Marco Crespi

VEROLI – Come un pellegrinaggio al santuario. E’ curioso e assai significativo il fenomeno che si sta verificando da giorni e giorni in casa Basket Veroli. Il santuario sono gli uffici del presidente Zeppieri in località Girate, nella parte bassa di Veroli. Il pellegrinaggio è la fila quasi ininterrotta di allenatori e direttori sportivi che partono da casa loro, prendono la macchina e si fanno centinaia, se non migliaia, di chilometri per presentarsi fisicamente in Ciociaria al numero uno verolano che sta vagliando in primissima persona, ancor più degli anni scorsi, le nuove figure tecniche da cui ripartire per la prossima stagione. Capita, per far intendere bene la portata del “pellegrinaggio”, che dalla porta di Zeppieri esca un allenatore e nella sala d’attesa ce ne sia subito un altro pronto ad entrare.

 
La schiera di personaggi è costituita da buona parte dei nomi accostati più volte nel corso di queste settimane alla squadra ciociara, compresi i più importanti, che si stanno proponendo ad ingaggi inferiori pure del 30-40% a quelli percepiti nel corso dell’ultima stagione. Che poi è la stessa percentuale di ribasso che il club di Via Parco della Rimembranza ha deciso per il budget da mettere in campo in questo mercato estivo. Insomma, malgrado le difficoltà finanziarie con cui anche Veroli deve fare i conti, la piazza giallorossa resta una piazza ambita, anzi ancora di più nell’attuale carestia di soldi della pallacanestro italiana, potendo vantare la più che discreta solidità economica della proprietà del club.
 
Dunque, giorno dopo giorno Zeppieri continua nelle sue consultazioni, nella sua conoscenza personale dei vari aspiranti, facendosi guidare non soltanto dal sapere, dal progetto tecnico e dalla richiesta economica dell’interlocutore ma anche dalle sensazioni “a pelle” che lo stesso gli suscita, forse più importanti per il numero uno verolano.
Intanto qualche nome dalla lunga lista si va via via spuntando. Da pochissime ore è arrivata l’ufficializzazione di Griccioli come nuovo coach di Casale Monferrato, lui che era stato l’indiziato principe per la panchina giallorossa in queste settimane. Pillastrini è indirizzato verso l’ambiziosa Torino, che gli offre un triennale di lusso per essere una B1. Per Caja si parla di un futuro a Siena da assistente di Banchi o di un ritorno da capo a Roma (sempre se riesce ad iscriversi dopo che l’uscente presidente Toti ha rafforzato l’allarme l’altroieri). Mentre Ostuni sembra poter trovare i fondi per rifare la Legadue e convincere Marcelletti a fare il bis in Puglia.
 
A questo punto, senza dimenticare che in giro sono in attesa di nuova collocazione Paolo Moretti (tuttavia favorito per Verona), Alessandro Ramagli, Sandro Dell’Agnello (forse resta a Brescia), Lino Lardo e lo stesso Giorgio Valli che fatica a trovare l’accordo per la permanenza a Montegranaro, i favoriti per Veroli paiono restare Crespi e Garelli. Fra i due il nome più prestigioso è chiaramente il primo. Crespi ha da poco rifiutato la proposta di tornare a Casale Monferrato, portata per la prima volta nella storia in Serie A due stagioni fa, e ora potrebbe davvero accasarsi in Ciociaria. L’incontro tra il 50enne allenatore varesino e Zeppieri sarebbe avvenuto pochissimi giorni fa a Veroli e la pretesa economica inoltrata è in linea con la nuova politica di semi-austerità della SBV.
 
Peraltro, la notizia del giorno in precoce chiave-derby, ovvero l’ormai certo accasamento a Ferentino di Pierfrancesco Betti, uno dei diesse che s’erano presentati di recente alla porta di Zeppieri, facilita l’arrivo di un coach come Crespi da sempre abituato a fare da solo il mercato, senza aiuti particolari di direttori sportivi.
 
A proposito di diesse, i siti internet si stanno sbizzarrendo anche loro nella caccia alla nuova figura dirigenziale di Veroli. Ieri è apparsa la notizia dell’esistenza di un ballottaggio tra Antonello Riva e Gigio Gresta. Per entrambi sarebbe un ritorno ed entrambi smentiscono, in particolare il rosso marchigiano, avendo compiuto da mesi la scelta di tornare a pensare solo e soltanto come allenatore: “Ho fatto il direttore sportivo nella mia carriera e certe conoscenze sul mercato le mantengo tuttora – dice Gresta –, ma sia chiaro che in questo periodo la cosa che mi piacerebbe fare è l’allenatore. Oppure il vice allenatore in una realtà in cui mi dia soddisfazioni farlo, ma, come mi è successo già in passato, un vice che abbia la sua importanza. A Veroli? Non ho avuto nessuna chiacchierata coi dirigenti verolani”.
          
Paolo De Persis