Naismith e le sue ceste per le pesche

Naismith e le sue ceste per le pesche

Be strong in body, clean in mind, lofty in ideals.

Sii forte nel corpo, pulito nella mente, nobile negli ideali.

James Naismith

Qui non si tratta certamente di un forgotten, ovverossia di un dimenticato, anzi il padre del nostro amato sport sarà per sempre ricordato ed amato. Ma sappiamo realmente chi era James Naismith?

Canadese di nascita ma scozzese di origine, Naismith rimane presto orfano per un’epidemia di febbre tifoide e lascia la scuola a 15 anni per lavorare nella fattoria di famiglia, a 20 però decide di tornare sui banchi di scuola e si iscrive alla McGill University di Montreal dove, nonostante sia 1.75 ed una figura esile si dimostra un ottimo atleta in football canadese, calcio, rugby e lacrosse. Si laurea perciò in religione, medicina ed educazione fisica.

Nel dicembre 1891 insegna alla YMCA di Springfield nel Massachusetts ed il suo direttore gli chiede di inventare un gioco da praticare al chiuso, a causa del clima rigido del New England, per i suoi agitatissimi 40 studenti. Il 30enne Naismith si ricorda di un gioco che praticava da bambino chiamato “Duck on the Rock”, di origine medioevale, in cui un giocatore è a guardia di una pietra sopra una roccia più larga e tre avversari devono cercare di farla cadere a sassate. Gli viene l’idea di mettere delle scatole, ma trova solo delle ceste per le pesche, e le fissa sul fondo della palestra issate a tre metri sulla sovrastante pista per la corsa. Usa un pallone da calcio, che deve esser tirato fuori con una scala dal canestro dopo ogni “goal”, ed in un’ora scrive le 13 regole del gioco con le squadre divise in 5 o 9 giocatori a seconda della dimensione del campo.

La prima partita della storia del basket finisce con un solo canestro a segno, realizzato da quella che oggi sarebbe la distanza di un tiro da tre nella NBA, da tale Williams Chase.

in-1959-james-naismith-wasIl nuovo gioco ha un grande successo e comincia a diffondersi nelle scuole della YMCA. Nel 1894 vi giocano per la prima volta delle donne fra le quali la futura moglie di Naismith Maude Sherman anche se, per preservarsi dalla “tendenza delle donne ad avere ipertrofie cardiache (!)”, le gentili pulzelle non potranno palleggiare sino al 1950 ed avranno regole diverse sino alle Olimpiadi del 1976.

Nel 1895 Naismith si trasferisce a Denver e tre anni dopo trova lavoro alla University of Kansas dove dirige i servizi religiosi alla Cappella del campus, fa da Athletic director e dirige il dipartimento di Educazione fisica per 1.300$ all’anno. Diventa presto anche l’allenatore della squadra di basket e di atletica mostrando interesse per la medicina preventiva misurando le misure fisiche di ogni freshman dell’università ed insegnando anche educazione sessuale.

Durante la prima guerra mondiale poi entra nella Guardia Nazionale del Kansas come cappellano e si imbarca per il fronte in Francia nel 1917 all’età di 55 anni dove continua ad insegnare educazione sessuale (evidentemente un suo pallino), stavolta alle truppe, ed organizza tornei di basket.

Diventa cittadino americano nel 1925 assieme alla moglie, Naismith dorme solo quattro ore per notte e non guadagna del denaro per aver inventato la pallacanestro, anzi è piuttosto negato sul piano finanziario e terribilmente distratto: spesso arriva al campus in auto e torna a casa tramite “passaggi” essendosi dimenticato di esser arrivato in macchina.

con una squadra femminile

con una squadra femminile

Solo verso la fine della sua vita gli viene riconosciuta la grandezza della sua invenzione: il basket ormai si pratica in 50 nazioni e nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino diventa sport ufficiale ma Naismith non può permettersi il costo del viaggio sino alla Germania nazista, i suoi amici allora organizzano le “Naismith Nights” con partite di basket di esibizione in tutti gli States in cui 1 penny per ogni biglietto venduto va al “Doc’s Olympic Fund” così a 75 anni riesce a raggiungere Berlino e lanciare la prima “palla a due” del torneo vedendo poi gli USA battere il Canada nella finale per l’oro, all’aperto e sotto un temporale, per 19 a 8.

Poco dopo muore sua moglie, a soli 43 anni, e Naismith va in pensione, curiosamente è l’unico coach degli Jayhawks ad avere un record negativo in carriera con 53 vittorie e 55 sconfitte, si risposa due anni dopo ma quattro mesi dopo ha un’emorragia cerebrale, pare riprendersi in un primo momento ma muore a seguito di un secondo ictus a 78 anni a Lawrence, sua patria adottiva, dove riposa ancora con la sua prima moglie Maude nel Memorial Park Cemetery lasciandoci in eredità questo meraviglioso sport nato dal ricordo di Duck on the Rock ed un paio di ceste per le pesche.

Thanks Doc Naismith

Thanks Doc Naismith

Thank You Doc.

I am sure that no man can derive more pleasure from money or power than I do from seeing a pair of basketball goals in some out of the way place.

Sono certo che nessun uomo può aver maggior piacere dal denaro o dal potere di quanto ne provo io dal vedere un paio di canestri a segno in qualsiasi luogo.

James Naismith

 

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Potete ascoltare l’incipit dell’articolo, letto dall’autore, su Tripla Doppia in onda il martedi sera su BM Radio dalle 21.00