsi di trattative – apparentemente –  sterili sempre più dirigenti e staff tecnici sono caduti in tentazione, in particolare alcuni club anche blasonati (Besiktas, Real Madrid).

Ecco un riassunto, squadra per squadra, del controesodo e delle sue possibili conseguenze sui mutevoli equilibri del basket europeo e mondiale.

Adrien e Scalabrine, potrebbero rimanere entrambi

Benetton Treviso: E’twaun Moore è dato molto probabilmente in partenza verso Boston. La sua clausola di NBA escape prevede un buyout molto basso in seguito ad un’offerta di biennale garantito da parte dei Celtics. Le voci insistenti fatti arrivare dal suo agente a fonti USA sembrano far propendere verso una sua partenza, probabilmente dopo la prossima trasferta della Benetton a Montegranaro. Per Jeff Adrien stesso tipo di clausola, ma trattandosi di un giocatore abituato a decadali la possibilità di ottenere un garantito sono molto più basse. Brian Scalabrine invece non ha clausole con NBA escape, quindi in caso di offerta da parte di franchigie NBA (pare già arrivate al suo agente) potrebbe contrattare un buyout con la società stessa. Da verificare, infine, la posizione di Donatas Motiejunas, in prestito al Prokom (vedi sotto) ma sotto contratto con la Benetton fino al 2013.

EA7 Milano: Danilo Gallinari giocherà questa settimana le sue ultime gare in maglia Olimpia, prima di partire, presumibilmente il 5-6 dicembre, alla volta degli USA, in tempo per il training camp dei Nuggets che dovrebbe iniziare il 9 dicembre.

Acea Roma: Sembra quasi uno scherzo del destino, ma meno di 24 ore dopo aver perfezionato l’ingaggio di Tyreke Evans, la Virtus si è dovuta confrontare con la fine del lock-out NBA e quindi del sogno di poter portare a casa una superstar NBA. Pare che pure l’ingaggio di Andrea Bargnani fosse quasi stato definito prima della rinuncia allo sponsor del sito d’appuntamenti extramatrimoniali, fatto che fa aumentare l’amarezza in casa capitolina.

Von Wafer

Vanoli Cremona: Von Wafer viene da una stagione con garantito ai Celtics, e sta giocando su buoni livelli in una Vanoli da bassa classifica. Il suo contratto prevede una NBA escape in caso di garantito annuale. La giovane età e le buone condizioni fisiche, unite comunque alla buona reputazione di cui gode il giocatore, fanno pensare ad una sua probabile partenza dalla città di Stradivari.

Montepaschi Siena: la Mens Sana ha preferito stare alla larga da contratti “a scadenza” per evitare di vedersi indebolita in corsa; non fa eccezione quello di David Andersen che quindi, anche avesse mercato negli USA, resterà a Siena per mirare deciso al grande slam.

Canadian Solar Bologna: Chris Douglas-Roberts è un free agent NBA e ha recentemente dichiarato la sua intenzione di portare a termine la stagione con la maglia della Virtus Bologna. Nessuno scompenso quindi in casa bianconera.

Novipiù Casale Monferrato: nessun rischio per Casale, che ha avuto l’accortezza di ingaggiare la guardia Garrett Temple senza opzioni di uscita anticipata rispetto alla fisiologica conclusione del contratto a giugno. Niente NBA per il momento, quindi, per l’ex Charlotte, così come per il nuovo arrivo Mustafa Shakur.


Real Madrid (Spagna):
due i giocatori NBA sotto contratto con la squadra della capitale. Rudy Fernández (16 punti, 3,4 rimbalzi e 2,5 assist nelle 8 gare giocate in ACB), attualmente fuori per un problema al ginocchio, ha un contratto che lo lega ai Mavericks fino a giugno. Il Real, che già se lo è assicurato per la prossima stagione, vuole comunque provare a raggiungere un accordo per tenerlo. Serge Ibaka (6,8 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate a gara nelle 5 finora disputate), che aveva un contratto di soli due mesi, tornerà invece sicuramente a Oklahoma City, lasciando una lacuna ingombrante sotto il canestro dei blancos.

