Carmelo Anthony, decisivo contro gli Hawks (Foto: sports.yahoo.com)

New York Knicks @ Atlanta Hawks 113-112
I Knicks si assicurano un posto nei playoffs vicendo in casa degli Hawks una gara caratterizzata da poca difesa (con Tyson Chandler in panchina per un turno di riposo) e alte percentuali, specie dall’arco (12/19 per i Knicks, 15/23 per gli Hawks). Al termine di 48 minuti sempre molto equilibrati (nessun vantaggio in doppia cifra da entrambe le parti), Anthony segna il canestro del sorpasso (39 punti e 10 rimbalzi per lui) a 1.40 dalla fine; poi, solo errori da entrambe le parti, con la gara che si chiude con la spettacolare stoppata di Stoudemire su Marvin Williams che stava per schiacciare, però, già oltre il suono della sirena.
New York (34W-30L): C. Anthony 39, A Stoudemire 22, L. Fields 18. Reb (37): A. Stoudemire 12. Ast (21): B. Davis 10.
Atlanta (38W-26L): M. Williams 29, J. Teague 23, J. Johnson 22. Reb (33): M. Williams 11. Ast (23): J. Teague 6.

La gomitata senza senso di Metta World Peace a James Harden

Oklahoma City Thunder @ Los Angeles Lakers 106-114 2OT
Ci vogliono due overtime per decidere questa sfida ai piani alti della Western Conference, una gara avvincente caratterizzata però, purtroppo, dalla pazzesca (nel senso di “dettata dalla pazzia”) gomitata gratuita di Metta World Peace che ha messo KO James Harden, autore, fino a quel momento, di 14 punti in 13 minuti. Ora l’ex Ron Artest, non nuovo a episodi di questo genere, rischia una pesante squalifica, che potrebbe condizionare anche la post-season dei gialloviola. Tornando al basket giocato, la partita è agevolmente controllata dai Thunder per tre quarti abbondanti (anche 18 punti di svantaggio per i Lakers); poi però, nell’ultimo quarto, i gialloviola si risvegliano e, guidati da 8 punti di Bryant, si portano in vantaggio a 51 secondi dal termine, divario colmato da Westbrook dalla lunetta. Nel primo supplementare si segna poco, ed è ancora Westbrook a pareggiare e a mandare la partita a un altro overtime, in cui Bryant segna il 104-106 a 52 secondi dalla sirena; segue poi una serie di tiri liberi, tutti messi a segno dai padroni di casa, mentre i Thunder sbagliano con Sefolosha, Durant e Westbrook, autore di una pessima partita da 3/22 dal campo. Per i Lakers, invece, Gasol vicino alla tripla doppia, mentre non brilla Bynum, sostituito però alla grande da un sorprendente Jordan Hill.
Oklahoma City (46W-18L): K. Durant 35, S.Ibaka 18, J. Harden e R. Westbrook 14. Reb (54): S. Ibaka 14. Ast (23): R. Westbrook 10.
L.A. Lakers (41W-24L): K. Bryant 26, P. Gasol 20, J. Hill 14. Reb (67): J. Hill 15. Ast (26): P. Gasol 9.

Sacramento Kings @ Charlotte Bobcats 114-88
I Bobcats riescono nell’ardua impresa di prendere 26 punti anche dagli spenti Kings di questo finale di stagione. Guidata da Cousins ed Evans, Sacramento si porta in vantaggio in doppia cifra già nel primo quarto, controllando poi comodamente per il resto della gara e guadagnando anche un vantaggio di 35 punti. I Bobcats esultano solo per il fatto che mancano solo 3 partite al termine della loro agonia, almeno per questa stagione.
Sacramento (21W-43L): D. Cousins 29, T. Evans 22, J. Thompson 14. Reb (37): J. Thompson 11. Ast (23): J. Thompson 7.
Charlotte (7W-56L): D. Brown, B. Mullens e K. Walker 13. Reb (45): B. Mullens 8. Ast (28): K. Walker 11.

