LaVine, Wiggins, Bennett e Young, i nuovi arrivi a Minnesota

LaVine, Wiggins, Bennett e Young, i nuovi arrivi a Minnesota

ALL EYES ON THE RISE – Dopo aver guardato per un paio di giorni il lato della medaglia che raffigurava Love a Cleveland, adesso l’attenzione si sta spostando sul lato opposto, dove prende forma più che concretamente il quadretto di coloro che si sono trovati a vestire la maglia Wolves da un giorno all’altro. Zach LaVine, Thaddeus Young, Anthony Bennett e, soprattutto, Andrew Wiggins. Due prime scelte, una ex-prima scelta che rischia di passare alla storia dalla parte sbagliata e un semi-veterano che fa più che comodo. Il sito dei nuovi Timberwolves recita “ALL EYES ON THE RISE”, e l’entusiasmo si sente, un po’ perché il roster è tutt’altro che male, un po’ perché l’amarezza per la partenza di Love dev’essere in qualche modo sciacquata via. La squadra è giovane per davvero, se si pensa che il più anziano, il buon Mo Williams, ha 31 anni e che un quintetto Rubio/Martin/Wiggins/Young/Pekovic potrebbe fare la sua discreta figura contro chiunque, non tenendo in considerazione una panchina piuttosto lunga e di qualità.
Wiggins non crescerà sotto l’ala protettiva di LBJ, ma tutto sommato la soluzione Minnesota potrebbe essere ancora più congeniale a lui, ottenendo più spazio sia sul parquet, sia dal punto di vista mediatico. L’impressione è che questa squadra otterrà molti simpatizzanti, ricoprendo la figura di quelli “sfortunati” a cui è stata rubata la star, non dimenticando che Wiggins in questi giorni sta ripetendo molto spesso il concetto “gioco dove mi vogliono davvero”, che scredita i Cavs a vantaggio dei Wolves. Riflettori puntati su questo gruppo di ragazzotti pronti a fare bene, non solo quest’anno, con l’obiettivo di costruire finché le condizioni lo permetteranno.

Faried e Davis, apparsi in forma smagliante ultimamente

Faried e Davis, apparsi in forma smagliante ultimamente

ALTRA VITTORIA PER TEAM USA – Un +30 sulla Slovenia segna la fine delle esibizioni del Team USA che precedono il Mondiale, al via tra 3 giorni in Spagna. Poche difficoltà evidenziate nel 101-71 in cui i ragazzi di coach Krzyzewski hanno mostrato una grande potenza soprattutto nel reparto lunghi, oggetto di discussione del coach di Duke nel post partita. Il vero test sarà contro la Spagna da quello che dice coach K, che con i fratelli Gasol e Ibaka rappresentano una vera potenza vicino al ferro ma, al tempo stesso, è sensato pensare che gli Stati Uniti non debbano avere paura di nessuno, qualsiasi possa essere il reparto preso in considerazione. In forma smagliante Anthony Davis, sempre più protagonista a 360 gradi: tutti ormai si stanno accorgendo dell’ascesa di questo ragazzo, che ha visto forse di più sotto i riflettori il suo aspetto fisico e le sue sopracciglia rispetto alle sue qualità, ormai di primissimo livello, frutto di un lavoro costante e consapevole. Il brutto anatroccolo è diventato una gioia per gli occhi, e in NBA se ne sono accorti a suon di doppie-doppie e di un rendimento sempre crescente. Bene anche Faried, come sempre sopra la norma per reattività ed esplosività, ma anche grande affidamento sulle qualità di Cousins e Drummond, due lunghi che nei prossimi anni acquisiranno sempre più importanza all’interno della Lega, nonostante abbiano già fatto vedere prestazioni che possano far pensare ad elementi che garantiscono un 20+10 ad allacciata senza troppi problemi.

HASHEEM THABEET – È stata ufficializzata nella giornata di ieri la trade tra i Thunder e i Sixers che ha portato Thabeet e denaro a Philadelphia in cambio di una trade exception e di una seconda scelta nel prossimo draft. La notizia è stata confermata dal GM dei Thunder, Sam Presti.

JARED DUDLEY – Attive anche Milwaukee e Los Angeles, sponda Clippers, in una trade che ha portato Dudley e una prima scelta nel draft 2017 nel Wisconsin in cambio di Carlos Delfino, Miroslav Raduljica e una seconda scelta del prossimo draft. Lo scorso anno Dudley ha viaggiato a 6.9 punti a partita, conditi da 2.2 rimbalzi e 1.4 assist, le peggiori cifre da 5 anni a questa parte per il prodotto di Boston College. Raduljica, invece, si unirà alla squadra dopo che avrà disputato i Mondiali in Spagna con la sua Serbia.

CLEVELAND NON SI FERMA – Nei giorni della presentazione al mondo di Kevin Love, che mostra la sua nuova maglia numero 0, simbolo della sua ripartenza dall’Ohio, la dirigenza dei Cavs non sembra sazia dei frutti di questo mercato estivo. Ora la priorità è quella di aggiungere un lungo al roster di coach Blatt, preferibilmente uno tra Timofey Mozgov e Kosta Koufos. Più probabile il primo rispetto al secondo, dato che i rapporti tra Mozgov e Blatt si sono consolidati quando il tecnico israeliano guidava la nazionale russa e, dunque, l’ipotesi è da prendere in seria considerazione; difficile, invece, che Memphis rinunci a Koufos, visto l’andamento dell’ultimo anno e gli infortuni di Marc Gasol. Nei prossimi giorni dovrebbero definirsi più chiaramente le trattative che porteranno un lungo nella franchigia protagonista dell’estate che sta per concludersi.

John Salmons, lo scorso anno in Canada a Toronto

John Salmons, lo scorso anno in Canada a Toronto

SALMONS A NEW ORLEANS – I Pelicans si sono assicurati il free-agent Salmons, gli ultimi due anni a Toronto. La scelta è stata condizionata dalla perdita di Aminu, che ha firmato a fine luglio per Dallas essendo diventato anche lui free-agent. Comincia dunque la tredicesima stagione per il prodotto di Miami, scelto nel 2002 da Philadelphia con la 26esima chiamata assoluta e che ha poi militato a Sacramento, Chicago e Milwaukee, prima dei Raptors.