Kevin Seraphin

Caja Laboral Vitoria (Spagna): ben tre (in un certo senso quattro), invece, i giocatori NBA a Vitoria. L’ultimo arrivato, il playmaker Goran Dragić, ha avuto appena il tempo di annusare l’Eurolega e giocare 14 minuti in campionato (7 punti); è sotto contratto con i Rockets. Anche il centro Kevin Seraphin dovrà tornare oltre oceano per vestire la casacca dei Wizards, dopo 9 gare in ACB chiuse con 7,3 punti, 2,3 rimbalzi e 1,3 stoppate in 18 minuti di impiego medio. Il terzo giocatore NBA del Baskonia è il lungo Joey Dorsey: l’ex Raptor, arrivato ai primi di ottobre, si è subito infortunato, ed è rientrato solo nelle ultime 5 partite, in cui non ha esattamente brillato (1,4 punti e 3,6 rimbalzi in 12 minuti). È però free agent negli USA, e quindi non vi tornerà; e può anche essere che, con la partenza di Seraphin, abbia più minuti a disposizione e più fiducia per trovare continuità. Infine, merita una menzione Reggie Williams, tagliato poco prima dell’annuncio della fine del lockout. Il giocatore dei Warriors doveva essere una delle punte di diamante della squadra basca, ma ha indubbiamente deluso: 4,9 punti di media nelle 7 gare giocate in ACB. È ora quindi libero di tornare in NBA.

Valencia Basket (Spagna): toccata e fuga per Tiago Splitter. Il brasiliano, preso per sostituire l’infortunato Faverani, ha giocato due buonissime partite in ACB (13,5 punti, 9,5 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi le sue medie), ma il contratto che lo lega agli Spurs lo obbliga ora a tornare negli Stati Uniti.

FIATC Mutua Joventut Badalona (Spagna): i catalani perdono l’ala Christian Eyenga, che tornerà ai Cavaliers dopo 4 gare in ACB non particolarmente brillanti (7,8 punti e 2 rimbalzi le sue medie). Rimarrà invece l’ex Sacramento Pooh Jeter, che sta facendo la sua parte con 10,8 punti a gara conditi da 2 assist.

Singler rimarrà al Lucentum?

Lucentum Alicante (Spagna): situazione delicata per Alicante. Kyle Singler, nettamente la stella della squadra (15 punti con il 41% da tre, più 3,6 rimbalzi e 1,2 recuperi), è un rookie in America, per cui non è legato ai Pistons, che l’hanno scelto al draft; il suo contratto spagnolo però contiene una clausola di uscita e l’opzione dipende esclusivamente dalla volontà del giocatore. E dalla sua scelta dipende in pratica il futuro della squadra; è però possibile che, vista la buona stagione disputata finora dal Lucentum, Singler decida di rimanere fino a fine anno, sia per maturare esperienza, sia perché comunque a Detroit non ha certo il posto assicurato.

Asefa Estudiantes (Spagna): l’ex Raptor Antoine Wright, che sta disputando una stagione piuttosto altalenante (10,2 punti a gara, ma con un pessimo 29% al tiro), non è sotto contratto in NBA e quindi rimarrà in Spagna fino al termine della stagione.

Capolinea per D-Will in bianconero


Beşiktaş Milangaz (Turchia):
è la formazione che, per propria scelta, è la più danneggiata dalla chiusura del lock-out. La formazione di coach Ataman vedrà partire il proprio miglior giocatore, quel Deron Williams (19.7 punti e 6.4 assist di media) che ha costruito sia per sé che per i compagni, basti guardare le statistiche di Marcelus Kemp e Zoran Erceg (21,7 punti il primo e 15,7 il secondo). Una partenza davvero pesante, a maggior ragione perché in fase di mercato il front office bianconero non si è preoccupato di mettere sotto contratto un secondo playmaker all’altezza. Discorso diverso per Semih Erden (9,2 punti, 6 rimbalzi e 1,3 stoppate di media) che, dopo aver distratto l’intero ambiente con le sue ripetute bizze culminate in una multa da 10 mila dollari, si è fratturato il mignolo destro la scorsa settimana durante la memorabile gara da 50 punti di D-Will e sarà out per le prossime sei settimane. Per colmare il buco lasciato da Erden, le Aquile Nere avevano continuato il proprio reclutamento oltre oceano trovando un accordo con Lamar Odom, che però non vestirà mai la maglia bianconera.

