Mauro Pinton è uno di quei giocatori che non sono mai sulla bocca di tutti, sarà perché gli spetta l’arduo compito di sostituire Travis Diener o perché il suo carattere introverso lo tiene lontano dai riflettori, ma quando te lo trovi davanti ti rendi conto che questo play veneto, classe1984, ha tanto da dire e da dare.

Nato a Mestre, Mauro è cresciuto nella B d’eccellenza tra Caserta, Mestre e Imola per poi approdare in Legadue con Montegranaro (e giocare con un certo Giacomo Devecchi), passato poi per Rimini ha vissuto, nella stagione 2009/2010, in prima persona la promozione in serie A con Brindisi. Nel 2010 è arrivato a Sassari ed oggi è al secondo anno in maglia biancoblu sotto le direttive di Coach Meo Sacchetti. Ha nel suo curriculum partite eccellenti in particolare gara1 contro Milano la scorsa stagione vinta, con Travis Diener in panchina, grazie ad una sua superba prestazione. Di strada questo ragazzo dal grande sorriso ne ha fatta e ne ha ancora tanta da fare, come ha spiegato nella chiacchierata fatta con i giornalisti questa mattina.

Mauro Pinton in conferenza stampa

Treviso. Domenica scorsa durante il match contro Treviso Pinton si è riappacificato con il canestro dai 6,75, sua peculiarità, che mancava da qualche partita “Ne avevo bisogno, anche se so che non è quello che si chiede da me fare canestro mi ha tranquillizzato. Quando giochi pochi minuti se non fai canestro perdi un po’ di fiducia, è un po’ come il gol per l’attaccante”. Quest’anno per lui e Devecchi i minuti in campo sono sempre difficili da ritagliare “Il livello è sempre più alto e quest’anno si sente sotto ogni punto di vista: atletico e di rendimento. Noi lavoriamo duro tutta la settimana, dobbiamo sempre essere pronti a dare il 100%in qualsiasi momento della partita”. Un lavoro difficile, quello di Mauro: alzarsi dalla panchina a partita iniziata e prendere le redini della squadra “Come play è sicuramente più complesso, perché devi far girare la squadra. Forse se avessi qualche pensiero in meno in quei momenti sarebbe più facile per me, è importante entrare in campo con serenità”. Proprio per l’alto livello di questo campionato è arduo compito del play veneto tenere testa a veri e propri mostri del basket nostrano, pensiamo a Marques Green o Bo McCallebGià, quest’anno però mi sembra che i più giocatori più forti siano guardie e per fortuna il play migliore gioca in squadra con me! Poi a chi volete che tocchi marcarlo in allenamento,eh?” ironizza. Sicuramente marcare stretto un giocatore come Travis Diener anche solo in allenamento è una vera e propria scuola di vita, non solo cestistica.

Mauro, Sassari&Dinamo. Dopo due anni a Sassari Mauro non ha dubbi sul bilancio più che positivo “Umanamente è ottimo, abbiamo questo gruppo di italiani che mi hanno subito fatto sentire a casa e inserito, dal punto di vista sportivo sento di essere cresciuto dal primo giorno ma sono intenzionato a migliorare ancora. Sono contento ma non soddisfatto, è la mia priorità”. Sulla squadra ha grandi elogi e su Easley, il cui arrivo ha dato alla Dinamo quell’equilibrio che gli mancava, dice “Tony è stato intelligente, è arrivato qui con le idee chiare e ha capito subito quello che Meo gli chiedeva. Ci ha dato quello che serviva”.

Sorride il giovane Pinton e lo fa soprattutto quando gli si chiede come mai tanti giocatori vogliano essere allenati da un Coach come Meo SacchettiE’ divertente” sentenzia ma non accenna a niente di più, aggiungendo “ve lo spiegherò quando non mi allenerà più” facendo presagire un’omertà tutta sarda.

Montegranaro. Domenica arriva la Sutor Fabi Shoes Montegranaro, una squadra molto in forma “Ci vorranno grande intensità, atletismo ed energia. Montegranaro arriva da cinque vittorie di fila in casa ed è stata capace di tenere testa a Milano fino all’ultimo, si preannuncia un’altra grande battaglia. La classifica ci vede tutte lì, adesso ci aspetta il rush finale in cui dobbiamo dare il 100%. I playoff? Stiamo lavorando per raggiungere il posto più in alto, ma tutto è possibile e sappiamo che ogni partita può ribaltare tutto”.

Dopo aver parlato di passato e presente una domanda di rito chiude l’intervista “Come si immagina Mauro Pinton fra cinque anni?” Il play veneto non ha dubbi “Che domande, in serie A! Con la Dinamo ovviamente..

Valentina Sanna