UN VECCHIO LEGIONARIO SCRIVE AL SUO PRESIDENTE

Liberamente tratta, in alcuni passi letteralmente riprodotta, da Il Disertore cantata da Ivano Fossati


In piena facoltà, Egregio Presidente
le scrivo la presente che spero leggerà.
La cartolina qui mi dice terra terra di andare a far la guerra
quest’altro lunedì. 


Ma io non sono qui, Egregio Presidente, per far la mia campagna per non importa chi, o meglio ancora, per chi proprio non mi importa niente.

Di nomi ne ho sentiti, di filibusta e naviganti a vista per opportunità, è già infestato il nostro mare, io amo navigare in solitudine, magari controvento, ma sempre in libertà. Per cui ho deciso di non partire, di non schierarmi e di non obbedire.

Io non ce l’ho con Lei, sia detto per inciso, di quanta stima e affetto per Lei abbia sempre nutrito mistero non farò, ma sento che ho deciso, e che diserterò.

Da questo mio mestiere mercenario, che altri ha arricchito, ho avuto solo guai, che ora ricadono anche sui figli che ho allevato cercando soltanto dignità. Radici non ne ho. Mia mamma e mio papà ormai son sotto terra e a loro di questa guerra non gliene fregherà.

Mi sento in prigionia e mi ribellerò. Domani mi alzerò e chiuderò la porta su questa stagione morta e mi incamminerò. Prima, però, tengo molto alla presente che spero leggerà…

Egregio Presidente, Lei sta sbagliando le priorità!

Non pensi agli scudetti da togliere o lasciare, non perda tempo, concedendone di ulteriore alla combriccola dei mestatori. Nella trincea di fango della Legabasket sono riprese le (solite) grandi manovre, nessun sapeva, nessun voleva, decisamente oltre il ridicolo, niente nomi per ora soltanto progetti, già, quelli cui non hanno pensato in tutti questi anni… Mi creda, Egregio Presidente, soltanto diversivi, menzogne e dilazioni, per guadagnare tempo alle guerre intestine, per decidere chi sarà il nuovo “dominus” sulla falsariga di quello appena caduto. E niente cambierà. 

Mi creda, Egregio Presidente Gianni Petrucci, è il tempo del coraggio, per far piazza pulita nel nostro basket, non importa se la scelta sarà impopolare, soltanto una cosa, la prima, Le resterà da fare: commissariare la Legabasket!!!

Una, seppur piccola, ostinata legione, l’avrà al suo fianco. Su tutto il resto, io diserterò.

Non si chieda, Presidente Petrucci, il nome dell’eventuale commissario, ma badi, piuttosto alle caratteristiche.

Qualcuno che conosca tutti, ma proprio tutti, e tutto del basket. 

Qualcuno che sia fuori da un ruolo attivo dal tempo necessario per essersi purificato e svelenito. 

Qualcuno che abbia carattere e personalità tali da non guardare in faccia a nessuno, o tutti, indistintamente, diritto negli occhi. 

Qualcuno super partes cui affidare un mandato nell’esclusivo e superiore interesse collettivo del nostro movimento. 

Esiste. Ha un nome e un cognome. Non sbagli quel nome, Presidente Petrucci.