Sasha Vujačić

Anadolu Efes (Turchia): Ha messo sotto contratto per due anni Sasha Vujačić, che quindi resterà almeno a fine stagione ad Istanbul, e colto l’occasione di riportare in patria Ersan Ilyasova una volta perso Gönlüm per un grave infortunio al ginocchio. Ilyasova (10.7 punti e 6.2 rimbalzi in Eurolega) ha espresso fin dal suo arrivo la volontà di restare anche in caso di fine del lock-out, intenzione che però col tempo, anche a causa del platoon-system adottato da coach Sarica, pare essersi modificata. Ora vedremo se i Bucks accetteranno una buonuscita, risparmiando così i circa 2.5 milioni di dollari che ancora devono al lungo ex Barça, o pretenderanno il ritorno del turco in Wisconsin. 

Fenerbahçe Ülker (Turchia): Non ricorreranno al mercato neppure i campioni di Turchia in carica. Thabo Sefolosha (12.3 punti e 6 rimbalzi di media in Eurolega col 50% da 3) è stato inserito nell’organico solo per le gare di coppa, e solo come rimpiazzo per sostituire l’infortunato Marko Tomas. In campionato il reparto piccoli del FBU è talmente ampio da non necessitare di alcun inserimento aggiuntivo (Preldžič e Bogdanović sono le altre due ali piccole), pertanto coach Spahija dovebbe attendere il rientro del connazionale Tomas previsto per gennaio.

 Galatasaray Medical Park (Turchia): La scelta dei Leoni di Galata è ricaduta su due lunghi europei dal lungo trascorso NBA: Darius Songaila (8.2 punti e 3.1 rimbalzi in 16 minuti) terminerà la stagione in Turchia visto che è arrivato da free agent ed alla soglia dei trentaquattro anni il suo mercato negli States è marginale. Partirà invece il georgiano – svezzato proprio ad Istanbul dall’allora Ülker – Zaza Pachulia. Ma virtù delle non perfette condizioni del centro degli Atlanta Hawks, arrivato dopo aver saltato la seconda fase degli europei per uno strappo al polpaccio destro e fermato dal riacutizzarsi della lesione, l’impressione è che coach Mahmuti non sentirà più di tanto la partenza dell’unico centro di ruolo messo in organico.

Turk Telekom Ankara (Turchia): Probabilmente la meno penalizzata del lotto. Mehmet Okur (12 punti e 8.2 rimbalzi n) è una pedina tattica il cui rimpiazzo è tutt’altro che facile, ma l’arrivo del lungo sotto contratto con gli Utah Jazz non era stato una priorità in campagna acquisti, come dimostra la presenza in organico di tre lunghi come Kaspars Kambala, Micheal Wright e Nedim Yücel (gli ultimi due relativamente top-scorer e miglior rimbalzista del passato campionato), tutti e tre costretti a rinunciare ad una cospicua fetta di minuti con l’arrivo di Okur.

 

Parker e Turiaf, perdite pesantissime per l'Asvel

Asvel Villeurbanne (Francia): Brutta notizia per l’Asvel che con la fine del lock-out vede evaporare la classe sconfinata di super Tony Parker. Il play degli Spurs, immenso in apertura di Eurocup contro Valencia, è un valore aggiunto inestimabile, non a caso la sua assenza a Sofia è costata immediatamente una sconfitta agli uomini di Pierre Vincent. Altra tegola la partenza di Ronny Turiaf di ritorno a NY, non che il centro dei Knicks abbia incantato ma ora lascerà la scomoda eredità del pitturato e relative incombenze sulle spalle di un pessimo, sino ad ora, Hilton Armstrong il cui contratto non prevede un’uscita obbligatoria in caso di  ripresa del campionato NBA.

SLUC Nancy (Francia): finisce anche il sogno di Nancy, che saluta immediatamente Nicolas Batum per lasciarlo al suo ultimo anno di contratto con Portland, con tutta probabilità non il suo ultimo di NBA. Peccato per Cantù, che in Eurolega ha già incontrato due volte i francesi ed è caduta proprio a Nancy, la scorsa settimana, nell’ultima apparizione di Batum in Eurolega.

Se ne va il Presidente Diaw

JSA Bordeaux (Francia): giocherà l’ultima gara a Bordeaux in coppa di Francia Boris Diaw, destinato poi a lasciare il club di cui è anche presidente e tornare ai Bobcats.

