Andrei Kirilenko

UPS

Andrei Kirilenko (ala, CSKA Mosca): semplicemente il migliore giocatore d’Europa. In questo momento e forse pure in assoluto. In qualsiasi competizione scenda in campo risulta determinante e non si smentisce anche nel campionato russo dove grazie al suo impatto l’incontro con lo Spartak di San Pietroburgo diventa un successo a strada spianata. Per lui 6/8 da 2, 2/2 da 3 e 5/7 ai liberi. Un totale di 23 punti in 31 minuti che conditi dai 10 rimbalzi, 2 assist e dai 7 falli subiti concorrono a uno stratosferico 38 di valutazione, cifra che peraltro, per un giocatore del genere, racconta solo in parte quanto fatto sul parquet. Se ha deciso di rimanere a Mosca fino al termine della stagione, oltre che per questioni di cuore, è perché ha intenzione di fare l’en plein di titoli a livello nazionale ed internazionale. Si salvi chi può.

Asselin e Davis

Josh Asselin (centro, Assignia Manresa) e Paul Davis (centro, Cajasol Siviglia): due “centri di attenzione” nell’ultimo weekend ACB. Gran parte dell’attenzione, in realtà, era focalizzata sul campo di Alicante, teatro del big match tra il Lucentum ed il Real Madrid con il gran ritorno di Kyle Singler (da apprezzare l’ovazione tributatagli dal suo ex pubblico, evidentemente comprensivo nei confronti dei motivi che lo hanno portato a Madrid), ma precedentemente Asselin e Davis, non nuovi a queste prestazioni, si erano meritati la palma di co-MVP di giornata. Entrambi, peraltro, trascinando la propria squadra a fondamentali quanto difficili vittorie esterne: Asselin ha messo insieme 34 punti di valutazione con 28 punti, 6 rimbalzi e 3 stoppate nell’impresa di Vitoria, Davis ha raggiunto la stessa quota di valutazione con 26 punti, 6 rimbalzi ed 8 falli subiti in quel di Santiago de Compostela. Un “pellegrinaggio” che condurrà il Cajasol alla Coppa del Re di Barcellona.

Klemen Prepelič

Klemen Prepelič (guardia, Helios Domžale): l’Helios non  sta certo vivendo una stagione traboccante di successi in Lega Adriatica, ma proprio per questo le poche gioie raccolte nel campionato balcanico hanno un sapore speciale per la squadra del mitico Zmago Sagadin. Grand chef per l’occasione Klemen Prepelič, guardia appena ventenne nativa di Maribor che cucina a puntino l’Hemofarm Vršac (KO dopo un tempo supplementare) con uno strabiliante “show” da 28 punti (3/3 da due, 5/10 da tre, 7/8 ai liberi), 7 rimbalzi, 7 assist, un recupero e 7 falli subiti per 40 di valutazione in quasi 40’ sul parquet. In Italia, probabilmente, si griderebbe al prossimo fenomeno pronto per la Nazionale, in area balcanica sono più abituati a simili exploit da parte di talenti in erba (poi non tutti destinati a sbocciare) e si scompongono molto di meno, ma la prova di Prepelič rimane impressionante e – soprattutto – allontana Domžale dall’ultimo posto occupato dal disastrato Zlatorog.

P.J. Tucker

Anthony Leon “P.J.” Tucker (ala, Brose Baskets Bamberg): la partita non era la più impegnativa della stagione per il Bamberg, dominatore – un po’ più contrastato del solito – della Bundesliga, ma i 35 punti realizzati da Tucker nella vittoria in casa dell’EnBW Ludwigsburg degli ex “italiani” Jerry Green e Donatas Zavackas sono solamente una conferma del grande campionato (circa 14 punti e 6 rimbalzi di media) che sta vivendo l’ex Montegranaro, probabilmente a suo agio nella dimensione fisica e tecnica della BBL in cui un giocatore come lui può occupare due se non tre posizioni in campo. A Ludwigsburg, aiutato dal solito Casey Jacobsen che lo alleggerisce di un po’ di pressione difensiva, Tucker fa 10/10 da due, strappa anche 6 carambole e vi unisce 2 recuperi per un eloquente 40 di valutazione.

