QUANDO IL GIOCO SI FA DURO – Match ad elevatissimo tasso fisico quello tra Rockets e Clippers, condito da un pizzico di nervosismo di troppo, soprattutto da parte di Griffin e Barnes per Los Angeles e Brewer per Houston. A metà del secondo quarto, vero e proprio placcaggio di Barnes ai danni di Harden diretto a canestro in penetrazione: fallo antisportivo e accenno di scontro tra alcuni giocatori dei Rockets e lo stesso Barnes, ma fortunatamente non è accaduto più nulla di rilevante. Le precarie condizioni fisiche di Griffin sono state la causa numero uno del suo nervosismo, con scelte azzardate e falli in attacco inutili, soprattutto nei minuti decisivi quando i Clippers si sono rifatti sotto. Corey Brewer è stato bravo a sfruttare a suo favore questa situazione negativa del numero 32 di Los Angeles, pur commettendo qualche scorrettezza, passata talvolta inosservata agli occhi degli arbitri.

SITUAZIONE INFORTUNI – Nella vittoria per 123-97 degli Spurs ai danni dei T’wolves, infortunio alla caviglia per Manu Ginobili: i tempi di recupero si stimano in 7/10 giorni, secondo coach Popovich, e sinceramente dovrebbe aver centrato in pieno la valutazione. Potrebbe saltare il secondo scontro tra i Miami Heat e LeBron James, a causa di una sorta di infortunio al ginocchio destro guadagnato dopo un atterraggio azzardato nel tentativo di difendere su Dedmon, nella vittoria per 123-108 in casa dei Magic. Nick Young non potrà partire con i suoi compagni in direzione Oakland, dato che sarà sottoposto a TAC per capire le condizioni del ginocchio sinistro. In scadenza domani il contratto di 10 giorni di Jordan Hamilton con i Clippers, è presumibile che la conferma fino alla fine della stagione arriverà, nonostante l’infortunio alla caviglia rimediato contro i Rockets; fino a quel momento, buonissima partita di Hamilton, ma ricadendo dopo un tentativo di rimbalzo è atterrato sul piede di un avversario, procurandosi l’infortunio.

UN MONOCIGLIO DA URLO – Sarà anche arrivata la sconfitta, dopo due overtime, contro i Denver Nuggets di un ottimo Will Barton, autore di 25 punti e di un buonissimo Gallinari da 17. Ma se dobbiamo parlare di protagonista in assoluto, allora lo zoom deve andare immediatamente su Anthony Davis. Prestazione storica per lui: 36 punti, 14 rimbalzi, 9 stoppate e 7 assist, con una percentuale dal campo oltre il 50% (16/28). David Robinson ci riuscì due volte a segnare 30 punti, prendendo 10 rimbalzi, stoppando 8 tiri e distribuendo 7 assist. Poca felicità, però, per Davis. Il numero 23 dei Pelicans ha evidenziato l’importanza di vincere queste gare per raggiungere l’ottavo posto ad ovest, mettendo in secondo piano la gloria personale, amplificata in maniera esponenziale nel momento in cui dopo 58 minuti fossero usciti dal campo con una W.