SIG Strasbourg (Francia): trema il SIG, che potrebbe dover fare a meno dei circa 24 punti e 14 rimbalzi a partita garantiti finora dai lunghi Justin Harper e Lavoy Allen, scelti al secondo giro dell’ultimo draft rispettivamente da Orlando e Philadelphia e quindi possibili destinatari di offerte contrattuali.

BCM Gravelines (Francia): anche per il Gravlines perdita importante quella di Pape Sy, guardia dai molti punti potenziali nelle mani ed in crescendo nelle ultime settimane. Il ragazzo di origine senegalese dovrebbe fare ritorno agli Hawks, resta incerto il suo futuro tra i Pro, lo scorso anno infatti l’ex Le Havre ha disputato diverse gare con  in D-League per la maglia degli Utah Flash.

STB Le Havre (Francia): biglietto intercontinentale prenotato anche per l’atletico centro Ian Mahinmi, arrivato a Le Havre poco più di un mese fa ma già in grado di imporsi nelle aree pitturate di casa con oltre 12 punti e quasi 9 rimbalzi di media. Negli Stati Uniti lo attendono i Dallas Mavericks, a cui è legato fino alla prossima estate.

Hyeres-Toulon (Francia): Il centro Alexis Ajinca è appena arrivato e, essendo free agent nella NBA (probabilmente senza grandi estimatori), è probabile che continui ad ascoltare il francese transalpino piuttosto che quello canadese di Toronto, sua ultima tappa tra i Pro.


Skyliners Francoforte (Germania):
possibile partente anche l’ala forte Jon Leuer. Milwaukee lo ha scelto all’inizio del secondo giro e potrebbe offrirgli una chance tra i Pro, a Francoforte (dove le cose in questa stagione vanno già abbastanza male) sperano che non sia così, o almeno confidano di poter convincere il ventitreenne da Wisconsin (circa 13 punti e 8 rimbalzi di media in Bundesliga) a non abbandonare la barca prima del tempo.


Nenad Krstić

CSKA Mosca (Russia): l’MVP del mese di novembre in Eurolega Nenad Krstić non ha clausola di uscita durante la stagione, quindi resterà certamente a Mosca fino all’estate. L’altro big, Andrei Kirilenko, ha la possibilità di tornare negli States se riceverà un’offerta, ma il grande attaccamento ai colori rossoblù moscoviti e l’infortunio alla spalla sinistra che lo terrà fuori per oltre un mese (l’opt-out clause deve essere esercitata entro un mese dalla fine del lock-out) dovrebbero permettere al CSKA di continuare con lo stesso organico almeno fino al termine della stagione e di cullare quindi sogni di gloria anche in Eurolega.

BC Khimki (Russia): Situazioni differenti in casa Khimki, con la permanenza sicura di Chris Quinn (che ha scelto in modo deciso la scorsa estate di provare l’esperienza in un club europeo per la caccia all’Eurocup la cui fase finale si svolgerà proprio nell’impianto di casa dei moscoviti) ed il sicuro addio di Timofey Mozgov, che tornerà a salire sulle alture del Colorado. I Nuggets lo aspettano infatti per i due anni di contratto rimanenti.

 

Jordan Farmar

Maccabi Electra Tel Aviv (Israele): Omri Casspi non è nemmeno riuscito a debuttare con i “canarini” israeliani, mentre i contatti con Will Bynum e Ike Diogu non hanno trovato conferme. L’unico a lasciare un vuoto a Tel Aviv, quindi, sarà Jordan Farmar, diretto al New Jersey. L’impatto della guardia venticinquenne, sia in Eurolega sia in Lega Adriatica, è stato piuttosto alterno, ma i suoi circa 15 punti, 5 rimbalzi e 4 assist a partita in coppa non sono briciole.

Bnei Hasharon Herzelia (Israele): ci ha provato in tutti i modi, il Bnei Hasharon, ad approfittare del lock-out, ma con scarsa fortuna. Dopo la fugace comparsa di J.J. Hickson (già libero) è arrivato Trevor Booker, sotto contratto con Washington, ma un infortunio ha tenuto l’accordo in sospeso ed ora non sarà ovviamente concretizzato. Il terzo “colpo”, risalente a pochi giorni fa, è stato la sesta scelta del draft 2010, Ekpe Udoh, che ha avuto tempo di mettere 22 punti e 16 rimbalzi nella sconfitta casalinga contro il Gilboa Galil prima di tornare a Oakland dagli Warriors. Forse la squadra israeliana, penultima in classifica, avrebbe fatto meglio ad affidarsi a qualche esperto americano di sicuro affidamento in Europa.