Norris Cole ha ben approfittato dell'assenza di Chalmers (Foto: sports.yahoo.com)

Houston Rockets @ Miami Heat 88-97
I Rockets concludono il loro suicidio di questo finale di stagione e si auto-eliminano dalla corsa ai playoffs perdendo contro gli Heat, privi di Bosh, Wade e Chalmers, dopo essere stati in vantaggio anche di 13 punti già nel primo quarto. E, a metà dell’ultimo, Houston è ancora avanti di 6 punti, ma un parziale di 0-8 ribalta il risultato a favore degli Heat che, poco dopo, piazzano un altro 0-8 per chiudere definitivamente i conti e raggiungono anche il +12 con uno 0-6 nell’ultimo minuto di gioco.
Houston (33W-32L): C. Parsons 23, G. Dragic 16, C. Lee e P. Patterson 14. Reb (37): M Camby e P. Patterson 7. Ast (17): G. Dragic e C. Budinger 4.
Miami (46W-18L): L. James 32, N. Cole 16, J. Anthony e M. Miller 11. Reb (48): U. Haslem 11. Ast (10): L. James 5.

Toronto Raptors @ Detroit Pistons 73-76
Partita senza particolari interessi quella andata in scena questa notte a Detroit. Le assenze di Bargnani e Calderón (entrambi fuori fino a fine stagione) rendono il gioco dei Raptors ancora meno produttivo, e il 37% dal campo ne è la piena dimostrazione. DeRozan si fa notare per i 16 punti segnati. Detroit porta a casa la ventiquattresima vittoria stagionale nonostante il misero 13% da oltre l’arco, grazie alle buone prestazione messe in campo da Knight e Gordon. Da segnalare i 17 rimbalzi portati a casa da Jason Maxiell. Ma ormai i risultati contano poco per due franchigie che stanno già cercando di progettare un futuro migliore a partire dal prossimo Draft.
Raptors (22W-42L): D.DeRozan 16, L.Kleiza 12, G.Forbes 10 Reb (45): S.Alabi 10 Ast (21): J.Johnson e G.Forbes 4
Pistons (24W-40L): B.Knight  e B.Gordon 19, T.Prince 9 Reb (40): G.Monroe 17 Ast (16): R.Stuckey 6

Ginobili, il migliore contro i Cavs (Foto: sports.yahoo.com)

Cleveland Cavaliers @San Antonio Spurs 98-114
San Antonio non concede scampo a dei discreti Cavaliers ed infila la diciottesima vittoria nelle ultime venti partite. Addirittura gli uomini di coach Popovich hanno vinto quattro delle ultime cinque gare con almeno 21 punti di vantaggio. Duncan non viene schierato e allora gli Spurs si affidano a Ginobili, che ne 20 senza fare troppo fatica, chiudendo la serata con uno splendido 9/12 dal campo. Buone anche le prestazioni di DeJuan Blair (15 punti e 7 rimbalzi) e Stephen Jackson (17 punti). Con la sconfitta di Oklahoma sul campo dei Lakers ora a San Antonio basta una vittoria per aggiudicarsi matematicamente il primo posto nella Western Conference. Per Cleveland la stagione è ormai finita e i pensieri dello staff dei Cavs sono tutti puntati sulla costruzione di una squadra intorno al probabile Rookie of the year Irving.
Cavaliers (21W-42L): A.Jamison 21, K.Irving 19, M.Harris 14 Reb (42): T.Thompson 9 Ast (14): A.Parker 4
Spurs (47W-16L): M.Ginobili 20, S.Jackson 17, D.Blair 15 Reb (45): K.Leonard e altri 3 con 7 Ast (23): T.Parker 9

