Tutta la carica di Adriano Vertemati durante un time-out (foto di Danilo Scaccabarossi)

Una stagione così a Treviglio non la sognava nessuno. Basta fare un salto indietro di circa 10 mesi, ad un fresco pomeriggio di giugno, per avere un senso dell’impresa compiuta da Adriano Vertemati e la sua squadra. Quel giorno il presidente Testa, annunciando la fine della collaborazione con la Remer (che poi a fine agosto ha prolungato la sponsorizzazione), parlava senza mezzi termini di riduzione significativa di budget e della possibilità di allestire una squadra giovane che avrebbe dovuto faticare per raggiungere la salvezza. Incontriamo Adriano Vertemati nel bel palasport di Spirano dove la Blu Basket sta preparando la sfida playoff con gli Sharks Roseto ed il coach milanese non nasconde i timori che aveva avuto quel pomeriggio di giugno “I dirigenti della Blu Basket sono sempre stati molto seri, non hanno mai fatto il passo più lungo rispetto alle proprie possibilità economiche e conoscendo la loro correttezza e serietà sentirli parlare in quel modo mi ha sicuramente creato qualche timore. Ho seriamente pensato che fossimo arrivati ai titoli di coda“. Da lì però sia lui che la dirigenza di via del Bosco sono ripartiti, sedendosi a tavolino, ragionando sul budget a disposizione ed inventandosi una squadra che di fatto è già entrata nella storia della Blu Basket. Scelte rischiose ma calcolate “ogni volta che io come allenatore faccio una scelta me ne assumo ovviamente le responsabilità, soprattutto perché io per primo sono convinto di quella scelta, che una volta presa deve anche portarmi ad ottenere il massimo per me, per la squadra e per la società. Ovviamente questa estate abbiamo fatto una serie di decisioni, sicuramente indirizzate da un budget ridotto, ma che alla fine ci portassero ad allestire una squadra equilibrata e competitiva. Oggi sicuramente possiamo dire che quelle decisioni sono state positive ma non abbiamo la controprove che scegliendo in modo diverso le cose magari sarebbero andate meglio, o peggio.”

Grande l’impatto di Nikolic sulla stagione della Blu Basket (Foto di Danilo Scaccabarossi)

Tra queste decisioni una delle più discusse è stata senza dubbio quella di tenere Olasewere, nonostante la possibilità di tagliarlo qualora le sue condizioni non fossero tornate buone dopo l’infortunio subito nello scorso campionato. Vertemati fa chiarezza anche su questo punto. “Purtroppo siamo stati abbastanza sfortunati, perché Jamal aveva completamente ripreso dal suo infortunio, stava molto bene fisicamente, quindi non abbiamo avuto il minimo dubbio nel tenerlo in roster al momento della dead-line. La sfortuna ha voluto che un paio di gironi dopo avesse un problema sull’altro ginocchio ed a qual punto non potevamo più tornare indietro.” Il giocatore americano alla fine si è dovuto accomodare ai box ed al suo posto è arrivato Mitja Nikolic, prima a gettone e poi confermato a gennaio quando la Blu Basket ha trovato il suo assetto definitivo. Proprio il giocatore sloveno, che aveva già alcune esperienze in Italia senza però aver lasciato il segno, quello che ha sorpreso di più in positivo Adriano Vertemati. “Più che sorpreso come giocatore sono rimasto impressionato dal suo impatto sulla nostra squadra. Non ci aspettavamo quando lo abbiamo firmato per due mesi che potesse darci questa spinta. Io gli avevo detto subito di non pensare alla scadenza dei due mesi, perché se la squadra fosse andata bene non eravamo dei pazzi a lasciarlo andare via. Lui è stato molto bravo a rimanere concentrato sul campo e di fatto dal suo arrivo abbiamo perso pochissime partite“. Se invece c’è da fare un nome su chi poteva dare qualcosa in più Vertemati non si tira indietro nell’assumersi, anche in questo caso, le sue responsabilitàTiberti poteva fare qualcosa di più ma nel suo caso mi prendo io la responsabilità della sua stagione non completamente positiva. Lui veniva da un contesto completamente diverso, soprattutto da un punto di vista fisico, ed ha passato diversi mesi a cercare di rimettersi in pari con un certo tipo di lavoro. In allenamento ha sempre fatto e continua a fare notevoli miglioramenti ed ottime cose, in partita purtroppo non riesce sempre a dare quello che ci aspettiamo. Però la stagione non è ancora finita“.

