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Phil Jackson e Pat Riley

PHIL JACKSON – Se fino a qualche giorno fa poteva sembrare un’ipotesi irrealizzabile, ora invece si può parlare di affare quasi fatto tra i Knicks e Phil Jackson. Al 68enne, 11-volte campione NBA da coach, è stato proposto, come già detto, un ruolo nel front office di New York sul modello di quanto sta accadendo a Miami con Pat Riley. Secondo alcune fonti, le spalle di Jackson saranno Steve Mills e Allan Houston, incaricati di seguirlo nell’attività giornaliera. Così facendo, non risulta chiaro quanti membri del front office dei Knicks potrebbero effettivamente rimanere al loro posto, sempre che Jackson accetti effettivamente l’offerta, ritenendo di poter contare su di un’organizzazione valida. Non è da escludere, secondo alcune fonti, un periodo di transizione che vedrebbe “coach Zen” nel ruolo di allenatore, nell’intento di plasmare un roster per avere aspirazioni future di alto livello.

SITUAZIONE INFORTUNI – Nessuna rottura per il naso di Nicolas Batum, ma solo una forte contusione per il francese dei Blazers. Dovrebbe essere in campo per il match domenicale contro i Rockets. Salterà invece tutto il resto della stagione Carl Landry per la rottura del menisco mediale nel ginocchio destro, l’operazione chirurgica al lungo di Sacramento dovrebbe essere programmata a breve. Stagione finita anche Vitor Faverani: il rookie di Boston è stato operato al ginocchio sinistro per riparare la lesione del menisco. In un’intervista in cui gli è stato chiesto di esprimersi sul recupero di Jason Richardson, coach Brett Brown ha preferito non rispondere: in casa Sixers sperano in una ripresa prima della fine della stagione a seguito della riabilitazione al ginocchio che il giocatore sta effettuando quotidianamente.

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Kyrie Irving e LeBron James

JAMES E I CAVS – Ormai è ufficiale il disgelo tra LeBron James e i Cleveland Cavaliers, autori di un divorzio che ha lasciato non poche conseguenze dal punto di vista dell’affetto della città nei confronti del prodotto di Akron. Nonostante un periodo, non di certo breve, in cui vi è stato un clima teso tra LeBron e la franchigia dell’Ohio, adesso traspare un’atmosfera distesa, che non escluderebbe un ritorno in maglia Cavs per il giocatore considerato da molti il migliore del pianeta. E’ vero anche che LBJ ha mantenuto rapporti ottimi solamente con due persone che gravitano intorno alla squadra, ovvero Chris Grant e Zydrunas Ilgauskas. Il primo è stato licenziato da poco tempo a causa di scelte decisamente discutibili, mentre il secondo, al quale è stata ufficialmente ritirata la maglia numero 11, conserva un ruolo marginale nell’organizzazione. In estate potrebbe realmente succedere di tutto, ma le mosse che stanno compiendo i Cavs da un po’ di tempo a questa parte fanno intendere che di certo un’offensiva verrà tentata, e non è da escludere un risultato positivo per il ritorno a casa di King James.

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Hakeem Olajuwon

I LUNGHI DI HOUSTON A LEZIONE DA OLAJUWON – Sabato particolare per i lunghi dei Rockets, quasi come tre studenti pronti a prendere appunti durante una lezione di un guru. Se il guru in questione è però Hakeem Olajuwon, più che prendere appunti, è necessario avere tanta voglia di mettersi in ascolto di qualcuno che la storia della Lega l’ha fatta per davvero. E così Dwight Howard, Omer Asik e Terrence Jones sono stati in campo con l’ex stella di Houston per portare a casa qualcosa di sicuro valore, in particolar modo è stata focalizzata l’attenzione su di una serie di movimenti per arrivare in maniera più efficace in mezzo all’area pitturata per poi concludere a canestro con alte percentuali. Il più attento ed entusiasta sembra essere stato Terrence Jones, che ai microfoni dello Houston Chronicle ha dichiarato: “E’ stata una grande occasione di apprendimento, a lezione da un Hall of Famer che è stato uno dei migliori lunghi della storia, una persona piena di conoscenze ed esperienza sul campo. Ci ha spiegato come arrivare in area attraverso una serie notevole di movimenti e come concludere in maniera efficace a canestro, che per un big man è fondamentale”. Chissà se questi allenamenti con Olajuwon gioveranno ai lunghi dei Rockets, in striscia vincente da 4 partite e detentori in questo momento del terzo posto ad ovest. Di certo è da considerarsi un privilegio avere come insegnante un simbolo di Houston e dell’intera Lega, dominante tra gli anni ’80 e ’90 e miglior stoppatore di sempre dell’NBA.

LAKERS, NESSUN CAMBIO IN PANCHINA – L’imbarazzante sconfitta (non la prima…) nel derby contro i Clippers ha portato Mike D’Antoni a colloquio separatamente con Mitch Kupchak e Jim Buss per approfondire una situazione diventata sempre più complessa ai Lakers. Ma la dirigenza, in particolare Kupchak che sta mantenendo un ottimo rapporto di lavoro con D’Antoni e ne sta apprezzando la capacità di lavorare nonostante le tante sconfitte, pare proprio intenzionata a proseguire con l’attuale staff tecnico fino al termine della stagione. Nella offseason, però, ogni discorso ripartirà e tutto potrà essere rimesso in discussione.

BOBBY BROWN E LE ULTIME (RI)FIRME – L’ex-Montepaschi Siena Bobby Brown, ora in forza ai Dongguan Leopards nel campionato cinese, è stato accostato diverse volte ad alcune franchigie NBA, a partire dalla scorsa estate. Sembra però impossibile un suo ritorno prima della fine della stagione, nonostante la sua squadra non sia una delle favorite nella post-season, ma rimane comunque la volontà del giocatore di migliorare ulteriormente il proprio gioco, per essere poi appetibile in estate. Una delle possibili destinazioni per Brown potrebbe essere Los Angeles, sponda Clippers, già dichiaratamente interessata a lui negli ultimi mesi.

Rifirmati per un ulteriore contratto da 10 giorni sia Drew Gooden che DeAndre Liggins, rispettivamente da Washington e Miami. Secondo decadale anche per Dewayne Dedmon e Adonis Thomas ad Orlando e per Orlando Johnson a Sacramento.