Consultinvest Pesaro 63 – Vanoli Cremona 73

Pesaro – Mezzogiorno amaro per la Consultinvest Pesaro che cade tra le mura amiche contro una Cremona più cinica e ordinata. Una partita complicata e sporca, che i ragazzi di Lepore hanno interpretato nel modo migliore, imponendo il loro ritmo, trovando le risorse da tutti i giocatori in campo e vincendo con una difesa di grande qualità. Una sconfitta, tra le mura amiche, che vale doppio per Pesaro, proiettandola con un piede nella fossa. Un primo tempo di qualità e di energia non è bastato ai biancorossi per conquistarsi l’inerzia necessaria e volare via, sulle ali di un pubblico che ancora una volta ha risposto presente. La Vanoli è stata capace di gestire il ritmo, rimanere attaccata alla partita grazie alla grande prestazione di Turner, e uscire fuori alla ripresa, conquistandosi due punti di cuore con un ultimo periodo di grande difesa e di attacco corale. Decisiva la gestione di Johnson Odom e l’energia e fisicità nel pitturato di Wojchiecovski e Thomas, che hanno banchettato contro una Vuelle priva di Nnoko, che ha saputo schierare il solo Jasaitis da numero quattro atipico.

E. Turner da 3 punti ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Cronaca – Che sarebbe stata una battaglia lo si vede subito: l’ inizio è teso in un clima perfetto. Dopo ben 2 minuti di gioco è Turner a segnare il primo canestro. E’ una partita fisica, Cremona fa sentire subito la potenza atletica dei suoi esterni in difesa, e in attacco si passa tanto la palla. Pesaro fatica a costruire gioco, fossilizzando la palla nelle mani di Jones e Nnoko: 8-3 per Cremona. Serve una reazione è i biancorossi, dimostrano di volersi prendere in mano questa partita: Clarke guida la arrembata dei suoi insieme a Thornton. 14-6 di parziale e il primo periodo si conclude con i padroni di casa avanti (17-14). Le giocate di talento mancate in avvio di partita arrivano con il secondo quarto, che si apre con scambi di canestri tra Jones e Thornton da una parte, Gaspardo e Harris dall’altra. I ragazzi di Leka cercano di conquistarsi definitivamente l’inerzia, guidati da Clarke che segna, crea gioco e coinvolge i compagni: la Vuelle vola al massimo vantaggio (31-21), ma non basta per tirare un sospiro di sollievo, perché la legge dell’ex è sempre pronta a punire. Turner si accende e con tre bombe in fila, di puro talento, riapre tutto in amen: all’intervallo il punteggio dice 33-31.

Il rientro in campo è di nuovo battaglia: azioni maschie, errori banali da entrambe le parti, tiri liberi sbagliati e tanta fisicità. Cremona prova a mettere la freccia con Harris e Ferrero, Pesaro rimane a contatto procurandosi tiri liberi attaccando il canestro coi suoi esterni: alla vigilia degli ultimi 10 minuti una magia del solito Turner, da 8 metri, regala alla Vanoli un margine (47-50) ma gli ultimi dieci minuti sono quelli decisivi. Entrambe le squadre cominciano forte, ma alla distanza il maggior cinismo dei ragazzi di Lepore emerge prepotentemente. Johnson Odom attacca il ferro, Thomas viene cercato e trovato in area con continuità. Clarke risponde colpo su colpo, anche uno stremato Jones da il suo contributo, ma i biancoblu trovano risorse importanti da Wojciechowski e da Carlino: è del play la tripla che vale il 61-68. Pesaro è frastornata, poco lucida e senza energia. Ceron sbaglia un canestro da sotto da solo: la fotografia di una Pesaro che deve arrendersi. Lepore, lo staff e i giocatori festeggiano gia ad un minuto dalla fine. La sirena suona e il punteggio è impietoso: finisce 63-73.

(Fabrizio Stefanini 2017)

Una sconfitta sanguinosa per Pesaro, due punti d’oro per un Lepore esausto, ma soddisfatto: “Devo iniziare facendo un grandissimo applauso alla mia squadra” – commenta il tecnico cremonese – “perché dopo la sconfitta con Sassari la pressione era altissima. Era una partita di vite o di morte. Siamo partiti bene poi ci siamo adeguati alla nostra avversaria. Non volevamo alzare troppo il ritmo: nel terzo e nel quarto periodo siamo stati fantastici e non abbiamo permesso a Pesaro di fare canestro, e questa è stata la chiave, perché se la squadra casalinga prende l’inerzia poi è dura da riprendere. Devo dire grazie al mio test, che con la sua esperienza mi ha dato coraggio, al presidente e ai tanti tifosi che ci hanno sostenuto. Tutti stasera hanno dato il loro mattone: la chiave della nostra squadra è che tutti tocchino la palla e che tutti rimangano0 coinvolti. Ora abbiamo ancora 5 finali, ma stasera abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela contro chiunque.”

Decisamente meno allegro è Spiro Leka: “il risultato contava tutto. Abbiamo giocato bene per 30 minuti tranne negli ultimi minuti del quarto periodo. In attacco non abbiamo circolato la palle e gli altri ci hanno tolto ritmo. L’uscita di Nnoko ci ha ristretto troppo le rotazioni. Sconfitta pesante per noi. Ora diventa ancora più dura, mancano 5 partite,dobbiamo trovare assolutamente punti in queste rimaste, ricordandoci che negli ultimi tre anni non abbiamo mai mollato.Dopo il break importante di cremona, abbiamo messo in campo tanta voglia ma poca testa e lucidità. Per loro era l’ultima chiamata, ma anche per noi. Purtroppo conta il campo è lasciare 4 lay up sul ferro fa la differenza in questo gioco. Mancanza di cattiveria, leggerezza. Mi prendo le responsabilità di dover spingere ancora di più. Pubblico che fischia? Chiedo scusa per non aver portato a casa il risultato, ma senza di loro non possiamo nemmeno provarci, sono una componente fondamentale.”
Tabellini

Pesaro: Clarke 19, Jones 18, Thornton 11. Rimbalzi: 38 (Jones 11); Assist: 12 (Thornton 4)

Cremona: Turner 20, Thomas 12, Johnson-Odom 10. Rimbalzi 37 (Turner 11); Assist 8 (Johnson Odom 2)


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