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E’ festa al PalaDozza. La Fortitudo è in finale (foto di Leonardo Bertoncello)

La Fortitudo Bologna è in finale, tutti ne parlano, si festeggia, ma in quanti ci avrebbero scommesso ad inizio anno? Coach Boniciolli afferma che lui ci credeva e, forse, era l’unico.

Panchina Fortitudo Bologna

Time-out per coach Boniciolli (foto di Daniele Ferretti)

Una squadra ben attrezzata ma composta per la maggior parte da giocatori inesperti per la categoria, che avevano sempre militato in campionati inferiori, un grande lavoro è stato fatto quest’anno in palestra dallo staff, sul quale la società ha fatto il maggior investimento, capitanato spiritualmente e tecnicamente da Matteo Boniciolli con i suoi assistenti Stefano Comuzzo, Federico Politi, Roberto Lopez e dal preparatore atletico Raoul Parisi. Il miglioramento di questi ragazzi passa da qui, dalla cura dei piccoli particolari, dalla ricerca continua del miglioramento individuale da mettere a disposizione della squadra. Quante volte abbiamo visto nel corso della stagione Bonicciolli infuriarsi con Leo Candi, tirare le orecchie ai suoi per ogni minimo errore anche apparentemente ininfluente? Il coach sapeva che per raggiungere grandi risultati non sarebbe bastato essere belli, essere uniti, essere la Fortitudo.

Sorrentino (Fortitudo Bologna)

Sorrentino, uno dei protagonisti della cavalcata Fortitudo (foto di Daniele Ferretti)

I grandi risultati vanno cercati, certo la sorte gioca la sua parte come in ogni cosa, ma bisogna creare le condizioni favorevoli, spianare la strada perché questi avvengano. Il basket è uno sport molto spettacolare e molto complesso perché composto da innumerevoli variabili, dall’insieme di una pluralità di gesti tecnici e di letture che variano ogni partita. La Fortitudo sapeva del rischio a cui andava incontro, lo sa tuttora, ha tra le mani il sogno di una comunità, la storia di una popolazione di tifosi che da anni rimanevano delusi da gestioni rivedibili e risultati scadenti, ha un tifo da Eurolega, un palazzo che è tornato a riempirsi, i tifosi che non smettono mai di cantare perché troppo tempo ormai stavano aspettando questo momento.

Forse fare il salto di due categorie in soli due anni è troppo per tutti, era inimmaginabile ad inizio stagione, ma ora la Fortitudo è in finale. Certamente Scafati e Brescia sono due signore squadre, ma che dire, il coach non è uno sprovveduto, ha sempre lasciato dichiarazioni taglienti, ha sempre saputo come gestire la folla, la stampa, la critica, ha sempre creduto in primis nei suoi ragazzi e nelle sue scelte, perché forse sarebbe potuta anche andare diversamente, ma non basta la fortuna, il risultato ottenuto è già un successo, ed ora tutti sanno che aveva ragione lui. Pian piano, un passo per volta , è riuscito a prendere per mano i tifosi, ad avere credibilità e a direzionare tutti verso un unico obiettivo, convincendo anche i più scettici. Ha gestito i momenti bui con le sue parole di rassicurazione anche nei momenti difficili, anche quando tutti gli puntavano il dito contro lui ha saputo mantenere la calma e trasmettere ai suoi il messaggio che il duro sacrificio porta ad una ricompensa, il suo obiettivo è già stato raggiunto, questi giocatori sono cresciuti, la squadra è cresciuta, Leo Candi è il miglior under 22 del campionato. Ora sentitevi liberi di sognare, la Fortitudo è tornata e vola in finale.

a cura di Leonardo Bertoncello


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