Tomas Ress - Guido Rosselli (Foto M. Marengo)

Tomas Ress – Guido Rosselli (Foto M. Marengo)

MANITAL AUXILIUM CUS TORINO – UMANA REYER VENEZIA 62-84 (19-17, 12-22, 16,26, 15-19)

TORINO – E’ ancora tempo di rimandere la festa per la prima vittoria casalinga per L’Auxilium Cus Torino in serie A. Dopo Reggio, passa anche la Reyer Venezia di Recalcati per 62 a 84.

La partita è stata decisa nel secondo quarto quando la Reyer, seppur con Green in borghese, è riuscita a trovare la fluidità in attacco che le era prima mancata grazie a Goss e a Ruzzier, ha preso la testa del match e non l’ha più mollata. Nel segno di Peric sia il primo vantaggio dopo 15 minuti di inseguimento (32-31 al 17′) sia l’allungo decisivo al rientro dagli spogliatoi con 9 punti in meno di 5 minuti con cui i veneziani hanno creato il solco che si è ampliato fino a toccare il +20 (38-58).

I lampi di Dawkins (tre triple nel primo periodo), gli unici peraltro, sono passati in secondo piano rispetto alle 7 palle perse dell’Auxilium: il roster  lunghissimo di Venezia ha iniziato a far la differenza, complici i problemi di falli degli unici tre lunghi a disposizione di Bechi, che ha costrettto agli straordinari Fantoni.

A conferma dei problemi sotto canestro, dei 26 punti messi a referto dai reyerini nel terzo quarto, 16 sono arrivati dal duo Peric – Ortner, quest’ultimo autore di due schiacciate da highlights in testa a Ebi.

Torino in attacco ha faticato, non avendo un regista capace di controllar il ritmo della partita:  per Dawan Robinson infatti ancora una partita senza squilli, nell’anonimato. Le percentuali sono solo lo specchio fedele delle difficoltà: 9/31 contro il 18/35 degli ospiti nei due quarti centrali.

Phil Goss - Dawan Isaiah Robinson (Foto M. Marengo)

Phil Goss – Dawan Isaiah Robinson (Foto M. Marengo)

I tre ex Reyer ora a Torino, Rosselli, Giachetti e Fantoni hanno fatto il possibile ma il loro apporto in termini di carisma non è bastato per destare dal torpore i compagni.

Per la seconda volta l’ultimo quarto è quello dell’accademia per gli ospiti, che possono far riposare i propri uomini migliori in vista della competizione in Europa senza che questo consenta a Torino di riaprire il match.

SALA STAMPA

Charlie Recalcati: “Partita di grande sostanza dopo prestazioni in cui non abbiamo espresso il nostro potenziale. Nonostante un brutto inizio abbiamo stretto le maglie in difesa e aspettato di riuscire a trovare tiri ad alta percentuale. Abbiamo sfruttato diversi punti di riferimento in attacco, prima Peric e poi Ortner, che è stato bravo a farsi trovare e i compagni bravi a cercarlo.

La nostra difesa c ha dato parecchio. Abbiamo potuto risparmiare Green, che però in caso di necessità però sarebbe sceso in campo. Il cambio dell’asse play pivot doveva essere metabolizzato: per farlo ci abbiamo messo più tempo del previsto. Son contento per Ruzzier che qualche volta perde le proprie peculiarità per mettersi a servizio dei compagni.

Il recupero della grande piazza di Torino: la squadra senza Mancio e il centro titolare non è giudicabile, specie perché Mancio costringe le difese ad adattarsi. Rosselli non ha le stesse caratteristiche. Per tutte le squadre è fondamentale credere nelle scelte fatte in estate e continuare a lavorare quando i risultati non arrivano”.

Luca Bechi:”Contro una squadra pronta, con la voglia di riprendersi dopo il brutto stop in Coppa serviva di più. La differenza di percentuali è stata eclatante per colpa di un nostro attacco mai entrato in partita e gli errori su tiri aperto ci hanno tolto fluidità. Abbiam provato a pressare e rientrare ma l’avvio nel terzo quarto ci ha messo ko. Non pensiamo di essere guariti dopo Caserta, non siamo malati dopo questa partita. Dobbiamo però sempre tenere a mente che il nostro obiettivo è quello di raggiungere il prima possibile i punti-salvezza. Durante la partita ho puntato sull’aspettato difensivo per poi avere la chance di trovare ritmo in contropiede ma concedere così tanto a rimbalzo offensivo ti impesce anche solo di provare ad impostare il contropiede. Robinson non è sicuramente in un buon periodo: ci tiene molto ma soffre quando non riesce a dare il contributo che vorrebbe e che noi ci aspettiamo. Ha le chiavi della regia e con la sua esperienza dovrebbe aiutare i compagni, specie quelli più giovani. Dobbiamo affinare la coesione fra il gruppo dello scorso anno e i nuovi arrivati: ci manca la conoscenza reciproca, minata da un precampionato che non ci è servito a molto”.

Tommaso Fantoni: ”Non ci aspettavamo una partita facile e così è stata. Noi abbiamo di nuovo sbagliato l’approccio, specie in alcuni tratti della partita: noi dobbiamo studiarle e imparare, prendendo ad esempio. Sarà un anno durissimo perché dopo Cantù avremo Cremona in casa: questa è la partita da vincere. Capisco i tifosi ma siamo ancora in una fase di costruzione: per questo recuperare tutti in fretta sarà fondamentale”.

 

di Andrea Castelluccia