La Fortitudo passa senza eccessivi patemi sul campo della Termoforgia Jesi, consolidando con merito la sua posizione in testa alla classifica, chiudendo con 3 successi una settimana carica di impegni, ravvicinati regolando nell’ordine Treviso, Udine e appunto Jesi.

La squadra di casa era in piena emergenza, senza Dillard tornato negli States per improvviso lutto familiare, poi, giusto per non farsi mancare niente, a metà match Cagnazzo ha dovuto richiamare l’altro americano Jones, a causa di un risentimento muscolare che ne ha sconsigliato l’utilizzo, anche perché le prossime due partite a Roseto e in casa con Ferrara, saranno fondamentali per riprendere la marcia verso il traguardo della salvezza.

In ogni caso la Termoforgia è uscita dal campo battuta, ma non umiliata, ha anzi resistito per una buona metà, trovando anche un vantaggio – minimo – sul 21-17, grazie a un parziale di 14-0.

Fino a quel momento la Fortitudo sembrava in grado di chiudere anticipatamente i giochi.

Alla ripresa del gioco Bologna ha messo la partita al sicuro, contro una Termoforgia tutta italiana, così coach Martino non ha dovuto fare altro che pescare a piene mani sulla sua panchina, potendo perfino rinunciare a Mancinelli e Fantinelli, ancora in fase di recupero da due infortuni, sicuramente pronti per il prossimo impegno contro Mantova, a quel punto non più indispensabili per il match dell’Ubi Bpa Sport Center.

Le cose migliori, con Leunen e Pini in ombra sotto il profilo delle realizzazioni, sono venute proprio dai due ex Aurora, Hasbrouck e soprattutto Benevelli, per quest’ultimo cifre da leccarsi le dita.

La nota migliore in casa Aurora è senza ombra di dubbio la prova di Mascolo assoluto Mvp, finora sempre utilizzato come cambio di Dillard. Ora varrà forse la pena di pensare un maggior minutaggio.

L’ex Andrea Benevelli, Mvp del match (foto G.Esposto)

STARTING FIVE

Jesi: Mascolo, Baldasso, Rinaldi, Jones, totè

Bologna: Leunen, Venuto, Rosselli, Pini, Hasbrouck.

 

MVP

Anche se ci è piaciuto enormemente Mascolo, possiamo affermare che la palma del migliore spetta a Benevelli. Di solito gli ex fanno fatica quando tornano… sul luogo del delitto, invece per il longilineo pesarese, tutto il contrario. 30 di valutazione frutto di un 6/8 complessivamente al tiro (75%), 6/6 dalla lunetta e ben 11 rimbalzi. Sempre bello vederlo giocare, anche se con un’altra maglia, con il fioretto in mano come sa fare. Stavolta ha messo a segno diverse stoccate vincenti.

 

DIAMO I NUMERI

Se nel corso dei primi due quarti era stata la squadra di casa a tirare meglio, alla fine Jesi chiude con il 39% complessivo, troppo poco per provare a vincere. Pensare che prima di uscire Jones aveva messo 4 triple su 6 tentativi.

La Fortitudo domina su tutti i fronti, rimbalzi compresi. Se aggiungiamo ben 6 giocatori in doppia cifra di valutazione, non c’è altro da aggiungere, se non confermare che se “regali” due americani a una squadra profonda come la Fortitudo difficilmente la spunti.

Totè, una prova luci ed ombre; da lui ci si aspetta ben altro (foto G.Esposto)

 

SALA STAMPA

Il tecnico ospite Martino è complessivamente soddisfatto della sua squadra: «Devo riconoscere che Jesi ha fatto di tutto per cercare di metterci in difficoltà, nonostante la situazione di emergenza, per quanto ci riguarda chiudiamo alla grande una settimana particolarmente intensa, con 3 partite in 6 giorni e due trasferte. Per questo devo dire bravi ai miei giocatori, dovendo anche fare a meno di Fantinelli dalla seconda metà della partita di Treviso, trovandoci in una situazione non certo ideale. Complimenti ai ragazzi perché sono andati anche oltre a quelle che sono le loro abitudini regolari. Grazie anche al mio staff.

Oggi temevo l’inizio, invece siamo partiti bene, abbiamo attaccato la partita come volevo e speravo. Poi ci siamo un po’ disuniti e come sempre abbiamo avuto la conferma che non ti puoi mai rilassare su nessun campo. Dopo aver subito 41 punti prima del riposo, sono contento della reazione della squadra, abbiamo aggiustato le cose, subendo meno in difesa.»

Cagnazzo non drammatizza, anzi sa che dalla prova della sua squadra potrà trarre elementi per correggere qualche cosa: «Nei primi due quarti potevamo fare meglio soprattutto nella lotta a rimbalzo e ci eravamo parlati stamattina dicendo di provarci fino in fondo senza accampare scuse. Questo lo abbiamo fatto a tratti, poi a un certo momento eravamo arrivati, dal punto di vista fisico, però credo che un passetto in più possiamo ancora farlo, anche quando siamo arrivati.

Di cose positive ce ne son molte, perché dopo l’inizio difficile, siamo rientrati per giocare a viso aperto, punto a punto con una squadra candidata alla promozione in A/1. Non ci dobbiamo accontentare, così come non dobbiamo mollare difensivamente quando le cose non vanno bene.»