aIMG_3269La Croazia infrange il sogno olimpico della Grecia che deve ancora trovare la giusta strada da percorrere per affrontare il dopo Spanoulis-Diamantidis. I croati hanno avuto una partenza da sogno conquistando dopo circa cinque minuti di gioco quasi venti lunghezze di vantaggio (20 – 3). Gli uomini di Petrovic hanno riempito l’area e sfidato i greci a segnare da oltre l’arco. Inoltre, nella prima frazione di gioco, hanno tirato con percentuali altissime (64% da due e 80% da tre) sfruttando la non irresistibile difesa ellenica. Per la Grecia si è trattato di un inizio da incubo e il massimo vantaggio croato è arrivato sul punteggio di 37 – 13. Simon e Bogdanovic sono stati i trascinatori della squadra dalmata. Come un pugile che si rialza, la Grecia ha, nel secondo quarto, iniziato la rimonta affidandosi al risveglio di Antetokounmpo e al fallo tecnico preso da coach Petrovic che ha invertito il metro arbitrale e ha riportato la Grecia a -8 (34 – 42). L’allenatore croato è bravissimo a motivare i suoi, meno a gestire i ritmi delle partite. La rimonta della Grecia non si è interrotta nell’intervallo e così, nel terzo quarto, le percentuali al tiro dei croati sono continuate a crollare e la formazione di Katsikaris ne ha approfittato per trovare il primo vantaggio della partita con un libero di Perperoglou. Bourousis si è iscritto a referto e tutta la Grecia ha acquistato maggiore fiducia. Toccato il punto più basso la Croazia ha reagito con il solito Simon, vero leader dei dalmati. La Grecia ha affrontato l’ultimo quarto senza benzina, spesa tutta per la rimonta precedente. Le energie erano finite e i canestri sono arrivati con il contagocce. Solo 12 punti segnati negli ultimi 10 minuti di gioco per gli ellenici. La Croazia si è affidata ai canestri di Saric, dell’mvp Bogdanovic e di un redivivo Hezonja per chiudere la pratica, volare in finale e attendere la vincente tra Italia e Messico. Finisce 66 – 61.