Francesco Ikechukwu Ihedioha, può essere definito un giramondo del basket, appena trentuno anni, che sono un niente per un giocatore, una lunga serie di esperienze, su e giù per la penisola: Cremona dove ha iniziato giovanissimo, Soresina in serie B, Piacenza (C/1) Trento (B/2), Vigevano, Castelletto Ticino, Ruvo di Puglia, Ferentino (DNA), Treviglio, Latina Legnano, tutte in A/2.

Insomma, tante esperienze, in tante realtà, da poterci scrivere un libro.

Giocatore affidabile, di sostanza, dalle grandi doti fisiche, allenabile, uno di quelli che sanno mettersi al servizio della squadra e di rendimento, considerando i numeri interessanti, di questo inizio di campionato.

Arrivato a Jesi, undicesima città della sua carriera cestistica, per un motivo ben preciso:

«Quando mi hanno proposto di venire a Jesi, mi hanno detto che volevano raggiungere un traguardo che non ottenevano da tempo, i play-off, un palcoscenico che mi piace molto. Volevo anche provare a cambiare girone, sono sempre stato nell’ovest e quindi volevo provare questo girone che, dicono, è più competitivo.

É un girone complicato, non tanto per la forza dei giocatori che incontri, ma per il contesto, ci sono dei palcoscenici belli per giocarci, ma difficili, perché qualcuno può essere preso dall’emozione.

Giocare in palazzetti come quelli di Trieste, Bologna, Treviso, non è facile, palazzetti che nel girone ovest non ci sono.»

«Come giudichi la tua squadra?»

«Secondo me la società ha fatto scelte giuste, ha azzeccato gli americani, che sono sempre la parte fondamentale di una squadra a questi livelli, poi ha preso un bel gruppo di italiani che si sacrifica in ogni allenamento e anche in campo. Penso che da fuori si vede e i risultati pian piano arrivano.»

«Anche domenica, contro Bergamo, avete dimostrato di essere una squadra di spessore, contenendo bene la loro rimonta, quando sembrava già vita.»

«Da dentro il campo non ci siamo preoccupati, la partita l’abbiamo gestita noi dall’inizio alla fine, loro hanno avuto una reazione come è normale che sia, a questi livelli non puoi prendere venti punti e non reagire; noi siamo stati tranquilli, bravi a tenerli sempre a distanza.

Siamo consapevoli del nostro potenziale, abbiamo fiducia l’uno dell’altro, anche quando le cose non vanno benissimo siamo tranquilli, proseguendo su questa strada, arriveremo a ottenere risultati.»

«Come avete reagito all’infortunio di Rinaldi?»

«Siamo un gruppo molto unito, nonostante siano passate solo sei giornate, siamo consapevoli di quello che possiamo fare; Tommy aveva bisogno di recuperare con calma, questo genere di infortuni può creare problemi se sottovalutati, a lungo andare puoi restare fuori e perdere il doppio delle partite, Era giusto dargli tempo per recuperare e tornare a battagliare con noi.»

«Domenica prossima derby con il Montegranaro; tu hai girato l’Italia e sai quanto i tifosi ci tengono in maniera particolare. Come sarà per te?»

«Io dico che per me è una partita come le altre, l’unica differenza sarà il contorno, più pubblico, più entusiasmo, tifo più acceso.

L’anno di Latina feci tre derby, contro le due romane e Ferentino, vissuti però sempre con estrema tranquillità, perché alla fine è solo una partita.

Invito tutti a venire al palazzetto per vederci giocare, ci state dando già sostegno, ne abbiamo molto bisogno. Speriamo di avere il palazzetto sempre pieno per darci ancora più forza e arrivare all’obiettivo finale, quello di arrivare ai play-off e poi sperare di continuare oltre.»