Maccabi Haifa (Israele): Canonico 13+8 di media (ma con oltre 4 stoppate a gara) anche per l’ex Net Sean Williams, centro reduce da un’ottima stagione in D-League ma privo di vincoli nella NBA. Anche lui, però, se arrivasse un’offerta da oltre oceano, potrebbe cambiare aria.

Maccabi Ashdod (Israele): ritorno ai Philadelphia in vista per Craig Brackins, lungo sophomore che aveva scelto la città nel sud dell’Israele per svernare in attesa di buone notizie dagli States. Per lui appena 4 partite giocate a circa 14 punti e 5 rimbalzi di media, a dire il vero non molto utili al bilancio di squadra (1-5). Addio rimediabile in casa gialloblù.


Panionios (Grecia):
tra le poche greche a pescare tra i giocatori liberati dal lock-out, il Panionios ha avuto però la fortuna – col senno di poi – che Byron Mullens (dei Thunder) sia tornato negli States senza scendere in campo e che poi Marreese Speights (dei Sixers) non abbia accettato l’offerta.


Sonny Weems

Zalgiris (Lituania): si separano i destini di Ty Lawson e Sonny Weems. Se il primo tornerà ai Nuggets in virtù della clausola contrattuale che lo libera con la fine del lock-out, infatti, il secondo ha scelto di accettare in toto la sfida (e i dollari) lituani e rimarrà quindi a Kaunas a meno di rescissioni pattuite ad hoc.


Partizan Belgrado (Serbia):
a parte la scelta di “cuore” Nikola Peković, il Partizan ha evitato di abusare del lock-out, ed anche la voce Josh McRoberts non ha trovato riscontri ufficiali. L’unico partente, quindi, sarà appunto Peković (circa 15 punti e 5 rimbalzi di media in Eurolega), mentre il play Acie Law (oltre 12 punti e 4 assist di media in Europa) resterà in quanto non provvisto di clausola di uscita.

Olimpija Lubiana (Slovenia): cattive nuove per l’Olimpija, che perderà l’unico americano presentabile messo in campo quest’anno. La guardia Danny Green (quasi 12 punti di media da esordiente in Eurolega) andrà infatti a concludere il proprio contratto con gli Spurs.

T.J. Ford

KK Zagabria (Croazia): ogni bel gioco è bello quando dura poco, ma questo forse per i tifosi zagabrini è durato troppo poco. Proprio dopo aver incantato l’Europa con i suoi 10 assist all’esordio in Eurolega, T.J. Ford si trova infatti costretto a cambiare nuovamente gialloblù, tornando a quello dei Pacers. E’ possibile, però, che la squadra croata possa contare sul fulmineo playmaker texano ancora per una o due partite.

KK Buducnost Voli (Montenegro): I montenegrini perdono l’enfant prodige locale Nikola Vucević che dovrebbe vestire a breve la maglia dei Sixers, franchigia che lo ha scelto nell’ultimo draft. Il centro del Buducnost era una notevole addizione in area colorata sia in Lega Adriatica che in Eurocup.

 

BC Donetsk (Ucraina): Darnell Jackson farà parte del progetto Donetsk anche per il resto della stagione. La squadra ucraina si attende molto di più dall’ex Kings che non è ancora esploso. I mezzi atletici e forse la possibilità di acquisire ancora maggiore esperienza potrebbero dare all’ex Jayhawks la spinta per migliorare il suo impatto.


Donatas Motiejunas

Asseco Prokom Gdynia (Polonia): questione spinosa in casa Prokom, con l’ottimo Donatas Motiejunas (in prestito da Treviso) che avrebbe l’escape per unirsi ai Rockets. I suoi 16 punti e 7 rimbalzi di media in Eurolega ne testimoniano la grande importanza per i gialloneri, ma la stagione europea è già compromessa ed i campioni di Polonia potrebbero lasciarlo andare senza eccessivi indugi. Certo bisognerà valutare anche il parere della Benetton.

