Nessun Dorma. Johnson – Odom in settimana ha dichiarato: “Davanti al nostro pubblico, al Pala Radi, vogliamo assolutamente tornare a Vincere”. Proprio di questo verbo Cremona è rimasta ripetutamente orfana nel corso della stagione, nell’attesa che la dea Vittoria tornasse definitivamente a cullare una piazza che in questi mesi ne ha viste di tutti i colori. Nella ventiduesima giornata Cremona ospita la sorpresa Capo d’Orlando, trascinata da un romanzesco Drake Diener e uscita con le ossa rotte solo contro le migliori. Roster al completo per entrambe le franchigie salvo l’esclusione di Wojciechowski in casa Vanoli, out per infortunio. Parole d’ordine? Per la Betaland era, è (e sarà) Sognare. Per Cremona ora è e sarà – indovinate un po’ – vincere.

Avvio di gara abbastanza lento a causa dello studio tattico da parte di entrambe le squadre. Capo d’Orlando giova dell’apporto straordinario di Diener dall’arco, mentre Cremona rincorre affidandosi al gioco di Harris e Biligha spalle a canestro. Proprio i padroni di casa riescono a passare in vantaggio impegnandosi anche da tre punti, ma devono fare i conti con una Betaland che dalla lunga distanza non ha nulla da rimproverare. Quarto che scivola verso la sirena – con l’andare dei minuti – all’insegna di canestri sbagliati e falli commessi da entrambe le parti, col tabellino che recita 22-18 per la Vanoli.

La seconda frazione debutta con la buona difesa dei padroni di casa ai danni della Betaland, parecchio imprecisa nel terminare l’azione offensiva; è pane per i denti della Vanoli che inizia, così, a prendere il largo sfruttando una buona prestazione corale. Gli ospiti non segnano, sui padroni di casa cala progressivamente il buio e la partita si fa scorbutica: le interruzioni per i falli e un gioco globalmente non per esteti padroneggiano il quarto, che vede gli ospiti districarsi nella Remuntada contro una Vanoli disattenta ma a tratti lampante nel trovare il fondo della retina. Il match oscilla sul filo del rasoio e il finale di primo tempo recita 39-35.

Johnson Odom Darius (Foto R.Caruso 2015)

Johnson Odom in penetrazione

Il ritorno sul parquet inscena la teoria dell’eterno ritorno: Cremona riparte difendendo a mille mettendo in difficoltà la Betaland, vittima dell’impatto veemente dei biancoblu. Ad ogni modo Capo d’Orlando non si scompone e difende al meglio delle possibilità, ma nulla può di fronte alle corali triple biancoblu e alle devastanti penetrazioni del solito provvidenziale Johnson-Odom, l’uomo che accende definitivamente la miccia del Pala Radi. Stavolta non ritorna, tuttavia, la distrazione della Vanoli bensì punti e cinismo di cui ne fa spesa una Betaland via via sempre più spaesata. Il quarto termina sul 62-52.

L’ultimo capitolo della storia debutta con un incredibile rovesciamento degli eventi: la Betaland torna in corsa sfruttando alcune amnesie dei padroni di casa grazie alle gesta di Archie&Co. Cremona, visibilmente sulle gambe, si affida al salvatore della patria Johnson-Odom che, aiutato da Turner e dal calore del pubblico, tiene a galla i suoi contro una Capo d’Orlando affamata e pronta a tutto. Proprio gli ospiti costringono più volte al tiro forzato i padroni di casa grazie a una decisiva difesa che inchioda definitivamente i biancoblu sul risultato finale di 82-86.

Dominique Archie

Nell’uragano degli eventi dell’ultimo quarto è stato coinvolto anche il verbo menzionato nell’introduzione: vincere, convertitosi nel suo diretto ed inesorabile contrario per Cremona; la Betaland, invece, può continuare ad inseguire la key word precedentemente evocata: sognare.

 

Parziali: 22-18; 17-17; 23-17; 20-34.