Tempo di mercato, di qua e di là dall’Oceano. E allora vediamo alcuni prospetti ‘undrafted’ che potrebbero salire su un aereo e mettersi in gioco nel Belpaese! Ecco i primi sei, quintetto e sesto uomo:

MO EVANS – PG – Fort Wayne (16.9 pts in 31.9 min, 6.2 ast, 1.6 stl, 46.4% da due, 43.3% da tre punti, 82.9% ai liberi). Nato ad Indianapolis il 21 dicembre 1994

IPFW guard Mo Evans (0) celebrates during the second half of the team’s NCAA college basketball game against Indiana in Fort Wayne, Ind., Tuesday, Nov. 22, 2016. IPFW defeated Indiana 71-68 in overtime. (AP Photo/Michael Conroy)

Mo è un play puro di taglia ridotta ma fisico compatto (1.85 scarsi x 84 kg). Dotato di grande rapidità risulta molto abile in penetrazione, capace di spezzare le difese avversarie  grazie a buon controllo del corpo ed al cambio di passo. La taglia fisica ridotta, però, non lo aiuta in situazioni di area troppo intasata, anche perchè risulta poco efficace col palleggio arresto e tiro, riscattandosi però come tiratore perimetrale (ottimo!), soprattutto ricevendo sugli scarichi. Eccellente in playmaking e visione di gioco, trova spesso e volentieri il compagno smarcato o in posizione migliore, ed è bravissimo nel rifornire i lunghi nel pitturato. Il play di Indianapolis ha grande capacità di controllo del gioco ed abilità nel passaggio anche in velocità: ottimo infatti il rating assist/palle perse. Mentre denuncia qualche difficoltà nell’attaccare la zona. In fase difensiva sa essere aggressivo sul portatore di palla, tentando spesso l’anticipo (ha mani svelte che gli permettono di rubare un buon numero di palloni), ma a volte eccede nella foga e rischia di caricarsi di falli. Attento sulle linee di passaggio, fatica invece nel contenere le partenze in palleggio degli avversari.

DANIEL DIXON – SG – William & Mary (19.2 pts in 29.5 min, 4.7 reb, 2.5 ast, 58.4% da due, 37.8% da tre punti, 87.0% ai liberi). Nato a Great Falls il 13 febbraio 1994

Daniel è una guardia di ottima taglia fisica (1.98 per 95 kg), atleticamente valido. Nella stagione da senior, dopo un inizio molto difficoltoso, ha poi inanellato con buona continuità prestazioni notevoli. Linguaggio del corpo non sempre convincente, dà talvolta l’impressione di non avere la giusta intensità, però risulta giocatore offensivamente talentuoso, capace di mettersi in ritmo da solo e con ottimo rapporto tra punti segnati e minuti giocati. Dotato di una buona varietà di soluzioni offensive (efficace palleggio arresto e tiro dalla media anche in step-back, tecnica di tiro stilisticamente non perfetta ma grande rapidità di esecuzione, rilascio molto veloce) che, abbinate alla statura sopra la media nel ruolo, gli consentono di segnare con buona continuità anche dal perimetro, pur se ben marcato. Buon primo passo, discreti ball handling e controllo del corpo, Dixon può anche permettersi di mettere palla a terra, arrivando fino al ferro per concludere in maniera spesso spettacolare. Inoltre, ha una discreta visione di gioco, sa giocare il pick and roll con i lunghi.  Buon difensore sull’uomo: bene in aiuto, con lunghe leve che gli consentono anche di accumulare numeri discreti a rimbalzo. Buone percentuali ai liberi.

KAVIN GILDER TILBURY – SF – Texas State (15.9 pts in 30.6 min, 5.6 reb, 0.9 stp, 58.8% da due, 38.0% da tre punti, 65.7% ai liberi). Nato a Houston

Giocatore di grande impatto offensivo: sa fare tutto e tutto piuttosto bene. Dotato di un fisico longilineo (ma con discreto tonnellaggio) ed atletico, con altezza superiore alla media per ruolo (201 cm per 95 Kg), Kavin potrebbe risultare un crac in caso di firma per una compagine di A2. Capace di attaccare il ferro sia in campo aperto volando in transizione (spettacolari le sue bimani), ma anche con buona densità avversaria nel pitturato – usando bene pure la mano sinistra – grazie al controllo del corpo che gli vale parecchi viaggi in lunetta (rivedibili le sue percentuali dalla linea della carità). Ha parecchi punti nelle mani, potendo segnare sia in arresto e tiro, che in step back, così come da tre punti (con buon range) sparando anche con mani in faccia. Clutch se ce n’è uno, non ha timore di prendersi tiri allo scadere o decisivi. In difesa ha capacità di stare accoppiato al suo uomo cercando spesso la rubata o la stoppata – anche in aiuto -, leggendo bene le linee di passaggio. Situazioni che tendono talvolta a fargli perdere il fuoco della difesa di squadra, ma che spesso gli permettono di recuperare palla per una comoda transizione. Ha buona visione di gioco, anche se ha nella testa prima il tiro che il passaggio, da finalizatore purissimo quale è.