Golden State Warriors @Minnesota Timberwolves 93-88
Altra partita tra due squadre con poche motivazioni. Ma questa volta la gara è piacevole, le difese rimangono molto aperte e ne approfittano gli esterni. Jenkins impressiona tutti per la leadership mostrata in campo e chiude la serata con 24 punti, 9 assist e 6 rimbalzi. Buone anche le prove di Rush (19 punti) e Thompson (17 punti). L’ultima vittoria dei Warriors, nelle ultime dodici partite, era avvenuta proprio contro Minnesota, il 4 aprile scorso, quando vinsero per 97-94. Pekovic, dall’altra parte, cerca di tenere in partita i suoi compagni con una doppia doppia da 19 punti e 16 rimbalzi. Ma l’assenza di Love è troppo pesante per poter fare il risultato.
Warriors (23W-41L): C.Jenkins 24, B.Rush 19, K.Thompson 17 Reb (45): B.Rush 9 Ass (18): C.Jenkins 9
Timberwolves (26W-39L): N.Pekovic 19, M.Webster 18, A.Randolph e J.Barea 14 Reb (46): N.Pekovic 16 Ast (18): J.Barea 12

Gallinari a canestro contro il pur ottimo Ryan Anderson (Foto: sports.yahoo.com)

Orlando Magic @ Denver Nuggets 74-101
Denver annienta le deboli resistenze di Orlando e festeggia l’ingresso matematico nei prossimi playoffs. Gran prova degli uomini di coach Karl che, dopo un primo tempo equilibratissimo, rientrano dagli spogliatoi decisi a chiudere la partita. Una grossa mano allo scopo arriva da Gallinari, che mette a segno 17 punti con 7 rimbalzi e 2 assist. Ma tutta la squadra gioca bene, trova tiri facili e porta 5 uomini in doppia cifra. Lawson e Miller smazzano assist (21 in totale per i due play) con estrema facilità e i compagni ringraziano. McGee schiaccia tutto quello che gli passa per le mani e chiuderà la serata con 17 punti, 8 rimbalzi e un ottimo 8/11 dal campo. Non c’è scampo per gli uomini di Van Gundy che, dopo essersi aggrappati alla buona serata di Anderson nei primi due quarti, si arrendono alla freschezza fisica dei Nuggets opponendo poche resistenze. A fine serata le statistiche restituiranno ai Magic un triste 36% dal campo.
Magic (36W-28L): R.Anderson 24, G.Davis 14, J.Richardson e J.Redick 9 Reb (33): R.Anderson 9 Ast (19): J.Richardson e V.Wafer 4
Nuggets (36W-28L): D.Gallinari e J.McGee 17, A.Afflalo 15 Reb (43): K.Faried 10 Ast (32): A.Miller 11

New Orleans Hornets @ Los Angeles Clippers 98-107
Dopo i primi due quarti vissuti in sostanziale equilibrio, al ritorno dagli spogliatoi gli Hornets vanno in campo agguerriti e fuggono via grazie ai canestri di un ritrovato Eric Gordon (17 punti e 5 assist) e all’onnipresente Aminu, che chiuderà la serata con 14 punti, 8 rimbalzi ed un positivo 5/8 dal campo. Ad inizio dell’ultimo periodo i Clippers devono recuperare uno svantaggio in doppia cifra (84-74). Ma New Orleans gioca bene e sembra riuscire a portare a casa la partita quando con meno di quattro minuti la termine il tabellone recita un 92-84 per gli Hornets. Ma a questo punto Chris Paul decide che è il momento di vincere la partita, piazzando 12 punti di fila che, sommati ad una delle tante triple della serata di Randy Foye (6/12 da oltre l’arco) e ai canestri preziosi di Griffin e Williams, disegnano il parziale di 24-6 che chiude la partita. Ottima reazione dimostrata dai Clips, anche se i cali di concentrazione mostrati nel terzo quarto non possono non preoccupare coach Del Negro. Gli Hornets probabilmente non potevano fare di più per vincere questa partita, anche perché un Chris Paul da 33 punti e 13 assist sarebbe stato immarcabile per chiunque.
Hornets (20W-44L): E.Gordon 17, A.Aminu 14, J.Smith 13  Reb (36): A.Aminu e J.Smith 8 Ast (22): G.Vasquez 7
Clippers (40W-24L): C.Paul 33, R.Foye 24, B.Griffin 21 Reb (39): B.Griffin 15 Ast (24): C.Paul 13

Ecco la Top Ten della giornata:

httpv://www.youtube.com/watch?v=uJTyzIECEfM

Davide Moroni e Alessio Bonazzi