logo-bisceglieIl dirigente area comunicazione La Fortezza: «Disperata e vomitevole caccia all’uomo organizzata dall’allenatore avversario ai danni dei nostri giocatori»

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San Severo ha prevalso sull’Ambrosia Bisceglie nel primo atto del primo turno dei playoff nel girone D del torneo di Serie B. Il punteggio molto basso (59-49) è lo specchio fedele di una contesa caratterizzata dalle basse percentuali al tiro. I nerazzurri di coach Alessandro Fantozzi hanno sciupato due opportunità sul -6 e palla in mano per rimettere in discussione l’esito dell’incontro. Tiene banco, purtroppo, quanto accaduto sul rettangolo di gioco, che ha decisamente rovinato l’atmosfera fantastica di una bella serata di sport sugli spalti.

 

«Siamo arrivati a San Severo per gara1 dei quarti di finale convinti di dover disputare un match molto intenso sotto il profilo agonistico ma pur sempre corretto al cospetto di una formazione che ha chiuso la regular season al primo posto in classifica con un divario di 22 punti nei nostri confronti» ha commentato il dirigente area comunicazione Daniele La Fortezza. «Mai avremmo immaginato, da parte dei giocatori avversari e del loro allenatore-istigatore, una trama ordita in modo assolutamente scorretto e premeditato che ovviamente ci ha sorpresi».
Un episodio molto triste ha inciso sull’andamento del confronto: l’ex di turno Stella è stato colpito violentemente da Ikangi con un gesto apparso volontario. L’intera dirigenza biscegliese non ha dubbi: «L’intenzione di procurare subito un infortunio e “far fuori”  il nostro playmaker Mauro Stella dopo appena due minuti di gioco, eliminando la fonte del nostro gioco, è stata una mossa studiata a tavolino e perfettamente riuscita. “Complimenti” al trainer avversario, peraltro richiamato già prima dell’inizio del match per i suoi comportamenti sopra le righe ormai tristemente noti nell’ambiente e la solita “tattica” di mettere pressione sugli arbitri con proteste sempre plateali. Richiamato ripetutamente durante la partita, non è stato punito neppure con un fallo tecnico» ha aggiunto La Fortezza.

 

L’amarezza del club nerazzurro, abituato a fare pallacanestro da molti anni e per questo motivo perfettamente in grado di accantonare ogni tipo di considerazione impulsiva dettata dalla successione di vittorie e sconfitte, è il frutto della concreta constatazione di quanto accaduto. «La caccia all’uomo ai danni di Mauro Stella è stata la rappresentazione più squallida di una mentalità antisportiva perpetrata da un personaggio che ha innanzitutto gettato discredito su una piazza e una società di grande storia e blasone, che rispettiamo e che rispetteremo sempre» ha inteso precisare il dirigente dell’Ambrosia.

«Il “piano” può considerarsi perfettamente riuscito, dato che il nostro atleta quasi certamente salterà anche gara2, tralasciando il fatto che avrebbe potuto riportare un infortunio ancora più grave. La deplorevole caccia all’uomo è proseguita con interventi del tutto gratuiti, che non appartengono a questo sport, con episodi reiterati nei confronti di Andrea Chiriatti e Mauro Torresi, bersagliato più volte nel tentativo di escluderlo dall’incontro. Sconfortante è stato l’atteggiamento degli arbitri, rivelatisi incapaci di garantire, oltre che una conduzione equa (e non soltanto per gli appena 6 tiri liberi concessici), il rispetto delle regole fondamentali e la tutela dell’incolumità fisica dei nostri giocatori».

 

È inevitabile stigmatizzare l’operato di un tesserato che tutto ha fatto, sabato sera, fuorché onorare lo sport. «Eravamo convinti di dover giocare una partita di pallacanestro, non di subire una disperata, ingiustificata e vomitevole caccia all’uomo, con continui tentativi di procurare infortuni ai nostri atleti, orchestrata dall’allenatore avversario. Come si può pensare di ottenere un risultato preparando una partita con la chiara intenzione di fare del male a un giocatoresi è chiesto La Fortezza.

 

«Sono abbastanza soddisfatto della prestazione della squadra, specialmente dal punto di vista difensivo, tenendo presente quanto fosse difficile dover pensare innanzitutto a schivare i colpi gratuiti e le scorrettezze di ogni tipo, che ritenevamo appartenessero a un’altra epoca. Ritengo che San Severo abbia comunque disputato la peggiore gara della stagione: sono convinto che con Stella regolarmente in campo,  non sottoposto al vergognoso tentativo di procurargli un infortunio e con un arbitraggio equo avremmo giocato punto a punto» ha aggiunto il dirigente area comunicazione.
Il clima, a questo punto, potrebbe facilmente arroventarsi: «Confido nella mentalità sportiva dei ragazzi in vista di gara2 e li invito a mantenere la calma, sopportando le provocazioni e i comportamenti che purtroppo possiamo già immaginare saranno posti in essere dal tecnico avversario e da alcuni giocatori-esecutori, che hanno dimostrato la loro puntuale efficacia nel bersagliare altri atleti loro colleghi» ha voluto precisare l’esponente nerazzurro

 

«Speriamo di poter assistere soltanto a un match di pallacanestro, magari arbitrato da due fischietti all’altezza della situazione, nel quale l’Ambrosia possa sprigionare la stessa intensità difensiva di sabato. Cercheremo di onorare fino in fondo questo sport evitando di abbassarci alla sgradevole e disgustosa condotta posta in essere esclusivamente dall’allenatore di San Severo e dai suoi giocatori. Ce la metteremo tutta, nonostante la pesantissima assenza di Mauro Stella e le condizioni fisiche tutt’altro che eccellenti di altri nostri cestisti, per conquistare l’1-1» ha concluso Daniele La Fortezza.

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UFFICIO STAMPA AMBROSIA BASKET BISCEGLIE – Vito Troilo