BEN MOORE – PF – Southern Methodist (11.4 pts in 32.3 min, 7.8 reb. 2.4 ast, 56.6% da due punti, 62.5% ai liberi). Nato a Bolingbrook il 13 maggio 1995. Ha giocato la Summer League con Indiana

Giocatore ‘small size’ (203 cm per 93 kg) ma dotato di grande energia e di braccia molto lunghe che gli permettono di ovviare alla sua piccola statura contro i pari ruolo più alti. Nonostante non abbia segnato molti punti nella sua carriera al college (11.9 nel 2015/16), ha buoni movimenti spalle a canestro, situazione in cui sa cavarsela più che bene anche grazie ad una buona esplosività. Esplosività e determinazione che gli permettono di evidenziarsi anche a rimbalzo – specie a livello offensivo -, così come alla voce stoppate (1.3 a partita nelle ultime due stagioni). Deve lavorare sulla costruzione di un tiro affidabile dalla media, già discreto ma da rendere maggiormente affidabile (così come deve lavorare sulle conclusioni dalla lunetta), mentre risulta dotato di ottima visione di gioco e di mani dolcissime che gli consentono di smazzare oltre 2.4 assist per gara, cifre decisamente sopra la media per un lungo. Giocatore interessante, su cui lavorare soprattutto in prospettiva, e che potrebbe cresce di molto nella seconda parte di stagione, specie se trovasse una squadra che abbia possibilità di aspettarlo.

CHRIS BOUCHER – C – Oregon (11.8 pts in min, 6.1 reb, 2.5 stp, 35.0% da tre punti, 56.5% ai liberi). Nato a Montreal (Canada) l’11 gennaio 1993. Ha giocato la Summer League con Golden State

Lungo longilineo e atipico (208 cm per 91 kg), Chris è un sensazionale ‘ring protector’ (2.9 stoppate per gara prima dell’infortunio che ne ha condizionato la stagione). Pur non dotato di un fisico straordinario, il lungo canadese è risultato essere uno dei migliori difensori di tutta la NCAA, segnalandosi all’attenzione degli scout NBA anche grazie alla sua elevata velocità e reattività. Nella metà campo offensiva, si fa apprezzare grazie alla sua bidimensionalità, potendo segnare sia da dentro l’area che da oltre l’arco: unico giocatore a segnare più di 1 tripla di media a partita, oltre a servire 2.5 stoppate ad ogni allacciata. Caratteristiche che lo rendono molto appetibile a 360°, facendone un prospetto difficilmente esportabile in Italia, ma per cui vale la pena provarci!

(SIXTH Man) MATT WILLIAMS – SG/SF – UCF (15.1 pts in 36.5 min, 4.3 reb, 38.4% da tre su 9 tentativi, 81.1% ai liberi). Nato ad Orlando il 14 ottobre 1993. Ha giocato la Summer League con Miami

Matt è una guardia/ala con un buon fisico (1.96 x 100 kg). Determinato di carattere, ha recuperato dopo un grave infortunio subito nella passata stagione. E’ un giocatore capace di buona continuità, nonostante abbia evidenziato una lieve flessione nel periodo tra gennaio e febbraio. Il rookie nativo di Orlando, è principalmente un tiratore dal perimetro, non particolarmente rapido, ma di ottima personalità: per nulla timido, non esita a prendersi tiri anche dopo serie negative. Molto efficace sugli scarichi, può esserlo meno se deve crearsi il tiro dal palleggio. Dotato di un rilascio veloce e di una buona tecnica di tiro, si muove bene lungo il perimetro per smarcarsi, anche agevolato da un range di tiro molto elevato (segna volentieri da distanze ragguardevoli!). Qualche pecca sulla selezione dei tiri – non sempre impeccabile, esagerando in sicurezza con conclusioni già nei primi secondi del possesso -, risulta da disciplinare sotto questo aspetto. Ha un discreto ball handling e può quindi mettere palla a terra arrivando al ferro, col rovescio della medaglia di perdere qualche palla di troppo proprio quando si avventura in palleggio (più per letture talvolta sbagliate e poco controllo del corpo). Nonostante ciò, resta un giocatore che spreca poco e che non ha bisogno di avere spesso la palla in mano per essere efficace. Capace di una buona applicazione difensiva leggendo bene soprattutto i movimenti di squadra nella propria metà campo, mentre risulta rivedibile la sua difesa sull’uomo (spesso in difficoltà sui blocchi). Soffre avversari più rapidi sul primo passo. Discreto rimbalzista per il ruolo, segna i liberi con buone percentuali nonostante non finisca spesso in lunetta, visto il suo stile di gioco poco ‘di contatto’.

Selezione e scouting report a cura di Elio Barbero e Michele Coppo