Demis Cavina (2017 © Foto Alessio Brandolini)

Stagione regolare agli archivi e playoff in arrivo, è tempo quindi di bilanci e di premi di fine stagione. Noi di Dailybasket abbiamo voluto dare delle nomination, lasciando magari ai lettori la scelta del migliore per ogni categoria. Partiamo dal girone Ovest, più tardi sarà la volta del girone Est.

ALLENATORE – Nonostante molti altri allenatori si sono messi in mostra (come non citare Corbani e Vertemati, ma anche Nunzi e Bonora che hanno portato Rieti ed Eurobasket ad un passo dai playoff), la scelta delle nomination non può che ricadere, per ragioni diverse, sui primi tre della classe. Michele Carrea, che a dicembre del 2015 sembrava sulla graticola con sole 4 vittorie all’attivo e sotto attacco dal più famoso procuratore italiano, è riuscito in 15 mesi a cambiare il suo destino guidando Biella ad una prima parte di stagione a dir poco esaltante. 15 vittorie su 15 in casa, 24 vittorie complessive, fattore campo per tutti i playoff, senza dimenticare di essere arrivato ad un rimbalzo dalla vittoria in Coppa Italia. Demis Cavina ha raccolto tutti i frutti del suo lavoro al terzo anno a Tortona, forse nella stagione meno attesa e più complicata, con un cambio di assetto in corsa che poteva far male a qualunque squadra. Invece il coach di Castel San Pietro Terme ha fatto cambiare marcia alla sua squadra in un girone di ritorno da urlo, con 13 vittorie su 15 inchinandosi solo davanti a Biella, ma entrambi i confronti persi in volata. Matteo Ferrari aveva una grande chance con una Legnano che aveva confermato il blocco dello scorso anno aggiungendo due giocatori come Mosley e Ihedioha, ed il coach milanese l’ha sfruttata alla grande, anzi ha fatto di meglio perchè giocare senza il tuo italiano più forte (Frassineti) per tutta la stagione non è stato semplice. Ferrari ha trovati un super Martini per strada e grazie anche alle giocate di Raivio ha guidato Leganano alle FinalEight ed al terzo posto in stagione regolare.

Mike Hall (Foto – Matteo Cogliati)

MVP – Anche in questo caso imbarazzo della scelta, ma abbiamo voluto premiare quei giocatori che hanno spostato decisamente l’ago della bilancia per la propria squadra, facendole fare il salto di qualità. Dominatore quasi assoluto della stagione Mike Hall ha confermato per quale motivo Biella lo scorso anno ha mancato i playoff con lui spettatore per infortunio. I numeri dicono molto (doppia-doppia di media ma anche 3 assist a partita) ma non tutto lo strapotere fisico che Hall ha mostrato in campo, costringendo molte squadre a cambiare pelle pur di potersela giocare contro Biella. L’immagine della stagione è sicuramente la finale di Coppa Italia, con le sue lacrime per una coppa che avrebbe meritato ampiamente. John Brown è senza dubbio la sorpresa più piacevole della stagione e se il suo arrivo in Italia doveva essere un trampolino di lancio per la sua carriera, non possiamo che dire centrato l’obiettivo. Forse uno dei pochi a non soffrire fisicamente Hall nel pitturato, si è fatto subito notare per il suo grande atletismo che lo ha messo spesso e volentieri nella Top10 di giornata, ma il suo meglio lo dà soprattutto nella metà campo difensiva, dove le sue doti di intimidatore e stoppatore sono venute subito fuori. Nik Raivio ha ormai scelto Legnano (probabilmente anche per motivi di cuore…) come sua seconda casa e sta ricambiando tutto l’amore che Legnano gli ha dato in questi due anni, che saranno anche tre visto il rinnovo già firmato. Altro caso in cui i numeri contano fino ad un certo punto, pur tirando con il 54% da 2 ed il 40% da 3 ed oltre 18 punti ad allacciata di scarpa, ma Raivio è fondamentale per il sistema di gioco di Legnano soprattutto per la capacità di attirare la difesa e di creare spazio e tiri per i compagni, che spesso e volentieri sono anche i destinatari degli oltre 4 assist a partita dell’esterno americano.

