PAGELLE BRINDISI

LYDEKA 6,5 (15 punti, 3 rimb. , 1 ass.) Suo malgrado il battesimo del fuoco è contro la squadra che sulla carta dovrebbe vincere lo scudetto, si fa però trovare pronto selezionando ogni tiro per un eccellente 7/7. Certo, non può essere un “centro” come Lalanne che timbrava il cartellino della doppia-doppia quasi ogni domenica (sebbene Lalanne era più un quattro che un cinque), lui è più massiccio e già si è visto al Palapentassuglia qualche giocata prima insolita, come i pick and pop fra lungo e piccolo. Si spera che la società trovi qualcuno con cui possa fare staffetta, perché da solo non può tirare la carretta, a 34 anni suonati, fino a maggio. Habemus pivot.

MESICEK 6,5 (17 punti, 1 rimb.) Non entra subito in quintetto perché Vitucci gli preferisce il più scafato Tepic. I 23 minuti complessivi in campo alla fine risultano anche pochi, perché continua a dimostrare tanta voglia di fare e coraggio, anche a costo di schiantarsi contro i nerboruti lunghi milanesi. Giovane promessa.

SUGGS 6,5:  (13 punti, 4 rimb., 2 assist) Con qualche settimana di ritardo rispetto a Tepic, Vitucci sta riuscendo a recuperare anche la spaesata guardia della gestione dell’Agnello, adesso molto più dentro il progetto, sempre più spigliato e protagonista. Fa specie la voce 5 ai falli subiti, prova di quanto sia risultato pericoloso per i marcatori avversari. In script positivo.

TEPIC 6+: (8 punti, 6 rimb., 5 assist) Se Mesicek è stato il braccio, lui è stato la mente di Brindisi. Tanti assist per agevolare i compagni e tanta garra a rimbalzo non essendo il più alto sul parquet. Aiutante.

DONZELLI 5,5: (2 rimbalzi) Si esibisce in due furbe rubate ma il timore di attaccare il ferro permane per non rischiare di ledere il suo malconcio fisico permane. Arsenio Lupin.

MOORE 5:  (9 punti, 3 rimb., 4 assist) E’ lui l’emblema di quella Brindisi che dopo il vantaggio in doppia cifra si spaventa al ritorno prepotente di Milano, prova solo estemporaneamente a reagire ma non ci riesce in alcuna maniera. Nel terzo quarto in modo disperato prova a scuotere sé stesso e gli altri con il tiro dalla lunga distanza, ma quel 0/6 è pesa quanto una mannaia sulla cotenna. Cade inoltre nella brutta gestione dei falli, uscendo per un’altra volta al quinto commesso. Cilecca.

SMITH 5: (7 punti, 4 rimb., 2 assist) Ciò che di buono riesce a combinare è principalmente nella fase in cui a Brindisi riesce tutto bene, come una bella tripla centrale, da fermo. E se non riesce nemmeno lui a passare il momento no iniziato nel secondo quarto, Brindisi è destinata a sventolare bandiera bianca. Assentato.

GIURI 5-: (3 punti, 1 rimb., 1 assist) Quando il conto dei falli di Moore sale pericolosamente e Vitucci vede solo lui o il piccolissimo Sirakov nel ruolo di sostitute point guard, gli si rizzano i capelli dallo sgomento. Per fortuna sua, non ne ha più….Inadeguato.

CARDILLO S.V: Pochissimi minuti in campo. Forse la sua cazzimma campana, in una partita tanto fisica, poteva fare comodo. Non sfruttato.

SIRAKOV S.V

COACH VITUCCI 5,5: Per quindici minuti è la sua Brindisi: difesa arcigna e attacchi con belle circolazioni della sfera, ma come ogni bel giocattolino prezioso basta un imprevisto per mandarlo in tilt, e in questo caso l’imprevisto è stato l’immenso talento di Goudelock. Nei ripetuti time out non riesce a instillare nei suoi giocatori lo stimolo di continuare a crederci e non arrendersi alla prima difficoltà. Almeno ci ho provato.

