Settimana intensissima e lunga in Eurolega quella che ha segnato l’inizio del girone di ritorno, iniziata mercoledi sera con la sconfitta interna (dopo 15 partite) del Real Madrid, e finita venerdi sera con la prima sconfitta dell’Unicaja ed un Panathinaikos sempre più in difficoltà punito da un clamoroso momento di onnipotenza cestistica di Malcolm Delaney. Vincono tutte e tre le squadre di Istanbul, come era successo guarda il caso solo alla prima giornata di andata, il Barcelona batte se stesso e si pende la rivincita sul Pinar, mentre lo Strasburgo di Collet continua a sognare con una pazzesca rimonta ai danni del Crvena Zvezda.

GRUPPO A

Gigi Datome sotto la curva (foto Alessio Brandolini 2014)

Ancora una grande partita per Gigi Datome (foto Alessio Brandolini 2014)

Girone che sta assumendo sembianze impensate all’inizio della stagione. Va bene il Fenerbahce in testa e con un piede già alle Top16, ma nessuno poteva immaginare un Real così in difficoltà. Non crediamo che le merengues possano rischiare il passaggio del turno ma certo l’impressione lasciata contro il Khimki non è delle più belle. E’ vero mandano 5 uomini in doppia cifra, vincono la sfida a rimbalzo (grazie soprattutto a Gustavo Ayon, 15 con 6 in attacco) ma se tiri con meno del 40% in Europa non vinci neanche se ti chiami Real Madrid. Il Khmiki è squadra tostissima, che difende il ferro in modo fenomenale (6 stoppate) ed è bravo a sfruttare gli episodi a proprio favore grazie ad un Tyrese Rice che evidentemente ha un conto in sospeso con il Real e che punisce sistematicamente i giocatori di Laso ogni volta che li incontra. Clamorosa, invece, la prova di forza del Fenerbahce che parte a razzo con un primo quarto da 30-10 a Monaco di Baviera, chiudendo la pratica dopo soli 10′ mettendo in mostra un sontuoso Bobby Dixon, da 7/13 da 3, ma soprattutto un Gigi Datome che sembra sempre di più il leader silenzioso di questa squadra, giocando a tutto campo e mettendo in mostra tutto il suo potenziale: 17 punti con 9 tiri, 5 rimbalzi e 6 assist. Il Bayern, invece, sembra essersi fermato agli ultimi due minuti della sfida con il Real, perdendo due gare sanguinose in casa soprattutto per come sono arrivate ma anche per quello che sta facendo lo Strasburgo che rischia di mettere a rischio la qualificazione dei tedeschi. I francesi di Collet in casa non perdono mai, neanche quando sono sotto di 22 punti in avvio di terzo quarto e di 16 al 28′. Da lì in poi Leloup, Beaubois e Kyle Weems trascinano i francesi ad un parziale di 23-6 che li porta al primo vantaggio della partita al 38′ ed un ipoteca su un possibile passaggio del turno.

Nel video una piccola dimostrazione di quello che Datome ha fatto a Monaco

GRUPPO B

Miro Bilan (foto Alessio Brandolini 2015)

Brutta serata per Miro Bilan e il Cedevita (foto Alessio Brandolini 2015)