Tommaso Marino (Foto: Tania Calini)

MIGLIOR ITALIANO – Niente da invidiare agli stranieri che abbiamo appena citato, perché la stagione di questi tre giocatori è stata da incorniciare e per due di loro continuerà almeno per altre tre partite. Giovanni Tomassini è stato senza ombra di dubbio il secondo americano della Novipiù capace di vincere 14 delle ultime 20 partite. Dopo un inizio non brillantissimo, il suo cambio di passo è coinciso con l’inversione di tendenza di Casale, spesso decisivo anche con tiri allo scadere, Tomassini ha gestito l’attacco di Casale da vero playmaker, facendo però spesso e volentieri sia pentole che coperchi, quando i compagni non riuscivano ad entrare in ritmo. Affascinante la sfida nei playoff contro Spissu. Tommaso Marino è uno dei segreti del grande campionato della Remer Treviglio. La sua stagione è numericamente parlando la migliore in carriera, con quasi 16 punti ed oltre 4 assist a partita, tirando con il 35% da 3 e con l’83% i tiri liberi, ma è il suo carisma e la sua voglia di vincere che hanno segnato ancora una volta la stagione, nonostante i piccoli problemi fisici che a volte ne hanno limitato le prestazioni, senza però far mancare mai il suo grande apporto ai compagni. Stagione quasi da MVP per Mitchell Poletti, già grande protagonista con Casalpusterlengo lo scorso anno, ma che a Latina ha alzato ancora di più il volume mettendosi in mostra come un grande centro moderno, capace di tirare con il 54% da 2 ma anche con il 40% da 3 con quasi tre tentativi a partita ed una stagione regolare chiusa con oltre 16 punti e 9 rimbalzi. Purtroppo per lui la stagione non è stata coronata da un playoff che Latina sembrava aver ampiamente meritato, ma che non toglie nulla alla grandissima stagione di Poletti.

Tommaso Baldasso (2017 © Foto Alessio Brandolini)

MIGLIOR UNDER 22 – Forse non Under 22 protagonisti come ad Est, ma anche ad Ovest tanti giovani in rampa di lancio. Non è stato semplice scegliere tre nomi (come non ricordare l’ottima stagione di Navarini a Legnano e Severini e Casale, ma anche la grande crescita di Pecchia e Cesana a Treviglio), abbiamo voluto premiare chi, in un modo o nell’altro, è stato un simbolo per la sua squadra. Carl Weathle è forse uno dei colpi di genio di coach Carrea e della sua capacità di far crescere in modo esponenziale i giovani. Il giocatore inglese era sicuramente considerato una delle possibili sorprese della stagione, viste le belle cose che si dicevano su di lui, ma nessuno si sarebbe potuto immaginare che Weathle avrebbe avuto un tale impatto e giocato con così grande maturità. Tommaso Baldasso, fratello di Lorenzo giocatore di Trieste, è l’immagine della stagione della Virtus Roma vissuta tutta d’un fiato, come lo stile di gioco di coach Corbani, un’altro che di giovani se ne intende. Tommaso, dopo un iniziale non facile, è stato spesso e volentieri l’uomo di rottura che Corbani buttava in campo per cambiare passo ed accendere le partite. Per un classe ’98 giocare oltre 20 minuti con numeri importanti è certificazione di grande qualità. Un altro guastatore è senza dubbio Davide Alviti, che a Tortona con coach Cavina ha trovato forse la sua dimensione. Forse non si aspettava un minutaggio così ampio (oltre 16 minuti a partita), ma la partenza di Reati gli ha aperto un varco e lui si è saputo inserire, sfruttando l’occasione e mettendo il suo tiro (38% da 3 con quasi tre tentativi a partita) a disposizione della squadra. I playoff per lui un vero esame di maturità.

 


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