Adriano Vertemati con Lorenzo Caroti, uno dei giocatori cresciuti di più nel corso della stagione (foto di Danilo Scaccabarossi)

Treviglio, dopo una brutta partenza (1 vittoria nelle prime 5 gare), ha decisamente cambiato marcia vincendo ben 17 delle successive 23 gare con un passo da promozione, visto che nessuno nel girone Ovest è stato in grado di fare meglio in questa sezione di campionato (una vittoria in meno per Virtus Roma e Capo d’Orlando). Una stagione nella quale la Remer è cresciuta tantissima soprattutto in coscienza dei propri mezzi e personalità, con un momento preciso in cui probabilmente è scattato il click definitivo secondo Adriano Vertemati “Nella settimana dopo la gara di ritorno a Legnano e prima della gara con Capo d’Orlando ho capito che era scattato qualcosa in questa squadra e avevamo preso la piega giusta. Quest’anno abbiamo una squadra con diversi interpreti con grande personalità e forza mentale. Credo dovessero solo convincersi di poterlo fare con un ruolo diverso rispetto al passato. Penso ad esempio a Lorenzo Caroti che se nella stagione scorsa poteva appoggiarsi a giocatori di maggior leadership, invece quest’anno doveva essere lui a prendere in mano la squadra. Quando lo ha capito non si è più fermato, e come lui altri“. Una stagione nella quale poi una grande mano è arrivata anche dal pubblico, sempre intorno alle 2000 presenze in un PalaFacchetti diventato nuovamente fortino (quasi) inespugnabile dove solo Legnano e Biella sono state capaci di vincere fino ad oggi. Un pubblico che però non si era approcciato con i sentimenti migliori verso la squadra, dopo un’estate travagliata e costellata da decisioni difficili, come la rinuncia ad Emanuele Rossi “All’inizio non è stato sicuramente facile, la mia sensazione è che ci aspettassero al varco dopo l’estate e noi gli abbiamo dato una grande mano con una prima gara terribile. Poi al derby stavamo confermando ancora di più i loro dubbi. Ed invece all’improvviso abbiamo avuto una grande reazione ed il pubblico si è acceso e da lì in poi si è instaurato un grande feeling con la squadra che in tante situazioni ci è stato di grande aiuto“. Eppure qualche voce fuori dal coro continua ad esserci a Treviglio, qualcuno che continua a nutrire dubbi proprio su Vertemati “Guarda in questo lavoro non si può pretendere di soddisfare il 100% dei tifosi, neanche se avessi vinto tutte le partite degli ultimi 8 campionati. In Italia c’è un allenatore come Allegri che ha vinto 8 campionati e giocato 2 finali di Champions che viene discusso da una parte dei propri tifosi. Parliamo di una minima parte su una platea di decine di milioni di tifosi ma purtroppo sono quelli a cui diamo più importanza. A mio parere è un atteggiamento sbagliato, dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro e non pensare a compiacere tutti tanto è praticamente impossibile“.

