Il CSKA celebra il trionfo in VTB League

UPS

CSKA Mosca: la vittoria era quasi scontata, ma tutto si può dire tranne che la VTB League sia una passeggiata. Avversarie come le connazionali Unics Kazan, Lokomotiv Kuban, Khimki e Spartak San Pietroburgo, ma anche il Lietuvos Rytas, lo Zalgiris o l’Astana di Boniciolli erano pronte ad approfittare di ogni eventuale passo falso dei ragazzi di Jonas Kazlauskas. I quali invece, dopo aver fatto fuori il Rytas in semifinale, si sono laureati campioni VTB battendo in finale l’Unics di Lynn Greer e Henry Domercant (quest’ultimo decisivo in semifinale) per 74-62, distribuendo come sempre magistralmente le responsabilità (17 di valutazione per Kirilenko con solo due canestri su azione) ed arrivando in fondo senza grossi patemi. Ora arrivano le prove più difficili, con le Final Four di Eurolega e la serie di finale in patria contro il Khimki, ma l’”Armata Rossa” sembra pronta.

La gioia incontenibile dei giocatori di Bonn

Telekom Bonn: vera e propria impresa della Telekom in gara1 dei quarti di finale di Bundesliga (ecco il VIDEO degli ultimi minuti). La squadra dell’ex capitale, classificatasi ottava in stagione regolare, si è “aggiudicata” un primo turno proibitivo contro la schiacciasassi del campionato, il Brose Bamberg, ma è incredibilmente riuscita a restare in partita per tutta gara1 arrivando alla fine sul -1 palla in mano. Il confusionario attacco dei rosanero ha portato ad un tiro da tre e ad un layup in penetrazione, entrambi falliti, ma proprio a fil di sirena la guardia lituana Benas Veikalas (appena 7 punti fino a quel momento) ha trovato il tap-in vincente, lasciando di stucco la squadra di Chris Fleming e la maggioranza dei 6800 presenti. Bamberg ha le carte in regola per passare comunque il turno, magari vincendo le prossime due gare in trasferta, ma quella dei ragazzi di Michael Koch rimane un’impresa memorabile.

Xavi Pascual (foto R.Caruso)

Xavi Pascual (capo allenatore, Regal F.C. Barcelona): i suoi detrattori non mollano e continuano a considerarlo un privilegiato che nella sua (breve) carriera professionistica ha avuto la fortuna di allenare sempre una corazzata come il Barça, ma sta di fatto che ancora una volta, nonostante la grande campagna di rafforzamento del Real Madrid, Pascual ha portato i blaugrana al primato in stagione regolare, guadagnandosi la possibilità di vincere un altro titolo se manterrà inviolata la Ciudad Condal e soprattutto meritandosi il riconoscimento di allenatore dell’anno in ACB. La vittoria in rimonta nel clásico e le tre vittorie di vantaggio finale sulle merengues hanno pienamente giustificato questo titolo, pur se il bello deve ancora venire.

Pubblico dell’Estudiantes: davvero commoventi i sostenitori della seconda squadra di Madrid (se non altro per palmares e facoltà economiche) che, di fronte alla storica retrocessione dei propri beniamini, maturata proprio alla Madrid Arena al termine dello “spareggio” contro Murcia e di una stagione a dir poco tribolata, sono riusciti comunque a dimostrare l’attaccamento ai propri colori (e ai pochi giocatori, come Germán Gabriel, che hanno lottato dall’inizio alla fine) con un caloroso applauso e numerosi cori partita finita. I tifosi colegiales hanno così reso meno amaro l’addio al basket della “bandiera” Carlos Jiménez, ritiratosi dopo 18 anni da grande professionista.

Carlos Arroyo

Carlos Arroyo (playmaker, Beşiktaş): il sangue freddo, al portoricano, non è mai mancato. Lo ha confermato all’esordio nei playoff TBL con la canotta delle Aquile Nere di Istanbul, trafiggendo per ben due volte i campioni in carica del Fenerbahçe Ülker in gara1 di uno stellare quarto di finale. Dopo una gara passata ad inseguire, gli uomini di Ergin Ataman rimontano nel finale e vengono salvati dalla bomba di Arroyo in faccia  James Gist che vale l’overtime. Alle fine dei 5′ supplementari, poi, è ancora l’ex Denver, Utah, Detroit, Orlando, Miami e Boston (20 punti alla fine) a prendersi la responsabilità più pesante, infilando il canestro-vittoria a 3″ dalla quinta sirena.

Vitaly Fridzon

Vitaly Fridzon (guardia, Khimki): se il Khimki è in finale del massimo campionato russo, in cui sfiderà naturalmente lo strafavorito CSKA in una serie al meglio delle cinque, lo deve soprattutto alla guardia di Klintsy, ormai un giocatore maturo che non fa mai mancare il suo apporto quando la palla scotta. Nella serie di semifinale contro il Triumph chiusa in due gare, infatti, il nazionale russo ha firmato ben 21 punti, 3 rimbalzi e 3 assist in gara1 e 22 punti, 4 rimbalzi e 2 assisti in gara2, dimostrandosi il più continuo insieme al compagno Zoran Planinic e spianando la strada per il successo dei suoi contro Davon Jefferson & Co. L’ostacolo CSKA sarà ben più arduo da superare, ma c’è da scommettere che Fridzon non regalerà nulla agli arcirivali moscoviti.

DOWNS

Troutman cerca di fermare un "Dragon"

Bayern Monaco: come fare e disfare in un batter d’occhio. Dopo un campionato mediocre – rispetto alle attese ed al budget – concluso in quinta posizione, il Bayern era riuscito a sbancare Quakenbrück in gara1 dei quarti di finale tornando in Baviera per gara2 con il vantaggio del campo in tasca. Come Penelope, nel secondo episodio della serie i ragazzi di Patrick Baumann (nonostante lo stesso C.T. tedesco abbia aizzato la folla con il microfono dello speaker per sospingere la rimonta dei suoi) si sono fatti travolgere dai Dragons di David Holston di fronte a quasi 7000 tifosi, sprecando quanto di buono fatto in Bassa Sassonia e costringendosi ad un’altra vittoria corsara per centrare la semifinale. Che comunque, con tutta probabilità, li vedrà opposti al Brose Bamberg per un prevedibile rimando a settembre.