Dimenticando i disastri di Milano, è il girone più equilibrato tanto che le stesse scarpette rosse hanno ancora un lumicino di speranza per via della sconfitta interna del Cedevita contro l’Olympiakos che ha chiuso la striscia dei croati a 3 vittorie. Il problema è che Milano non è padrona del proprio destino perchè le serviranno probabilmente 3 vittorie nelle prossime 4 partite per avere una chance, incluso ribaltare il -9 subito al Forum dal Cedevita. L’Olympiakos nel frattempo è ad una vittoria dalle Top16, giocando senza Spanoulis ma con un Papapetrou in più (16 punti e 8 rimbalzi) ed un Othello Hunter assoluto padrone del pitturato (19 punti e 8 rimbalzi). La squadra di Mrsic paga la cattiva serata di Babic e Pullen ed in generale una cattiva protezione dei tabelloni, che era stata la chiave delle ultime settimane. Niente di compromesso per il passaggio del turno, anche perchè oltre a Milano perde anche il Limoges ad Istanbul, in una gara che l’Efes doveva vincere ed ha vinto, interrompendo la pesante striscia di 3 sconfitte consecutive. I ragazzi di Ivkovic sono sempre stati in controllo toccando quasi subito la doppia cifra di vantaggio, sulle iniziative di Derrick Brown e del solito Diebler, entrambi ispirati di Huertel ma anche da un Bryan Dunston che ne mette 12, cattura 11 rimbalzi di cui 8 in attacco, ma soprattutto smazza 8 assist.

GRUPPO C

Barcelona e Lokomotiv Kuban continuano a braccetto in testa in un girone spaccato in due, dove Zalgiris, Panathinaikos e, forse, Pinar si giocheranno gli altri due posti. Il Barcelona voleva la rivincita e se la prende pigiando sull’acceleratore fino alla fine e lasciando ai turchi solo i primi 5′ (8-10 il parziale), poi è un crescendo rossiniano con 5 uomini in doppia cifra (spicca il 6/7 da 3 di Arroyo con 18 punti) ed il record di punti del club in Eurolega battuto. I blaugrana trovano un inaspettato avversario nella corsa al primo posto del gruppo, infatti il Lokomotiv Kuban fa terribilmente sul serio, se ancora non si fosse capito, passando ad OAKA dopo aver sfiorato il colpaccio in Catalogna settimana scorsa. Il Panathinaikos gioca la gara che Djordjevic chiedeva, con tanta aggressività difensiva che produce 18 palle perse a Kuban, ma continua a soffrire a rimbalzo e soprattutto paga la totale impreparazione alla follia di Malcolm Delaney (di cui parliamo più avanti) che indirizza il match, chiuso a metà dell’ultimo quarto da 7 punti di Claver. Lo Zalgiris vince una gara che non passerà alla storia dell’Eurolega (10-7 il parziale dell’ultimo quarto) contro lo Stelmet e si mantiene in corsa per un posto alle Top16. Buon avvio dei lituani, spinti da Jankunas, che mettono la doppia cifra di margine ma lo Stelmet resta attaccato al match e ci vuole un’altra sfuriata sul finire del terzo quarto, con Javtokas e Lekavicius protagonisti per chiudere il match.

Record di punti in Eurolega per il Barcelona

GRUPPO D

andrea trinchieri allenatore cantù e neo allenatore della grecia foto di Daniele Furlanetto © 2013

Continua la marcia del Bamberg di Trinchieri (foto di Daniele Furlanetto © 2013)

La notizia della settimana arriva dalla Germania dove l’Unicaja di Joan Plaza cade per la prima volta in stagione al cospetto di un sempre più solido Bamberg. Gli spagnoli giocano una gara al contrario, troppo brutti per essere veri, soffrendo tantissimo nei quarti centrali le scarse, per usare un eufemismo, percentuali al tiro con il 16% da 3 ed il 42% da 2, nessun giocatore in doppia cifra e la miseria di 53 punti segnati. La squadra di Trinchieri invece gioca con sempre maggiore sicurezza e non deve forzare neanche più di tanto per allungare a cavallo dell’intervallo lungo, spinto dalle triple di Wanamaker e Strelnieks, senza pagare dazio per le troppe palle perse. Nonostante tutto Malaga resta comunque in vetta al girone, raggiunta però da un CSKA Mosca che sembra aver subito psicologicamente lo stop di settimana scorsa, ma che comunque passa alla Nokia Arena contro un Maccabi a cui l’arrivo di Tabak sul pino dà un minimo di intensità e di agonismo, ma non basta ancora per uscire dalla crisi. Nonostante un primo tempo di Teodisic da 19 punti, la gara si mantiene in equilibrio fino al terzo quarto, quando il Maccabi riesce a stare nel match grazie alle giocate di Randle e Rochestie. Poi all’improvviso il CSKA cambia marcia e con i canestri di Fridzon e De Colo costruisce un parziale di 10-0 che gira il match e permette ai russi di controllare il finale.