Vertemati ringrazia il pubblico al termine della sfida con Rieti (foto di Danilo Scaccabarossi)

Tornando al presente, tra due giorni è tempo di playoff ed all’orizzonte una squadra arrivata alla post-season contro pronostico, con un percorso per certi versi simile a quello di Treviglio. Una sfida alla quale la Remer, anche solo per il vantaggio del fattore campo e del terzo posto finale ad Ovest, arriva da favorita e questo magari può anche portare un minimo di tensione nervosa. “Ci stiamo preparando bene, al momento non sentiamo alcuna pressione poi magari domenica al momento della palla due potrà esserci un minimo di tensione. Direi però che non deve essere qualcosa che ti schiaccia, semmai quel brivido positivo che devi incanalare in campo per ricercare la prestazione. Sia noi che Roseto arriviamo da Cenerentole a questi playoff, noi sappiamo bene cosa vuol dire arrivare alla post-season da sfavoriti ed andare oltre le proprie possibilità. Abbiamo massimo rispetto delle gare che andremo ad affrontare ma non siamo una squadra che deve vincere il campionato e che magari ha il peso del pronostico sulle spalle, sappiamo quello che possiamo fare, abbiamo anche qualche problemino fisico ma andremo in campo pronti per combattere in una serie che è comunque apertissima“. Una serie che si annuncia anche molto bella da vedere, visto che di fronte ci sono due squadre che guardano poco ai tatticismo, amano giocare ad alti ritmi e sicuramente affronteranno a viso aperto la serie. Vertemati individua però un punto importante di Roseto su cui sta ponendo particolare attenzione nella preparazione di gara-1. “A detta di tutti è la squadra più atletica e fisica di entrambi i gironi e non possiamo ovviamente trascurare questo aspetto. Noi siamo una squadra discretamente atletica ma Roseto lo è con molti più giocatori, quindi è un aspetto su cui dovremmo stare molto attenti soprattutto in alcune fasi di gioco, come ad esempio i rimbalzi difensivi, su cui dovremmo essere bravi per non concedere troppi secondi tiri, magari dopo una buona difesa, perché sono le situazioni in cui è facile perdere fiducia. Sappiamo anche che difendono in modo molto aggressivo su diverse situazioni ed in questo dobbiamo farci trovare pronti, perché se da un lato una difesa aggressiva può toglierti qualcosa dall’altro puoi anche sfruttarlo per trovare soluzioni importanti“. Diversa visione di Vertemati sulla possibilità di aggiustare qualcosa nel corso della serie, proprio per la natura delle due squadre “poco tattiche e che cercano sempre di giocare al meglio la propria pallacanestro, indipendentemente da chi si ha di fronte. Sia noi che Roseto giochiamo a viso aperto e questo aspetto va tenuto in considerazione, almeno dal mio punto di vista. Poi magari davanti ci troveremo qualcosa di diverso e noi cercheremo di farci trovare anche lì pronti a reagire“.

Ancora una volta un’assenza pesante per Treviglio alla vigilia dei playoff (foto di Danilo Scaccabarossi)

Per Treviglio in A2 è una prima volta di una serie di playoff con il vantaggio del fattore campo ed ecco che tutti sognano di superare il turno, anche se per Vertemati non è che ci sia un’ossessione, semmai un piccolo dispiacere. “Non ho l’assillo di vincere un primo turno di playoff, anche perché ad esempio nel mio primo anno siamo arrivati in semifinale promozione. Il mio unico rammarico è che finora in A2 abbiamo sempre giocato i playoff non al completo e quando lo abbiamo fatto siamo addirittura andati a Trieste a giocarci una gara-5. E’chiaro che con questa formula e con la nostra pallacanestro giocare non al completo non è il massimo, ancora di più quando incontri squadre atletiche come Roseto, magari con tanti colored che recuperano meglio le energie, e che ti possono mettere in difficoltà nel corso della serie. Ovviamente sarei felicissimo di superare il primo turno, poi magari rientra Pecchia e ci darà una mano e poi chissà…“. Ed a proposito del capitano al momento non si fanno programmi sul suo recupero “la speranza è che in un ipotetico secondo turno possa darci una mano ma è una situazione in divenire di giorno dopo giorno“. E per chiudere non poteva mancare il pronostico, con una strizzatina d’occhio per la dirigenza “Vinciamo noi 3-2, così facciamo 3 incassi ed il presidente Testa è ancora più contento!


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