BRINDISI

MESICEK 7: 7 come il numero di maglia che porta sulla schiena. Sparito Joseph, con dell’Agnello sta proseguendo il suo processo di crescita atletica e tattica, tanto è vero che parte in quintetto. Colpevolmente poco servito dai compagni nel momento decisivo dell’azione, come il cugino piccolo a cui non si vuole passare il pallone nelle partite in famiglia perché “non ci si fida”, li mette invece bene in ritmo con 3 assist e mette in apprensione la retroguardia veneziana con 4 falli subiti. Ciò che è di buono in questa sconfitta scaturisce in parte sensibile da lui.

TEPIC 6,5 : In ombra contro Torino e Pistoia, in questo sabato riesce a far prevalere la sua esperienza per mettere ordine fra i compagni allorquando il loro gioco cominciava a essere meno fluido, aiutando anche a mantenere lontana nel punteggio la Reyer nel secondo tempino con due bombe consecutive. Insieme con Mesicek è l’unico di Brindisi col 100% ai liberi, dato da sottolineare visto che questo fondamentale per ora è il discrimine fra una tranquilla posizione di centro classifica e l’ultimo posto con le varie Capo d’Orlando, Reggio Emilia, ecc…

Milenko Tepic potrà diventare il faro di Brindisi? (Foto di repertorio ai tempi di Capo d’Orlando)

BARBER 6,5-: Quasi inarrestabile nel primo tempo con la propria velocità, si spegne nel secondo, ben imbrigliato dalla difesa imposta da de Raffaele, tanto quanto l’atleta che segue in questa classifica.

SUGGS 6,5- : Anche lui in ripresa come Tepic, cerca di più il canestro, anche se non con molta precisione (36% al tiro, comunque 13 punti segnati). Essere una guardia nello scacchiere strategico di dell’Agnello non è il massimo della vita, ma lui ha le capacità per farsi valere nei match venturi. Ha il merito di avere segnato la tripla del massimo vantaggio brindisino sul 40-28, che ha per poco mandato in sollucchero i tifosi, sognando di battere i campioni d’Italia in carica.

GIURI 6:  Meno ispirato del solito, non gli entrano nemmeno quelle triple “ignorantelle” che sovente hanno sbrigliato attacchi poco fluidi.

CARDILLO 6-:  Più incisivo in difesa, pur senza strafare. Il “-“ è giustificato dall’ingenuo fallo su Haynes in elevazione per un tiro da tre. I tre punti convertiti dalla lunetta dal play lagunare hanno ridato slancio, nel terzo quarto, ad una Venezia che si trovava in difficoltà.

LALANNE 6- :  Come può un tipo che ha totalizzato una doppia doppia da 13 punti e 18 (diciotto!) rimbalzi essere quasi fra gli ultimi in questa graduatoria? Semplice, è venuto a mancare nel momento del bisogno, in quel quarto quarto in cui de Raffaele ha scommesso il tutto per tutto catalizzando l’attenzione difensiva dei ragazzi suoi sugli esterni e concedendo qualcosa in più ai lunghi che per tutta la partita avevano inciso poco nel punteggio, e come lui Randle, Oleka e Cardillo nei momenti in cui è stato schierato da ala grande. De Raffaele ci ha visto giusto, poiché se è vero che Lalanne segna 8 punti nel primo quarto, ne fa solo 5 negli altri tre e nell’ultimo non riesce a capitalizzare, magari schiacciando come i pivot più sicuri di loro stessi e delle loro capacità, lo spazio concessogli, riuscendo al massimo a subire falli dai difensori, che ben sanno che il tiro libero ancora gli è indigesto (2/4 nell’ultimo quarto, sempre meglio dell’inguardabile 2/10 contro Pistoia).

P.S di centri alla Anosike, bravo a prendere caterve di rimbalzi e poi non eccelso in ogni altro fondamentale, ne è bastato uno ed uno solo….

OLEKA 4,5: Una sola parola: disastro. Tanti errori che costringono dell’Agnello a schierare maggiormente Lalanne, che come letto sopra ha giocato una partita di molta quantità e poca qualità.

RANDLE 4,5-:  Giornata in cui la voce “falli commessi” spicca su qualsivoglia altra statistica. Dell’Agnello più volte lo leva dal campo per farlo svegliare § riordinare le idee, ma con l’unico risultato di combinare ogni volta un gran casotto. Si auspica che possa ritrovare la confidenza e la sicurezza nei suoi mezzi quanto prima-

CANAVESI S.V : Pochissimi minuti ingiudicabili.

 

PAGELLE VENEZIA

PERIC 7: E’ il più in forma di Venezia, e nei primi minuti in cui gli altri hanno ancora le gambe imballate è il terminale offensivo più pericoloso. Vede scemare il proprio utilizzo con il passare dei minuti per motivi di falli personali.

BRAMOS 7:  Chi sono i campioni? Coloro che magari giocano e non combinano apparentemente nulla (sebbene, prima di quanto sta per essere narrato, fosse stato il miglior rimbalzista con 7 carambole ricuperate) e poi sanno piazzare, nel momento di maggiore tensione, la zampata vincente, ovvero la tripla a 27” dal termine che sega le gambe alla possibilità di Brindisi di effettuare il colpaccio, non appena ha avuto anche solo un centimetro libero a disposizione dalla difesa ospitante, mal disposta nell’occasione. Non da dimenticare che era dato indisponibile da tutti gli organi di stampa che trattano la palla a spicchi, figurarsi se era al 100%!

Michael Bramos in ciò che sa fare meglio,il tiro da tre punti( Foto Alessandro Montanari 2016 )

HAYNES 6,5: Lui è come un interruttore, magari è più spesso su OFF che su ON, ma quando si accende può vivere minuti di onnipotenza cestistica. Inizia a segnare solo a partire dal terzo quarto, contribuendo a quella lenta ma inesorabile rimonta veneziana che culminerà nelle tripla di Bramos di cui sopra si fa menzione.

JOHNSON 6,5-: Più di tutti è quello che risente maggiormente delle scorie europee della maratona contro il Banvit. In area poco pericoloso, fornisce 4 assist e conferma con un ¾ da tre come tutta Venezia sia pericolosa da fuori l’arco, in una serata in cui tutti riescono a totalizzare un discreto 40% dal tiro da lontano quando Brindisi non ha lasciato nulla di intentato per rendere il più difficile possibile questo fondamentale.

JENKINS 6+ : 14 minuti in cui svolge sufficientemente bene il compitino di far rifiatare Johnson. Si prende anche il lusso di stoppare Suggs.

DE NICOLAO 6+: Sa bene che i tanti minuti che giocava a Reggio sono un lontano ricordo, quindi quando è chiamato in causa prova a dare il massimo, forse con troppa foga giacché se al tiro è un 43% ,senza lode e qualche infamia, commette 4 falli in appena venti minuti, una media di un fallo ogni cinque minuti che non farebbe contento alcun coach.

WATT 6: Brindisi non ha più come title sponsor Enel e forse ciò gli fa avere meno potenza elettrica?? A parte queste celie ingegneristiche, incomincia bene quasi quanto Peric ma come lui si perde nei troppi falli (5) e nelle palle perse, 3 per ambedue.

RESS 6:  Gli anni passano ma lui riesce sempre a fornire il suo mattoncino, anche se esso sia solo un ¾ ai tiri liberi.

BILIGHA 5: Fa rimpiangere la non presenza di Watt quando viene schierato.

ORELIK 5-:  Il giocatore che più di tutti dovrebbe spostare gli equilibri per garantire a Venezia il salto di qualità per l’assalto all’Europa fornisce una prestazione del genere? Abbeh….