Europromotion Legnano – Mec-Energy Roseto 84-95

Palermo e Moreno, due tra i protagonisti dell'incontro (Foto: Tania Calini)

Palermo e Moreno, due tra i protagonisti dell’incontro (Foto: Tania Calini)

Vittoria sudata per Roseto, che resta ai piani alti della classifica a scapito di un Legnano che, in testa per buona parte del match, finisce ancora una volta le energie negli ultimi 10 minuti. La squadra ospite parte forte con Moreno e Allen, con Legnano che segna con il contagocce ma che piano piano inizia a ingranare, risollevandosi poi prima con Raivio e poi con Maiocco, tanto che all’intervallo sono i padroni di casa a chiudere in vantaggio (55-48). Nel terzo quarto Raivio e Laudoni fanno toccare ai Knights anche il +10, ma nell’ultimo quarto Roseto prova nuovamente a far valere il maggior tasso fisico e atletico, con Allen, Moreno e Weaver a segnare canestri importanti e Borra a correggere chirurgicamente gli eventuali errori dei compagni.

Roseto rovina però la bella rimonta con un’azione censurabile negli ultimi 30 secondi: sul +10, la palla è in mano a Weaver, che palleggia a metà campo dando chiaramente l’intenzione di voler far passare il tempo senza attaccare, tanto che i giocatori iniziano a darsi il cinque e i due allenatori si avvicinano per darsi la mano. Alla fine dei 24 secondi, però, l’americano parte in palleggio “a tradimento” e scarica per il canestro da sotto di Allen, subito fischiato da tutto il palazzetto. La guardia rosetana continua ad applaudire e a mandare ironici baci al pubblico anche dopo la partita, nonostante sia compagni che avversari si avvicinino tentando di dissuaderlo. Così, al rientro negli spogliatoi, diversi tifosi, e anche alcuni membri della dirigenza legnanese, si avvicinano con fare minaccioso, lanciandogli addosso acqua e insulti. Un comportamento, a nostro parere, condannabile in entrambi i casi: Allen e Weaver hanno fatto una cosa che, semplicemente, le leggi non scritte della pallacanestro vietano (se congeli la palla ma scadono i 24 secondi, o la lasci andare o tiri da tre giusto per tirare), specie in una partita tranquilla come questa; dall’altra, non è accettabile che la dirigenza di una squadra di A2 si comporti come un gruppo di ultras, soprattutto in un campo dove tifosi e giocatori sono a pochi centimetri di distanza (tanto che nel parapiglia un membro dello staff rosetano ha ricevuto uno schiaffo).

Le conseguenze di tutto ciò si sono viste oggi: Legnano subirà la squalifica del campo per una giornata per “invasione del campo di gioco, commessa da più persone che, a fine gara, si posizionavano all’ingresso del tunnel degli spogliatoi venendo a contatto con gli addetti alla sicurezza e lanciando sputi e offese verso i tesserati che si apprestavano ad uscire dal campo di gioco” e una ammenda di 1.467,00 euro “per offese e minacce collettive frequenti del pubblico verso tesserati”. Roseto ha anche emesso un comunicato stampa in cui Byron Allen spiega l’accaduto: «Non era assolutamente mia intenzione mancare di rispetto al pubblico. Dopo una partita così difficile per noi, volevo solo festeggiare con i nostri tifosi una vittoria importante per la corsa ai playoff. Non c’era niente di offensivo verso il pubblico di Legnano, mi dispiace che qualcuno abbia frainteso». La squalifica e la multa alla società legnanese sono, a nostro parere, sacrosante. D’altro canto, Allen poteva evitare certe dichiarazioni quando è palese (e ci sono i video della partita a dimostrarlo) che a fine gara cercasse insistentemente di provocare il pubblico di casa. L’unica speranza, come sempre in questi casi, è che episodi del genere non si ripetano più.

Primo tempo spettacolare per capitan Maiocco (Foto: Tania Calini)

Primo tempo spettacolare per capitan Maiocco (Foto: Tania Calini)

Legnano

Navarini: 5,5. La solita emergenza nelle rotazioni lo costringe a giocare nonostante un infortunio al dito; cinque falli in 9 minuti, però, sono un po’ troppi, anche perché con il dito c’entrano poco.

Maiocco: 7. Un primo tempo da favola, forse il migliore in maglia biancorossa per il capitano, almeno dal punto di vista offensivo. Nel secondo tempo, però, non combina più nulla e chiude con 15 punti (14 nel primo tempo), 4 rimbalzi e 6 assist.

Palermo: 6,5. Serata difficile al tiro (1/7 da tre), ma almeno ci prova con convinzione, finendo come miglior realizzatore dei suoi a quota 17 punti e andando forte anche a rimbalzo (6).