MVP – Luke Harangody (Darussafaka) – Gli 8 punti finali di scarto sono frutto della voglia di Sassari di non crollare davanti al proprio pubblico, ma sono arrivati quando Luke Harangody aveva già spento tutte le luci e si stava preparando a tornare a casa dopo una tranquilla giornata di lavoro. Sesto uomo di rottura se ce n’è uno sfrutta in modo impeccabile le lacune difensive di Sassari, disputando al PalaSerradimigni la miglior gara stagionale ma soprattutto la miglior gara della sua carriera in Eurolega, mettendo insieme 26 punti con 11/16 al tiro (e 4/5 da 3), 13 rimbalzi (di cui 4 in attacco), 3 assist e 35 di valutazione, tutti numeri che diventano il suo high in carriera per ciascuna di queste voci statistiche.

CRAZY DELANEY – Che il match-up Delaney-Calathes potesse essere una delle chiavi di volta della sfida di OAKA lo si sapeva alla vigilia, eppure il play greco pensava di averla sfangata a 4′ dalla fine del terzo quarto quando l’ex play del Bayern aveva segnato “virgola” sul suo tabellino. Ed anche il Pana sembrava in linea di galleggiamento, avanti di 4 punti dopo essere risalito dal -12 sul finire del secondo quarto. Da lì in avanti Delaney ha iniziato a trovare la via del canestro, facendo piovere triple su OAKA, segnando 20 punti in poco più di 4 minuti che hanno ribaltato punteggio ed inerzia.

COMEBACK STRASBURGO – Strasburgo è a 3 vinte su 3 in casa ed in corsa per un insperato passaggio alle Top16. Squadra operaia che ha alcune individualità, ma il cui marchio di fabbrica è l’intensità difensiva e l’aggressività in attacco. Se perde queste caratteristiche può andare anche sotto di 20 punti in casa contro un Crvena Zvezda a cui non par vero di giocare sul velluto una gara decisiva per il passaggio del turno. Poi, sotto di 22 dopo l’ennesimo canestro di Quincy Miller, Strasburgo alza le barricate in difesa, produce 14 palle perse trovando facili punti in transizione e quando si gioca a difesa schierata ci pensano Leloup e Beaubois a trovare il fondo della retina. Nasce così un parziale di 15-0 che dal 48-64 porta i francesi a -1 ad inizio ultimo quarto, poi allungato fino al 23-6 con cui Golubovic segna il primo vantaggio interno del match a poco più di 2′ dalla sirena finale. Gli uomini di Collet non si volteranno più indietro e portano a casa una vittoria pesantissima nella corsa al quarto posto nel gruppo.

MILESTONE – E’ vero non ha a che fare con l’Eurolega, ma Juan Carlos Navarro è la Storia della Eurolega, quella con la S maiuscola. Il giocatore che ha il maggior numero di presenze nella competizione (celebrato lo scorso anno), che ha messo a segno oltre 1000 triple, che ha sollevato due volte questa coppa sempre con la maglia blaugrana. Giovedi sera ha giocato la 1000esima gara in maglia Barcelona, con il Palau Blaugrana che gli ha concesso il giusto tributo per una carriera che è sinonimo di amore e dedizione alla causa blaugrana, che lo hanno portato a giocare, spesso e volentieri negli ultimi anni, su una gamba sola. Onore a lui e riteniamoci fortunati nel aver vissuto nella sua stessa epoca e per averne ammirato la classe, sia in campo che fuori. Quando deciderà di dire basta, ci sentiremo tutti un pò più soli.

Nel video il tributo del canale ufficiale del FC Barcelona al suo giocatore simbolo


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati