PAGELLE BRINDISI

MORASCHINI 9 (30 punti, 7 rimbalzi, 2 palle recuperate,2 assist, 38 di valutazione): 9, come i falli che subisce dai malcapitati difensori triestini. Va a fiammate, ma se lui è il fuoco Trieste è la povera costoletta di agnello sacrificale sulla brace del barbecue di Pasquetta, ed è impressionante l’azione del 59-51 con la quale ridicolizza la difesa e fa esplodere il Palapentassuglia in una deflagrante gioia di chi è conscio che sta assistendo ad una grande partita e a una stagione forse irripetibile. E chi se ne importa se qualche allegrone veda nelle sua esultanze a simili giocate l’arroganza del Gentile dei tempi d’oro di Milano, perché in questo periodo storico in cui l’uomo d’oggigiorno è vittima delle sue incertezze e indeterminatezze causate dall’attuale becero progressismo, qualcuno che è sicuro di sé lo dimostri in tutto il suo orgoglio! Se non vincerà il premio di migliore italiano della regular season, allora è tutto un magna magna…Il cannone del Monumento al Marinaio.

Cioè questo!

BANKS 7 (11 punti, 5 rimbalzi, 7 assist): “Chi è quello lì, è un nuovo giocatore?” Questa frase echeggiava fra gli spalti nello scorgere questo tipo con le scarpette fucsia, ma altri non era che il capitano che ha deciso di tagliare la barba da mormone lasciando solo dei peli sul mento!  Il litigio con tiro da tre persiste, ciccando tutte le quattro conclusioni dalla lunga distanza, ma in una serata all’insegna dell’equilibrio e della paura di sbagliare di tutte e due le squadre e risolvibile solo con l’abbrivio preso dai singoli, smistare 7 assist su 15 totali è oltremodo motivo di merito dimostrando di essere sempre più calato nel ruolo di play nell’attesa di “Godot” Clark, dando dunque sicurezza al reparto e ai compagni. Convitato di pietra.

RUSH 6,5 (11 punti, 1 rimbalzo, 1 stoppata): Buona prova in fase di copertura, glaciale e preciso -3/3-nel mettere a segno le triple nei momenti in cui Brindisi ha più disperato bisogno di punti, tipo quando Trieste prova a scappare sin da subito sul 4-11 dopo quasi cinque minuti dall’inizio. Clutch Rush.

BROWN 6,5 (15 punti, 5 rimbalzi, 1 assist): Il porto sicuro dell’attacco brindisino nel pitturato, la disgrazia per i difensori nemici che un pivot così naif e sui generis proprio non riescono a capire come marcarlo con assoluta efficacia o, come si dice nel gergo dei videogamers, non riescono a “counterarlo”. Un po’ angustiato dalla sfortuna perché il 7/15 al tiro è dovuto anche a tiri ben presi che non sono entrati di un nonnulla. Prima scelta.

GAFFNEY 6,5 (6 punti, 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata): Se Trieste al Palapentassuglia ha segnato soltanto 77 punti dopo che veniva da una media nelle precedenti vittorie di quasi 100 è merito del lungo americano con tanto di quel lavoro utile che non rientra nelle statistiche, andando a chiudere nel pitturato quella morsa stretta dai piccoli perimetralmente per rendere arduo il gioco offensivo di Trieste. I tifosi poi si debbono mettere l’anima in pace: se è già tanto che si prenda qualche tiro, non serve dirgli “e tira” 1) perché non c’è bisogno che gli venga detto da chicchessia 2) perché lui è un professionista, e il tifoso medio no. Grande quercia.

ZANELLI 6+ (4 punti, 2 rimbalzi, 2 assist): A questo giro i minuti di impiego sono solo tredici sebbene la personalità acquisita negli ultimi tempi permane. Più dei due canestri messi a segno è d’uopo segnalare quello mancato per un soffio con una trista palombella che supera un cattivissimo Knox proteso in volo a cancellare il tiro con una stoppata: sarebbe stato un bellissimo canestro! Ometto.

CLARK 5,5 (4 punti, 2 palle recuperate): Nella fase di riscaldamento si vede che l’infortunio è praticamente smaltito e si diverte anche a eseguire giocate spettacolari ( ma occhio a non esagerare perché nella sua seconda stagione a Brindisi Cournooh si compromise il prosieguo del campionato proprio tentando una schiacciata nel pre-partita), però la gara è un’altra cosa e il timore che sotto pressione avversaria possa succedere qualche ricaduta alla gamba continua a frenarlo e il minutaggio resta limitato con solo 9 minuti sul parquet. Riformattazione disco: 65%

CHAPPELL 5,5- (4 punti, 7 rimbalzi, 2 assist): Fa veramente strano metterlo come peggiore di Brindisi, ma davvero la prova è stata davvero poco consistente, piena di forzature al tiro e limitatamente alla difesa Gaffney gli è stato migliore. Pare non avesse potuto allenarsi a dovere a settimana, ma se pure ciò non fosse vero una partita steccata ogni tanto può starci. Incidente di percorso.

COACH VITUCCI 7+: Assurdo come con 34 punti alla ventottesima di campionato ancora non si possa brindare al ritorno di Brindisi (calembour ultroneo!) ai play off, questo perché le ultime quattro in classifica con i loro roster inadeguati sono stati per tutta la stagione ferace fonte di punti per le restanti dodici squadre ( non ditelo però a Brindisi, che contro Reggio ci ha rimesso, com’è e come non è, quattro punti pieni). Eccellente gestione delle rotazioni pur ridotte con Kuba messo a referto solo per onor di firma, e la felicità in conferenza stampa nel constatare che i suoi ragazzi lo seguono alla lettera e con piacere. La soddisfazione.

PAGELLE TRIESTE

MOSLEY 6,5+ (11 punti, 9 rimbalzi, 1 stoppata): Sarà che non ha la stampa a favore di cui invece giovano altri interpreti del suo ruolo, ma è oggettivamente uno dei centri più forti della lega A e lo dimostra anche a Brindisi con la grande forza con cui attacca il ferro con 5 schiacciate e la presenza costante a rimbalzo che gli fa sfiorare la clamorosa doppia-doppia. Una buona domanda che meriterebbe una altrettanto buona risposta è perché sia stato preferito Knox nel quintetto iniziale. Molleggino.

DA ROS 6,5- (10 punti, 7 rimbalzi, 2 assist): Alla prima stagione in A da giocatore fatto e finito sta trovando una buona continuità di rendimento e tutt’ora uno smagliante stato di forma (MVP nella cruciale e tesissima gara contro Avellino di qualche settimana fa), e come Moraschini è la prova che se la materia prima è buona basta solo avere il coach e lo schema di gioco capace di esaltarti. Esegue anche una non scontata a prevedersi “quasi” stoppata su Brown, dato che il pallone era ancora in pieno possesso del centro brindisino. Serendipità.

WRIGHT 6,5- (10 punti, 4 rimbalzi, 2 assist): Riscatta una prestazione fin ad allora opaca con lo scatto di orgoglio con cui con 6 punti personali prova a guidare all’ultima riscossa Trieste. Lui è la dimostrazione vivente che qualsiasi ostacolo fisico- segnatamente la sua leucemia- si può vincere se lo si vuole davvero, mentre spesso i giocatori piangono miseria per problemucci fisici di poco conto, senza fare nomi….anzi sì! Scott Reynolds alla sua stagione di ritorno a Brindisi, il quale nella degenza dopo un infortunio causato a Sassari dallo sciagurato Petway rivide tornare in sé quella insofferenza verso la città che lo portò al taglio. Esempio da seguire.

FERNANDEZ 6 (6 punti): Due triple in rapida successione nel secondo quarto appena uscito dalla panchina fanno tremare i polsi ai tifosi brindisini, ma poi non avranno seguito. ¡Muy pronto!

DRAGIC 6- (12 punti, 2 punti, 1 assist): La consapevolezza di essere l’unico della squadra oltre a Peric ad avere vinto qualcosa in carriera lo porta spesso a prendersi la responsabilità di tiri delicati spinto anche dal suo talento, peccato però che in qualche circostanza preferisca un appoggio ad effetto a canestro piuttosto che uno al vetro portandolo così anche a sbagliare canestri facili che in una partita quasi sempre a basso scarto di punteggio hanno pesato alquanto. Piacione, e pure sprecone. 

KNOX 5,5 (8 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Circa un anno fa nelle fila di Capo d’Orlando, in quella assurda serata in diretta Rai in cui non funzionavano i tabelloni elettronici, fu l’assoluto protagonista della vittoria contro la raffazzonata Happycasa che doveva basarsi sulle giocate del vecchietto Donta Smith, ma stavolta oltre a qualche sprazzo nel terzo quarto non si è quasi mai visto. Distaccamento dalla retìna.

SANDERS 5,5 (9 punti, 5 rimbalzi, 4 assist): Nel biennio di Trento era obnubilato dai vari Lockett, Mitchell, Sutton, Wright perché così era il dettame tattico di Buscaglia. Nessuna giustificazione invece per quanto visto domenica sera al Palapentassuglia: la guardia titolare di Trieste non ha saputo dare un contributo sufficiente alla causa. (Soliti ignoti) Identità nascoste.

CAVALIERO 5 (5 punti, 2 punti, 3 assist): Uno dei peggiori carnefici di Brindisi degli anni passati ( ci si ricorda una partita semplicemente anomala con la maglia di Pesaro nel 2012/2013  o un doloroso buzzer beater il giorno di Santo Stefano del 2013 quando militava alla Scandone) a parte una tripla ad inizio quarto quarto non riesce ad accendersi contro una delle sue vittime preferite e non conferma il consueto apporto di punti pur non partendo in quintetto. Cavaliero (in)servente.

PERIC 5- (6 punti, 3 punti): Da una parte Dragic gigioneggiava, dall’altra lui ha proprio cannato il match. La sconfitta di Trieste è maturata prevalentemente dal tradimento dei suoi due uomini più di spessore. PeriNOc.

COACH DALMASSON 5+: Vede infrangersi il filotto di cinque vittorie consecutive che stava vedendo Trieste fin troppo facilmente scalare la classifica senza trovare fra i suoi ragazzi chi poteva condurre alla sesta. In una stagione comunque fino ad ora da incorniciare non ha nel suo roster il classico go tu guy come James per Milano, Crawford per Cremona, lo stesso Moraschini tanto letale stasera, ecc… Ancora da disputare restano le delicate gare contro la lanciatissima Sassari e Milano all’ultima ma c’è da dire che Brindisi fra andata e ritorno è la squadra che maggiormente lo ha mandato in tilt. Vedi Brindisi e poi muori.

Nel girone d’andata Trieste non raggiunse le final eight di Coppa Italia proprio con una sconfitta contro Brindisi, e Dalmasson lo sa…(immagine di repertorio)