Nathan Jawai

Jeremiah Massey (ala grande, Lokomotiv Kuban) e Nathan Jawai (centro, Unics Kazan): in VTB League è stata la settimana dei lunghi stranieri. Massey, infatti, non smette di stupire e dopo gli exploit nel campionato russo, stavolta si fa valere giocando da protagonista assoluto nel successo in casa dei campioni di Polonia dell’Asseco Prokom Gdynia con 23 punti (8/12 da 2, 0/4 da 3, 7/7 ai liberi) e 9 rimbalzi per 31 di valutazione. Il centrone aborigeno australiano Jawai è stato invece determinante nel largo successo dell’Unics in casa dell’ambizioso Astana. Il 68-87 finale è stato infatti propiziato da 23 punti in 20 minuti partendo dalla panchina con 9/11 da 2, 5/10 ai liberi e 7 rimbalzi per 29 di valutazione.

Davon Jefferson (ala, Triumph Lyubertsy): una vera macchina da statistiche. L’ala californiana, approdata in Russia dopo le esperienze in Israele e Francia, nella pur mediocre stagione del Triumph si sta confermando giocatore di qualità e quantità, facendosi sentire in ogni modo possibile e mettendo insieme cifre a volte impressionanti. Questo è il caso dell’ultima uscita di Jefferson, che ha guidato i suoi al successo interno contro il NIzhny Novgorod con 19 punti, 16 rimbalzi, 10 falli subiti, 3 assist, 2 recuperi ed una stoppata con 8/12 da due e 3/3 ai liberi per un roboante 37 di valutazione che, unito ai 49 punti della coppia McKee-Kuzyakin, è stato sufficiente a stendere la squadra ospite.

Andrew Albicy

Andrew Albicy (playmaker, Gravelines-Dunkerque): 22 anni da compiere a marzo e cifre in crescita esponenziale per questo ragazzo che nel 2010 ha chiuso al quarto posto la classifica delle migliori speranze europee dietro a Vesely, Rubio e Valanciunas. In estate ha scelto Gravelines per continuare a crescere e nella sfida tutta nordica con i campioni di Francia del Nancy Andrew ha chiuso con appena 9 punti (0/1 da 2, 1/4 da 3, 6/8 ai liberi) ma i 10 assist e i 10 falli subiti fanno ben intuire l’onda d’urto che ha avuto sull’incontro.

DOWNS

Minsk 2006: dominatori in patria e zimbelli in campo internazionale. La squadra della capitale ha vinto gli ultimi tre campionati e le ultime due coppe nazionali ma appena esce dai confini bielorussi rimedia sportellate. Una panoramica che rispecchia il poco peso che ha la pallacanestro dell’ex Russia Bianca nel panorama europeo, come spiegano le 10 sconfitte inanellate dagli uomini di Andrei Krivonos in altrettanti incontri di VTB League (ultimo in ordine di tempo il KO interno contro l’Azovmash) e l’eliminazione nella prima fase dell’Eurochallenge.

Matteo Boniciolli

BC Astana: la capitale del Kazakistan forse è più famosa per la squadra di ciclismo che sponsorizza che per quella di pallacanestro. Ma nelle steppe dell’Asia centrale i soldi da investire nel basket non mancano e le ambizioni vengono a ruota. Basti pensare all’ingaggio dell’ex Caserta Eric Williams, un centro americano di  passaporto bulgaro che in Italia lo scorso anno ha viaggiato a 12 punti e 6,5 rimbalzi di media. Senza contare l’arrivo di un ottimo allenatore come Matteo Boniciolli che a Natale ha vinto la coppa nazionale grazie a Branko Cvetkovic e Rawle Marshall. Ma anche in questo caso mettere il naso fuori dal paese può essere complicato e gli appena 4 successi in 11 partite di VTB, con una serie negativa aperta di tre sconfitte (due in casa), stanno lì a dimostrarlo.

Alessandro Petrini e Andrea Rizzi