Johnson JaJuan (Foto R.Caruso 2017)

La cura Recalcati funziona. La MIA Cantù si prende la seconda vittoria consecutiva in casa della Pasta Reggia Caserta, ribaltando anche il confronto diretto. Un 79-85 finale che ha visto i brianzoli condurre per lungo tempo dominando in difesa con la loro zona, per poi subire il ritorno casertano ad opera di un Yakhouba Diawara da 24 punti e 7 rimbalzi. Ma nei momenti finali è uscito fuori il talento di JaJuan Johnson, che con sette punti dei suoi 35 finali conditi da 5 rimbalzi ha regalato la nona vittoria in campionato per i canturini. Caserta è invece in crisi nera, con il decimo ko nelle ultime dodici gare: la panchina di Sandro Dell’Agnello è a rischio.

Cantù parte con il coltello fra i denti, memore della lotta persa al fotofinish nella partita di andata. JaJuan Johnson e Pat Calathes puniscono le pigre rotazioni casertane con due triple e gli ospiti prendono immediatamente il comando delle operazioni. La Juve non riesce a sfruttare Mitchell Watt in pitturato per via della mescolanza di zone ordita da Recalcati e deve forzare molto le conclusioni dalla media e lunga distanza; gli uomini di Dell’Agnello litigano con il ferro e concedono il fianco alla Mia, che si fa trascinare dall’atletismo smisurato di Johnson e dall’elettricità di Cournooh: al 10’ gli ospiti sono sul 10-21 passeggiando sul velluto.

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Pilepic apre la scatola da tre punti al rientro in campo firmando il massimo vantaggio canturino sul +14 mandando Caserta in un momento critico; lì però esce fuori tutto il carattere di Edgar Sosa, che vuole ricaricare le pile dei suoi compagni e di un Palamaggiò troppo silenzioso per essere vero. Penetrazione dopo penetrazione inizia ad infondere fiducia ai compagni, che cominciano ad essere più performanti in difesa e a lavorare bene sul raddoppio sui lunghi avversari; nonostante qualche pallone sprecato, i bianconeri imbastiscono un break di 14-4 che riapre il match. I soliti Johnson e Cournooh provano ad allontanare i padroni di casa, ma Putney e una tripla di Berisha sulla sirena mandano i giocatori al riposo sul 29-33.

Caserta vuole cominciare la sua rimonta puntando a mettere in partita Mitchell Watt. I primi segnali sono incoraggianti, ma il terzo fallo del lungo su un tiro da tre punti di Callahan lo estromette definitivamente dalla partita. Il numero 13 della MIA segna cinque punti in fila che danno la carica agli ospiti; JaJuan Johnson riesce costantemente a svitarsi in pitturato in maniera inarrivabile per i lunghi avversari e sulle sue spalle, coadiuvato da un ottimo Cournooh, Cantù si porta anche sul +10 bloccando le iniziative casertane contro la sua zona. Ma la Juve riesce a tenersi in piedi grazie ad un rush di Diawara che trascina tutto l’attacco di Caserta; non basta però, e nel momento del bisogno arriva l’uomo che non ti aspetti. A ricucire il gap nel finale di terzo parziale è Linton Johnson con otto punti consecutivi: al 30’il punteggio recita parità a quota 57.

Una tripla di Berisha ed un ennesimo canestro di voglia di Diawara portano la Juve sul +5; Recalcati si gioca però la carta Tremmell Darden, che si incolla in difesa sul numero 9 e inizia a limitarlo. Cantù si rianima con la tripla di Parrillo per il -1, ma la Juve tiene botta con un gioco da tre punti di Dardan Berisha; Caserta riesce dunque a tenere il vantaggio, ma ad un certo punto JaJuan Johnson decide di mettere su un altro strappo. Prima una tripla da vero campione, poi un classico movimento in post da zona centrale e due liberi, per un break di 7-2 che rimette Cantù avanti. Diawara prova a dare un altro colpo al cerchio, ma Acker risponde con la stessa moneta per il 74-76. Cantù riesce ad arrivare sul +3 con un libero di Darden all’alba dell’ultimo minuto; Diawara sbaglia la tripla del parie  Johnson sembra chiudere i giochi. A nulla vale la tripla di Berisha per il -2 a 20’’ dalla fine, annullata dal 2/2 ai liberi di Zabian Dowdell.

Pasta Reggia Caserta – MIA Cantù 79-85

Caserta: 18/38 da due, 8/26 da tre, 19/22 ai liberi. Diawara 24, Sosa 20, Berisha 15. Rimbalzi 38 (Diawara 7), assist 13 (Giuri 7)

Cantù:  16/36 da due, 12/30 da tre, 17/21 ai liberi. Johnson 35, Cournooh 16, Pilepic. Rimbalzi 35 (Cournooh e Pilepic 7), assist 10 (tre giocatori a 2)