Zastal Zielona Góra (Polonia): va verso la sua fine l’esperienza polacca del centro Gani Lawal, capace di garantire ben 16,5 punti e 11,7 rimbalzi di media a questa squadra di mezza classifica del massimo campionato polacco ma ora richiamato alla base dai Phoenix Suns. Che poi, come fatto l’anno scorso, potrebbero anche destinarlo alla D-League.

 

Barbosa lascerà il rossonero

Flamengo (Brasile): la ciliegina sulla torta del mercato del forte club brasiliano è stato Leandrinho Barbosa, riportato a Rio de Janeiro per sbaragliare la concorrenza nazionale, ma d’ora in poi i rossoneri se la dovranno cavare senza di lui. La guardia dei Toronto Raptors si è congedata con i 22 punti messi a segno nel big match di sabato contro Brasilia.


Melbourne Tigers (Australia):
tanti saluti al play di Portland Patty Mills, tornato in patria durante il lock-out (pare rifiutando ricche offerte dall’Europa) ma ora obbligato ad onorare il contratto con i Trail Blazers. Danno non da poco per i Tigers, che perderanno i suoi 18,6 punti ad incontro.


Nocioni celebra il trionfo

Peñarol Mar del Plata (Argentina): tempismo perfetto per i Milrayitas,che hanno fatto in tempo a vincere il Super 8 (una sorta di coppa di Argentina dopo la prima fase del campionato) prima delle novità provenienti da nord, ma ora per continuare a vincere dovranno assorbire la perdita di Andrés Nocioni, atteso dal ricco contratto che lo lega a Philadelphia.


LG Sakers (Corea del Sud):
il centro nativo delle Bahamas Magnun Rolle ha tracciato una rotta un po’ diversa rispetto a molti colleghi scegliendo la Corea, ma anche lui tornerà volentieri all’ovile degli Atlanta Hawks, che hanno creduto in lui nella scorsa stagione.


Melli Affari (Iran):
fine della parentesi in patria per il centrone Hamed Haddadi, che lascerà il Melli Haffari di Ahvaz (sua città natale) sperando che i Memphis Grizzlies esercitino l’opzione a cui hanno diritto per la stagione che partirà a Natale.


Yi dirà addio alle "tigri" del Guandong

Cina: se molte squadre nel mondo piangono per la conclusione della serrata americana, se la ridono invece nell’Impero del Dragone, dove – a meno di accordi diversi da quelli presi in precedenza – tutti i giocatori americani dovranno terminare la stagione in Cina indipendentemente dalla situazione negli Stati Uniti. Nessun biglietto aereo intercontinentale, quindi, per Wilson Chandler (Zhejiang Guangsha), Luther Head e Dan Gadzuric (Jiangsu), Kenyon Martin (Xingiang Guanghui), Josh Powell (Liaonig Panpan), J.R. Smith (Zhejiang Chouzhou) e Aaron Brooks (Guandong Hongyuan). L’unica eccezione sarà concessa al suo compagno Yi Jianlian, che in quanto cinese ha potuto sottoscrivere un contratto diverso e potrà quindi tornare a cercare fortuna in NBA, lasciando Brooks (e l’ex milanese James Singleton, comunque non più in orbita NBA) a tentare di interpretare le indicazioni di coach e compagni in quel di Dongguan. C’è però anche chi se l’era già svignata come il lungo Earl Clark, compagno di Chandler al Zhejiang Guangsha, volato negli Stati Uniti a fine settembre per la gravidanza della compagna.

Scorrendo tutte queste righe – cosa che i più intraprendenti e pazienti lettori avranno fatto – ci si può rendere veramente conto dell’entità di questo fenomeno, che ha dimostrato come il basket esterno agli Stati Uniti sia in grado di accogliere buona parte degli “orfani” NBA, anche statunitensi sempre meno restii a lasciare la propria patria in cerca di nuove sfide e – soprattutto – quattrini, qualora lo sbocco più ambito dai cestisti a stelle e strisce venga meno.

Un pericolo scampato ancora una volta, come nel ‘99, tanto che l’apertura dei battenti è prevista già per il 25 dicembre. Una cosa è certa: quest’anno gli appassionati di basket NBA non hanno più nulla da chiedere a Babbo Natale.


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