NIZHNY NOVGOROD-EA7 MILANO 76-85

ZALGIRIS KAUNAS-GALATASARAY 72-59

REAL MADRID-CRVENA ZVEZDA 85-61

MACCABI TEL AVIV-PANATHINAIKOS 73-70

Vince facile lo Zalgiris contro un Galatasaray a cui la pausa fa male e praticamente inizia a giocare solo dal secondo quarto. Pronti via ed i giallorossi di Ataman praticamente non vedono il canestro mettendo insieme nel primo quarto un eloquente 2/14 dal campo con 5 palle perse e la miseria di 8 punti. Si parte 20-1 Zalgiris, che diventa 23-8 alla prima sirena e poco importa se da lì in poi il Gala gioca e vince anche di 2 il resto della partita, perché ormai i buoi sono scappati ed il ritmo lento imposto da Anderson e compagni non facilita il compito ai turchi, ancora sotto di 18 all’intervallo. Dopo essere arrivati sul -20, sono Carter e Gonlum a dare una scossa alla Zalgirio Arena nel finale di terzo quarto rientrando a -10, ma lo Zalgiris ha le mani sulla gara da tempo e per chiuderla ci pensa Ulanovas che ne mette 9 negli ultimi 4 minuti per respingere le ultime velleità del Gala.

Devin Smith

Devin Smith come sempre trascinatore del Maccabi (foto di Claudio Devizzi)

Partita da play-off a Tel Aviv, dove il Maccabi la spunta sul Panathinaikos al termine di una bellissima battaglia. Che la gara sia importante lo si capisce dalle alchimie tattiche dei due allenatori e dalla grande intensità che entrambe le squadre buttano sul parquet sin dalla palla a due. Il Maccabi parte forte (14-8) e dopo una prima reazione greca guidata da Diamantidis, prende in mano decisamente le operazioni alzando l’intensità difensiva e nascondendo il canestro al Pana, che abusa decisamente del tiro da 3 (4/18 all’intervallo lungo, ben 33 conclusioni su 64 complessive alla fine), anche se il solo Giankovits sembra vedere il canestro. Il +11 Maccabi all’intervallo è quasi una vittoria per il Pana, che fatica a trovare ritmo. E allora Ivanovic prova a mettere qualche granello di sabbia negli ingranaggi del Maccabi presentandosi con una match-up che toglie ritmo a Smith e compagni, mentre dall’altra parte ancora Giankovits, Diamantidis e Gist rimettono in partita i greens che entrano sul -2 nell’ultimo quarto. La tensione è altissima e ogni possesso sembra quello della partita, la necessità di difendere di squadra su Gist, vista l’assenza di Schortsanitis, costringe il Maccabi a concedere qualcosa di troppo da fuori ed anche Fotsis prende fuoco tenendo il Panathinaikos entro il singolo possesso di distacco. Nel finale sono un paio di giocate di Smith e Alexander, oltre al solito Pargo, a dare 5 punti di vantaggio al Maccabi che saranno sufficienti per tagliare il traguardo, con il Pana che nel finale si accontenta di difendere il +7 di OAKA.

 (Foto Savino Paolella 2014)

Fiammata decisiva di Fernandez a metà del terzo quarto (Foto Savino Paolella 2014)

Il Real ci mette circa 25 minuti a scrollarsi di dosso la Stella Rossa, ma alla fine dilaga guidata da Fernandez e Rodriguez, anche se serve un gran primo di tempodi Jaycee Carroll a dare la scossa decisiva. La Stella Rossa è tutta Marcus Williams e Marjanovic, soprattutto il lungo serbo apre la gara con 7 punti e 6 rimbalzi in meno di 7 minuti, per il 4-12 esterno. I serbi tengono la testa fino a quando il Real sparacchia e non trova le contromisure a Marjanovic. Quando entra Carroll sale l’intensità difensiva e nascono un paio di transizioni che accendono il motore dei blancos, che dal 16-18 ribaltano sul 28-21, fino ad allungare sul +11 alla pausa lunga, dove Carroll arriva con 12 punti, 6/8 dal campo ed un eloquente +17 di plus/minus. La Stella Rossa però non crolla, anzi ancora Marjanovic e Marcus Williams si caricano i compagni sulle spalle risalgono fino al -5 a metà del terzo quarto, ma sono frustrati dalle giocate di Rudy che riporta da solo il Real sul +12. E’ l’inizio della fine perché il Real non si volta più indietro e dal 53-41 vola fino al 81-56 prima di rialzarsi in vista del traguardo.

MVP: E chi se non Samardo Samuels. Partita da cineteca per il caraibico centro della EA7 che ha fatto impazzire Parakhouski e tutti i lunghi del Nizhny per tutta la gara. I suoi compagni lo hanno aiutato iniziando a dare palla in posta basso sin dalla palla a due e continuando per quasi tutta la gara, lui li ha ripagati dimostrando di saperla trattare bene (la palla) e di poter anche essere decisivo in campo europeo se messo nelle condizioni di poterlo fare

LVP: La sfida di Novgorod è segnata dal dominio di Samuels che ha fatto fare una pessima figura ad Artsiom Parakhouski, che gioca la peggiore partita della stagione chiudendo con 7 punti e 4 rimbalzi, ma giocando solo 16 minuti, messo fuori dalla partita proprio dalla sua incapacità di contenere le giocate di Samardo Samuels. L’immagine della serata il fallo tecnico per flopping sul finire del secondo quarto che gli costa il terzo fallo e ne limita (buon per lui) l’utilizzo nel secondo tempo.

MILESTONES: Niente di significativo nella serata europea, da segnalare che Taylor Rochestie allunga a 16 partite la striscia con almeno una tripla a segno, ma interrompe la sua striscia di 35 tiri liberi consecutivi a segno.

Molto più importanti i 9 rimbalzi catturati da Jankunas che gli permettono di raggiungere e superare, con 1138, David Andersen nella classifica dei migliori rimbalzisti all-time, installandosi solitario al quarto posto.

ON-FIRE: Samuels (EA7, 36 pti, 14/16 da 2pt, 9 rim), Rochestie (Nizhny, 21 pti, 7/14 da 2pt, 6 ass), Jankunas (Zalgiris, 12 pti, 6/7, 9 rim), Gonlum (Galatasaray, 13 pti, 10 rim), Carroll (Real, 17 pti, 7/9 da 2 pt), Rodriguez (13 pti, 5/6 da 2pt, 3 ass), Marjanovic (Stella Rossa, 21 pti, 13 rim), Williams (Stella Rossa, 8 pti, 8 ass), Pargo (Maccabi, 16 pti, 4/6 da 2pt), Giankovits (16 pti, 4/6 da 3pt)


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