LeBron James

LeBron James

HEAT: TITOLO, ASCOLTI RECORD MA… E’ GIA’ TEMPO DI MERCATO – I ritmi, nella NBA, sono frenetici. La franchigia della Florida non potrà adagiarsi troppo sugli allori dopo la sofferta vittoria in gara 7, in una partita che ha segnato il secondo record di ascolti per finali NBA dal 2003 ad oggi sul canale ABC, dietro soltanto a Lakers-Celtics, gara 7 del 2010.
Neanche il tempo di gustarsi il titolo del repeat che già gli uomini di mercato di Miami devono impegnarsi per rafforzare la squadra in vista della prossima stagione. I dubbi sul roster, nonostante i due trionfi consecutivi, restano: a convincere meno è soprattutto il reparto lunghi, messo in grave difficoltà sia da San Antonio sia soprattutto dai Pacers. Il veterano Haslem ha mostrato poca continuità su entrambi i lati del campo, Bosh raramente ha brillato e l’impressione è che i “Big Three” siano sempre più “Big Two”, Birdman non è dispiaciuto ma diventerà free agent. Come se non bastasse, bisognerà valutare con attenzione la situazione di Wade: il suo rendimento è stato quantomeno altalenante nell’ultima stagione, la convivenza con James a volte pare ancora difficile (nonostante i risultati) e i problemi alle ginocchia restano un’incognita.
Ad oggi l’unica certezza si chiama LeBron James: attorno a lui gli Heat dovranno cercare di costruire la squadra per centrare uno storico three-peat, senza grandi rivoluzioni ma con innesti mirati nei ruoli più bisognosi di rinforzi.

UTAH JAZZ E JERRY SLOAN: RITORNO DI FIAMMA – L’Hall of Famer Jerry Sloan fa ritorno nella franchigia già da lui allenata dal 1988 al 2011, ma stavolta con un ruolo ben diverso: è stato infatti scelto per essere il nuovo senior basketball adviser. Tra i suoi molteplici compiti, il neo consulente si occuperà delle “basketball operations” e, soprattutto, della valutazione dei giocatori.
Il presidente Randy Rigby ha manifestato grande entusiasmo per l’occasione, definendo l’esperienza e le conoscenze dell’ex coach risorse inestimabili per il bene futuro della squadra. Sulla stessa linea d’onda anche l’attuale allenatore Tyrone Corbon, che si è detto voglioso di ricevere i preziosi consigli di una leggenda come Sloan che, dal canto suo, ha tenuto a “ringraziare la famiglia Miller per l’opportunità di far parte ancora una volta di questa squadra”.
Tutto l’entusiasmo scaturito dalla notizia non deve apparire esagerato, visti i traguardi raggiunti dall’ex allenatore durante i 23 anni alla guida del team, periodo in cui è stato in grado, tra le altre cose, di vincere 7 volte il titolo di division, di portare i Jazz per ben 19 volte ai playoff e a giocarsi due volte le Finals.

DRAFT 2013, ANCORA NESSUNA CERTEZZA – A poco meno di una settimana dal giorno del draft, la situazione resta confusa. Poche volte come quest’anno la lista di nomi candidati alla prima scelta è stata così ampia, merito (o colpa) anche dei Cleveland Cavaliers, che danno poche e nebulose informazioni riguardo le loro intenzioni. Voci dell’ultima ora sostengono che il prescelto sia il centro di Maryland Alex Len, anche se questa indicazione trova pochi riscontri nell’opinione comune: secondo molte franchigie i prospetti più interessanti risultano essere, infatti, Nerlens Noel di Kentucky e Ben McLemore di Kansas.

Andre Iguodala (Photo by Garrett W. Ellwood/NBAE via Getty Images)

Andre Iguodala (Photo by Garrett W. Ellwood/NBAE via Getty Images)

