Kevin Durant   (Photo by Lisa Blumenfeld/Getty Images)

Kevin Durant (Photo by Lisa Blumenfeld/Getty Images)

Dopo nemmeno 6 minuti di gioco gara 4 sembrava finita. Oklahoma stava impartendo una dura lezione a Los Angeles e il 17-3 che appariva sui tabelloni dello Staples Center diceva tutto sulla partita e sull’atteggiamento delle due squadre. Poi, lentamente, qualcosa è cambiato e i Clippers, trascinati da un Chris Paul deciso a non arrendersi, riuscivano quantomeno a restare in scia degli avversari e, nonostante il -17 di fine primo quarto, all’intervallo avevano “solo” 11 lunghezze da recuperare.

Nella ripresa poi il capolavoro di Doc Rivers che, sfidando Brooks sul suo terreno, proponeva una squadra piccolissima con Paul, Crawford e Collison assieme. Come in gara 3 “KD” veniva affidato alle “amorevoli” cure di Paul che nonostante il gap in altezza, compensava con grinta e determinazione. La mossa si rivela esatta, OKC inizia a sbagliare qualche conclusione di troppo e soprattutto concede tantissimi canestri fin troppo facili agli avversari, in particolare a Blake Griffin che, pur limitato dai falli, gioca comunque una partita di grande sostanza.

Darren Collison (Photo by Noah Graham/NBAE via Getty Images)

Darren Collison (Photo by Noah Graham/NBAE via Getty Images)

UPS

Darren Collison: L’uomo della provvidenza,  non solo per i 18 punti che mette assieme in 23 minuti, ma anche e soprattutto per come e quando li mette a segno. Addirittura 12 arrivano nell’ultima decisiva frazione e sono frutto di un economicissimo 7/12 dal campo a cui bisogna anche aggiungere 7 preziosissimi rimbalzi catturati in 23 minuti: sarebbero tanti per un lungo, figuriamoci per un playmaker che non arriva all’1.90.

Kevin Durant: In una serata in cui da 3 sbaglia di tutto (1/7) mette comunque a segno 40 punti frutto di uno straordinario 11/17 da 2 punti condito da un ottimo 15/18 ai liberi. Se OKC arriva a giocarsi la partita nell’ultima azione lo deve soprattutto a lui. Il 35 è praticamente l’unico a mantenere il sangue freddo negli ultimi minuti quando i Clippers prima rimontano e poi sorpassano.

Serge Ibaka (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

Serge Ibaka (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

DOWNS

Serge Ibaka: Un non fattore in attacco, il lungo di passaporto spagnolo fatica oltremodo in difesa contro Blake Griffin e a rimbalzo non riesce a incidere, solo 5 carambole catturate in oltre 33 minuti sul parquet. Impossibile poi non ricordare il gravissimo errore del finale quando, a meno di un secondo dal termine, sbagli il tap in che avrebbe regalato i supplementari alla sua squadra.

 


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