 

PAGELLE MILANO

MICOV 7,5:  (17 punti, 7 rimb., 4 assist) Come il tarlo scava in profondità nel legno lasciando all’esterno in lontananza la suppellettile apparentemente intatta, costantemente l’ala serba taglia in due la difesa brindisina, selezionando bene i tiri da vicino e risultando mortifero dalla lunga distanza con 3 centri su 3 tentativi. Ottimi anche i 4 assist, la metà complessiva di tutti quelli di Milano che per vincerla ha puntato sui singoli soprattutto. Silenzioso.

GOUDELOCK 7: (14 punti, 2 rimb.) Non bisogna dimenticarsi che per un bel lasso di tempo è stato il primo cambio di un certo Kobe Bryant ( da cui il soprannome Mini-Mamba), e quando si accende l’intera Milano si infiamma per recuperare una partita che rischiava di sfuggire via, tanto da apparire sprecato per il campionato italiano, e per questo motivo a volte fa troppo il veneziano. Determinante.

Andrew Goudelock in maglia Fenerbahçe (Fonte youtube.com)

ABASS 6,5: (8 punti, 2 rimb.) La profondità del roster meneghino, giustificato dal gravoso doppio impegno nazionale/internazionale, è rappresentata dalla sua entrata solo al venticinquesimo minuto, quando in tutte le altre quindici squadre della lega A sarebbe titolare inamovibile. I suoi punti sono importanti nel terzo quarto, per battere le ultime resistenze brindisine. Pronto.

KUZMINSKAS 6,5: (8 punti, 5 rimb., 1 assist) L’ultimo acquisto di Milan si sta dimostrando davvero un fattore, per il recupero del primo posto in regular season in Italia e per vincere qualche match di più di Eurolega. Coach Pianigiani, a risultato acquisito, gli concede del riposo in panchina, per risparmiare forze in vista della coppa Italia e nella seppur ardua possibilità di riagganciare il treno delle migliori 8 nella massima competizione europea. Sposta-equilibri.

GUDAITIS 6+: (9 punti, 3 rimb., 1 assist) La premiata ditta Kuzminskas-Gudaitis anche stavolta colpisce e scappa. Letale.

CUSIN 6: (2 punti, 3 rimb., 1 assist) E’ dura la vita per lui a Milano in mezzo a tanti giovani virgulti, ma si dimostra sempre un grande intimidatore d’area quando richiesto, con ben 2 stoppate. Paura eh?

BERTANS 5,5: (9 punti) Si fa notare prettamente per una tripla nel momento della rimonta milanese, ma da lui ci si aspetta un apporto offensivo diverso. E’ bravo, ma non si applica.

THEODORE 5,5: (12 punti, 6 rimb., 1 assist) Partecipa anche lui a spron battuto alla carica lanciata da Goudelock, ci mette tanta generosità quanto in attacco che in difesa, persino troppa quando si tratta del controllo della sfera, con ben 5 palloni persi, alcuni per violazioni di passi banali. Raffazzonato.

CINCIARINI 5,5: (5 punti, 3 rimb.) Il capitano dell’Olimpia entra in campo in quei minuti in cui Theodore è fatto sedere in panchina perché si raccapezzasse. Smorzatore.

PASCOLO 5-: ( 2 rimbalzi) Pochi minuti in cui persiste il modus operandi di chi fra sé e sé pensa “Chi me lo ha fatto fare di lasciare la tranquilla Trento?” Spaesato.

JERRELS 4,5: Gioca assai poco, quanto basta per rendersi conto che non è la sua serata. Impalpabile.

COACH PIANIGIANI 6: A parte l’impasse di un quarto e mezzo, non deve nemmeno sforzarsi di pensare chissà quali schemi per sbrigare la pratica Brindisi, ci ha pensato il talento individuale che ha in tanti dei suoi giocatori. A dimostrazione di questa considerazione, i soli 8 assist di Milano. Vacci Pian….igiani!

Solo una sconfitta per Simone Pianigiani negli scontri contro Vitucci(foto Stefano Gandini )