DENVER, LE PRIME GATTE DA PELARE PER CONNELLY – Il neo GM di Denver dovrà risolvere in breve tempo due problemi molto importanti. Il primo riguarda ovviamente il ruolo dell’allenatore: sostituire il Coach of the Year George Karl non sarà impresa facile. I candidati per ereditare la panchina della squadra del Colorado sono per ora tre: Lionel Hollins (ex Grizzles) e Brian Shaw (assistente allenatore dei Pacers), più la new entry rappresentata da Vinny Del Negro. Connelly ha mostrato grande serenità riguardo alla situazione, affermando che non verrà posto nessun limite temporale da rispettare per la scelta, evidenziando come i nomi circolati per ora siano tutti delle ottime alternative. Inoltre, ha voluto precisare che non concentrerà la sua ricerca su allenatori con particolari caratteristiche o identikit: l’unico elemento discriminante dovrà essere, secondo l’ex dirigente Hornets, l’entusiasmo e la voglia di migliorare una squadra che parte da basi abbastanza solide.
Già, la squadra: l’altra grande preoccupazione attuale per la dirigenza dei Nuggets è Andre Iguodala, che ha deciso pochi giorni fa di rinunciare al suo ultimo anno di contratto per sondare le possibilità che offre il mercato. Connelly e Kroenke si sono detti comunque molto fiduciosi riguardo un possibile rinnovo della guardia ex Philadelphia, e lo stesso presidente ha avuto modo di affermare che “Andre è un giocatore che vogliamo tenerci stretto, e lui è consapevole di quali siano le nostre intenzioni”.
In tutto questo, il neonato rapporto tra Kroenke e Connelly sembra essere idilliaco: se da un lato il primo afferma di non aver mai avuto dubbi su chi chiamare per il ruolo di GM, dall’altro il giovane dirigente ringrazia per l’occasione avuta, arrivando ad affermare di sentirsi “l’uomo più fortunato del mondo” quando guarda al roster della sua nuova squadra e alla mentalità vincente che si sta venendo a creare. Che l’anno del definitivo salto di qualità per Denver sia finalmente in arrivo?

KOBE: “HOWARD DEVE RIMANERE” – A domanda, risposta: “Howard deve restare con noi anche i prossimi anni. Gli ho parlato circa due settimane fa, abbiamo discusso di un po’ di cose, non lo sento da quel giorno. So che la sua è una decisione molto importante, credo la stia valutando attentamente, com’è giusto che sia”, firmato Kobe Bryant.
Che dopo essersi mostrato fiducioso nei confronti del suo (ex?) compagno, ha lanciato un appello alla dirigenza gialloviola, sostenendo come “non ci sono in giro tanti ragazzi come Dwight, quelli come lui non crescono sugli alberi. Quando uno così gioca per la tua squadra, tu hai il dovere di trattenerlo. Soprattutto quando la tua franchigia ha una tradizione incredibile per quanto riguarda il ruolo di centro”.
Frasi che, lo si capisce perfettamente, lasciano poco spazio a interpretazioni: Kobe vuole l’ex Orlando al suo fianco anche la prossima stagione.

DeMarcus-Cousins

DeMarcus Cousins

COUSINS “MINACCIA” I KINGS – DeMarcus Cousins fa parte del progetto Kings anche per i prossimi anni. I biancoviola, che hanno cambiato proprietà, dirigenza e allenatore (ultima notizia: Mike Bratz, ex Denver, è il nuovo assistente g.m.), non hanno intenzione di rifondare la squadra dopo gli ultimi deludenti anni. C’è però un problema: il giovane e talentuoso centro ha richiesto, tramite il suo agente Dan Fegan, di ottenere il massimo salariale a contratto, minacciando altrimenti la possibilità di lasciare Sacramento tramite una trade durante l’estate.
Le qualità del giocatore non si discutono, ora bisognerà vedere se la nuova dirigenza, considerati i problemi caratteriali, sarà disposta a compiere questo sforzo finanziario per trattenerlo.

CELTICS E CLIPPERS, L’EPOPEA SI E’ INTERROTTA? – Di pochi giorni fa la notizia che la NBA sarebbe stata decisa a bloccare la ormai famosa trade tra Clippers e Celtics, dal momento che non è visto di buon occhio uno scambio che implichi lo spostamento di allenatori. La trattativa più volte partita e interrotta sembra ora essersi fermata ancora, forse definitivamente, dato che Rivers ha informato i Clippers di non essere più un candidato alla loro panchina e che nel giro del weekend prenderà una decisione sul suo futuro a Boston.
Delusione per Chris Paul che avrebbe spinto per vedere Rivers ai Clippers, ma il tentativo non è andato a buon fine e potrebbe spingere anche CP3 ad allontanarsi da Los Angeles, a meno che non venga convinto dalla firma di uno fra Hollins, Scott e Shaw.

 

Andrea Segatta