Torna al successo l’Italia e lo fa nel modo più bello e prestigioso. Arriva lo “scalpo” anche della Spagna campione d’Europa, che cede, dopo un supplementare, alla truppa di Simone Pianigiani. Partita tutta cuore degli azzurri, che prima dominano grazie ad un commovente Cusin, che si immola contro Gasol, poi subiscono la rimonta iberica ed affondano sino a -12. L’orgoglio immenso della nostra Nazionale emerge però ancora una volta: il talento e l’incoscienza di un “intrattabile” Gentile e un chirurgico Aradori trascinano gli azzurri al supplementare, timbrato da Datome sulla sirena. Overtime dominato dai nostri ragazzi, che arginano Gasol e sfiancano la difesa iberica con le banderillas infilate da Aradori, Gentile, e Cinciarini. Italia che intasca il terzo posto nel girone ed ora attende la Lituania per un quarto di finale da brivido, ma con questa Nazionale “No Limits” tutto sembra davvero ancora possibile.

Italia – Spagna 86-81 OT (24-12 13-25 8-19 25-14 16-11)

Tutto il talento di Gentile per portare il cuore dell'Italia oltre l'ostacolo Gasol.

Tutto il talento di Gentile per portare il cuore dell’Italia oltre l’ostacolo Gasol.

LA GARA: L’aggressività degli azzurri è quella delle giornate migliori: Cusin stoppa in modo imperiale un’incursione di Rudy Fernandez, che da subito il benvenuto alla guardia del Real. Non si segna per oltre due minuti; ci vuole un jumper morbido come la seta di Gigi Datome per vedere il primo canestro della gara. La Spagna sbaglia l’impossibile in fase offensiva ed è Rudy Fernandez che prova a dare la sveglia alle furie rosse: 5-3. Dopo due giornate drammatiche al tiro, appare il vero Marco Belinelli che incendia i tifosi italiani: due triple della guardia degli Spurs ed un’altra monumentale stoppata di Cusin lanciano gli azzurri al massimo vantaggio, 13-5, dopo una bomba di Datome. L’Italia ha un Cusin quasi irreale: il centro di Cantù cancella diversi attacchi spagnoli, come il Mutombo dei tempi belli. Ogni azzurro da un contributo importante: sigla una tripla preziosa dall’angolo, mentre un nervoso Calderon si fa assestare un tecnico sacrosanto per proteste. Il primo quarto si chiude con la nostra Nazionale che gioca come nemmeno nei sogni mostruosamente proibiti di Simone Pianigiani, 24-12; esclusi, ovviamente, i 3 falli prematuri di Datome. Orenga prova a cercare nuove energie dal suo infinito arsenale; Sergio Rodriguez mette verve e scelte di personalità. L’attacco azzurro conserva ritmo e discrete scelte, mancano però i punti di Gentile che parte ancora con il freno a mano tirato. Non aiuta nemmeno un Melli che sembra tornato quello timoroso ed incerto dell’ultima stagione con Milano. Crollano le percentuali della nostra Nazionale e la Spagna torna sotto dopo un canestro di Xavi Rey, 24-21. Aradori interrompe il lungo digiuno azzurro con una splendida penetrazione, ma è ancora uno scatenato Rodriguez a dare il primo vantaggio agli iberici, 28-29 a 3 minuti dall’intervallo. Quello che non manca mai ai ragazzi di Simone Pianigiani è l’orgoglio. Gentile, finalmente, decide di tornare a vestire i panni del supereroe ammirato nella prima fase: tripla del capitano dell’EA7 e nuovo più 4 azzurro, 35-31. Gasol e Fernandez rispondono con giocate di talento cristallino; perfetta parità alla fine del primo tempo, 37-37. Dopo la pausa lunga Pianigiani “rischia” Datome nonostante i falli; Cusin ingaggia battaglia da vero gladiatore con Gasol, ed è ancora vantaggio Italia, 43-42, nonostante lo sciopero prolungato di Belinelli. Le energie azzurre sembrano calare: Melli ancora una volta viene travolto dai lunghi spagnoli, 43-48 dopo una schiacciata tonante in transizione di Claver. Gasol decide di straripare su entrambi i lati del campo e l’attacco italiano si spegne davanti ad una zona nemmeno irresistibile dei nostri avversari, 54-43. Diener resta tecnicamente un corpo estraneo alla squadra, mentre Belinelli trova il primo canestro a fine terzo periodo dopo una serie infinita di errori: 56-45 alla penultima sirena. Gentile ed Aradori sono gli ultimi ad arrendersi. Cuore e generosità azzurre premiate dalla giocata di pura energia di Cinciarini, 62-66 a 2 minuti dal termine. Cusin spende l’ultima penalità contro un immarcabile Gasol; Aradori accarezza per un attimo l’ebrezza del gioco da quattro punti, ma mette, comunque, due liberi su tre, 64-66. Finale da brivido: Rodriguez prima crea due magie poi mette sul ferro due liberi; Belinelli sbaglia una penetrazione ma sul rimbalzo rocambolesco c’è ancora l’ ultima rimessa per le speranze azzurre, 68-70. C’è bisogno di un mezzo miracolo e Datome sfrutta i 2,8″ a disposizione incartando il canestro che regala all’Italia lo strameritato overtime. Nel prolungamento la Spagna cerca con comprensibile insistenza Gasol, che domina l’incolpevole Melli, ma nessuno in questo torneo ha l’anima di questa Italia. Aradori e Gentile alimentano il sogno azzurro che sembra quasi realtà dopo l’appoggio mancino di Cinciarini, 78-72 con 2’36” sul cronometro. La Spagna si guadagna liberi preziosi, che però spreca; Aradori spara sul ferro la tripla con spazio per chiudere forse i giochi; Llull in transizione sigla il -3 iberico a 30″ dal termine. Non tremano la mani di Datome e Gentile dalla lunetta; Claver perde goffamente l’ultimo pallone. È trionfo Italia!

 

Italia: A. Gentile 27, P. Aradori 17, M Belinelli 16, L. Datome 11. Rim (48): m. Cusin 11, M. Belinelli 8, A Gentile 7. Ast (9): P. Aradori 3.

Spagna: M. Gasol 32, S. Rodriguez 18. Rim (38): M. Gasol 10. Ast (12): S. Rodriguez 6.