Euroleague-LogoREAL MADRID – ANADOLU EFES ISTANBUL 90-85

MADRID – Conoscendo Dusan Ivkovic, è difficile pensare ad una partita mediocre dei suoi, dopo l’80-71 in gara-1 in casa del Real. La squadra di Laso è una delle favorite per la vittoria finale, se non LA favorita, ma di sicuro l’Efes si è sempre dimostrata squadra tosta, alla quale devi concedere poco e in grado di difendere come poche altre formazioni in Europa.
L’inizio, però, fa pensare a tutto il contrario. Partenza sprint dei blancos, grande fisicità e difesa quasi impenetrabile. Rudy Fernandez comincia forte (11 punti nel primo quarto), ma i turchi rialzano la testa anche grazie all’apporto di un convinto Dario Saric: il croato del 1994 è sempre di più nella mente dei Sixers, convinti a portarlo in NBA nel 2016 e, soprattutto, che manderanno l’head coach Brown a visionarlo nei prossimi giorni.
realmadridLogoÈ ormai risaputo di come il Real sia in grado di fare male con qualsiasi giocatore che calchi il parquet, ed è proprio per questo motivo che riesce sempre a tenere alto il livello e il ritmo di gioco, tant’è che un ipotetico secondo quintetto degli spagnoli potrebbe benissimo arrivare alle Final Four, a tratti in scioltezza. Il primo quarto si conclude in modo tutto sommato equilibrato, in cui si alterna una scorribanda di Llull con conseguente schiacciata mancina ad un impatto notevole di Cedi Osman, che segna il parziale di 0-5 per gli ospiti.

La seconda frazione di gioco si apre con uno 0-9 per l’Efes, sulla scia d’intensità messa sul campo proprio dal classe’95 turco, che segna un parziale complessivo di 0-14, conseguenza anche dell’ingresso in campo di Krstic, più volte in grado durante questa Eurolega di cambiare l’approccio dei suoi. Bellissimo vedere come nei playoff, non solo in NBA, si possa vedere ad occhio nudo uno spettacolo a livello di difesa e a livello di botta e risposta. L’Efes riesce ad imporsi e, soprattutto, mantenere il vantaggio per diversi minuti senza mai abbassare il ritmo di gioco. Se da una parte Rudy Fernandez si dimostra decisivo con la sua costanza, dall’altra parte si alternano protagonisti che prendono letteralmente in mano la situazione, prima Saric, poi Krstic e Heurtel, ma sempre con l’attenzione alta nel comprendere come i rimbalzi risultino decisivi a comandare gare di questo tipo. A metà gara, gli uomini di Ivkovic conducono per 37-45, con un secondo quarto da 15-29. Ma, non meno importante, la statistica rimbalzi dice 12-26 (12 difensivi e 14 offensivi), fino a questo momento la chiave del vantaggio dei turchi.

Che non fosse una passeggiata era fin troppo chiaro al Real, ma farsi mettere sotto in questo modo era quasi impensabile vedendo i primi minuti. È il bello di questo sport, è il bello di giocare 40 minuti senza dare nulla per scontato. Heurtel continua ad essere una macchina da punti e assist, mentre la freschezza e il talento di Osman permettono di allungare ulteriormente nella terza frazione, dove la fisicità si fa ancora più influente. Si sentono enormemente le mancanze di Rodriguez e Reyes, vero ago della bilancia dei blancos fino a questo momento in Europa, ma l’intelligenza di Fernandez è strabiliante. Carica pubblico e compagni come se non ci fosse un domani, e questo risulta fondamentale per far paura all’Efes e ribaltare in parte l’inerzia della gara. Nocioni è bravo a dare una bella scossa nel momento più difficile, non solo a livello di entusiasmo ma anche con tanta concretezza, e insieme a Llull e Carroll riesce a riportare il Real a -3 quando mancano 10 minuti.
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Il tabellone segna 63-66, dopo un botta e risposta tra Perperoglou e Llull dalla lunga distanza, e il quarto conclusivo vede il Real riagganciare l’Efes e superarlo grazie ad una tripla di Rivers che fissa il risultato sul 68-67. Botta e risposta anche di falli tecnici tra Krstic e Ayon, per aver amplificato un contatto offensivo, ma il primo non si fa scoraggiare e continua a trafiggere la difesa del Real su assistenza di Heurtel. Quando mancano più di 5 minuti sul cronometro, si ha già l’impressione di assistere alla partita più bella vista nei playoff in questa edizione, e in generale a 15 minuti di rara bellezza. Rodriguez, inesistente fino ad un minuto e mezzo dalla fine, infila una conclusione dalla lunga, seguita da quella di Reyes che regala il +1 ai blancos. I due grandi assenti si svegliano nell’ultimo minuto e mezzo e portano avanti i padroni di casa, a cui risponde Janning con una tripla praticamente in corsa, riportando i turchi sul -1 e dando il via ad una partita a scacchi tra le due formazioni, con viaggi in lunetta continui. Finisce 90-85, una delle partite più belle viste negli ultimi tempi, in cui non manca nessun ingrediente e che scriverà la storia del gioco. Per gara-3 ci si sposterà in Turchia.
REAL MADRID – ANADOLU EFES ISTANBUL 90-85 (22-16, 15-29, 26-21, 27-19)

REAL: S. Llull 18, R. Fernandez 15, K.C. Rivers 14. Rim (26): G. Ayon 4. Ass (24): S. Llull 12.
EFES: N. Krstic 23, T. Heurtel 16, C. Osman 12. Rim (40): D. Saric 9. Ass (23): T. Heurtel 15.