Martini: sv. Influenzato, parte comunque in quintetto, ma è chiaro che riesce a malapena a stare in campo.

Fattori: 6. Prova a fare il lavoro sporco e mette anche un bel canestro dal post basso, ma fatica tantissimo contro i ben più alti pariruolo avversari, e al tiro da fuori ancora non c’è.

Pacher: 5,5. Non si può dare un’insufficienza piena a un giocatore che chiude con 15 punti e 10 rimbalzi, ma d’altra parte non si può certo dire che la sua sia stata una buona partita. Al di là della difesa, dove ai limiti di intensità si sono sommati evidenti limiti fisici contro i 215 cm di Borra, in attacco ha sparacchiato dall’arco spesso senza grande convinzione, concludendo con 4/10 da due e 2/7 da tre e procurandosi un solo viaggio in lunetta. Mentalmente deve ancora crescere parecchio.

Raivio: 7. Come al solito tanta generosità, ma spesso anche poca lucidità, come alla fine del primo quarto, quando invece che tenere palla dopo un rimbalzo offensivo tira subito, concedendo l’ultimo tiro (tripla di Marulli) agli avversari, e nel finale, quando spesso congela il pallone senza sapere bene cosa farne. Ne mette comunque 17, con 7 rimbalzi e 7 assist, ed è forse il migliore dei suoi, ma dall’infortunio di Frassineti le più gravose responsabilità offensive sembrano pesargli.

Laudoni: 7. Finalmente una prova convincente per l’ala arrivata un mese fa: in difesa ha il compito non facile di marcare Allen, più piccolo e molto più rapido, e in attacco si fa pescare con dei bei tagli sotto canestro e diventa un punto di riferimento nel terzo periodo. Chiude con 12 punti e 5/7 al tiro, ma con un solo rimbalzo, dato in cui può e deve migliorare.

Jacopo Borra, un fattore nell'ultimo periodo (Foto: Tania Calini)

Jacopo Borra, un fattore nell’ultimo periodo (Foto: Tania Calini)

Roseto

Allen: 6,5. Un voto in meno per l’episodio nel finale, decisamente evitabile, specie in una partita tranquilla (dal punto di vista del nervosismo) come questa. Rimanendo nel basket “giocato”, è molto più fisico ed esplosivo dei piccoli di Legnano, e fa valere questo vantaggio, anche se spesso forza tiri senza molto senso. Alla fine 24 punti (7/17 al tiro) e 10 rimbalzi per lui.

Borra: 7,5. L’MVP occulto della gara: Legnano non ha lunghi degni di questo nome, e lui fa valere al massimo i suoi 215 cm e le sue braccia lunghissime, soprattutto nella ripresa, quando capisce (e anche i compagni capiscono) che se riceve palla al di sopra delle spalle gli avversari non riescono a portargliela via. Chiude con 18 punti, 8/8 al tiro e 6 rimbalzi, ma sono i 10 punti nell’ultimo quarto a far capire quanto è stato decisivo.

Papa: 7. Massimo stagionale per minuti giocati, vista l’assenza di Ferraro e Marini, e il giovane classe 1995 ripaga al meglio la fiducia segnando 7 punti con 3/5 al tiro.

Bryan: 5,5. Cerca di guadagnarsi falli con l’esperienza, ma è lui a farne 3 in 9 minuti del primo tempo. Torna per altri 4 minuti nella ripresa, e nonostante il poco tempo passato sul parquet fa registrare 5 punti e 7 rimbalzi, ma anche 3 palle perse; insomma, discreto ma non esattamente un fattore.

Marulli: 6. Playmaker ordinato ed esperto nonostante la giovane età, esegue al meglio il suo compito (11 punti in 25 minuti) pur con qualche difficoltà dall’arco (1/5).

Moreno: 8. Partita davvero spettacolare da 18 punti, 6 rimbalzi e 6 assist, ed è soprattutto nel secondo tempo, quando si decide la partita, che si fa sentire facendo valere fisico e leadership.

Weaver: 6,5. Difficile giudicare la sua partita: da un punto di vista puramente cestistico, si dimostra leader silenzioso, che in 40 minuti sul parquet segna 12 punti quasi senza farsi notare, aggiungendo 4 rimbalzi e 8 assist. C’è però anche l’atteggiamento a pesare sul voto: sempre strafottente, anche nei confronti del pubblico, è un continuo lamentarsi, provocare, applaudire ironicamente le decisioni arbitrali, fino ad arrivare al già citato episodio finale, quando, a partita tacitamente già chiusa, parte in palleggio “a tradimento” per servire l’assist ad Allen.