Vuelle Pesaro – Banco di Sardegna Sassari 81-88 (16-22; 33-44; 49-59)
Pesaro – Esce sconfitta la Vuelle dalla Vitrifrigo Arena, senza poter concretizzare il sogno di una rimonta sfiorata nel finale. Una sconfitta che lascia più di un po’ di amaro in bocca, perché i padroni di casa, pur aprendo la gara con le consuete difficoltà a trovare la via del canestro, pur essendo sprofondati anche sotto di venti punti, sono riusciti a riaprire più di una volta la partita, grazie ad una buona reazione in svariati momenti della gara e ad un quarto periodo di assoluta e totale qualità offensiva dei cecchini pesaresi Blackmon e Mccree. I due americani si sono accesi e hanno segnato da soli 22 punti negli ultimi 6 minuti di gara riportando i compagni a strettissimo contatto, ma nulla hanno potuto fare contro una Sassari coriacea, fisica, dura e di talento. I ragazzi di Pozzecco hanno infatti sempre gestito magistralmente e a suon di canestri di pregevole fattura hanno respinto le fiammate pesaresi, ivi compresa quella finale, dimostrando consapevolezza di chi cercare nei momenti importanti, voglia di passarsi la palla e di lottare.
Grande partita di Rashawn Thomas, autore di 18 punti e 10 rimbalzi con due triple importanti nel quarto periodo e di Jamie Smith, che chiuderà con 20 punti, 4 assist e tanti canestri di fosforo e leadership nei momenti caldi della partita. A Pesaro non basta la grande prova balistica di Erik McCree (23 punti in 17 minuti), i 18 punti di Blackmon e i 12 di Monaldi e del nuovo arrivato Wells.
Cronaca – E’ un inizio contratto per entrambe le squadre che costruiscono da fuori ma non capitalizzano. a suonare la carica è Sassari, con il suo stile di gioco frizzante: Smith e Thomas segnano da tre punti e corrono il campo, segnando con facilità. In un amen è 11-0, con la Vuelle ancora al palo dopo 4 minuti di gioco. Il tappo dal canestro non vuole saperne di togliersi per i biancorossi, che trovano però nella voglia di lottare e in qualche canestro di talento le armi per reagire. Wells da la carica con una schiacciata e un canestro in campo aperto, segue una tripla di Lyons e l’energia e i canestri di Mccree dalla panca: 11-2 di contro-parziale. Pesaro c’è e chiude il quarto in svantaggio ma a contatto (16-22)…Ed è da questo momento che inizia la vera battaglia. È un secondo quarto di tutta energia, contatti duri e tante palle sporche. Entrambe le squadre hanno problemi di falli, con Cooley da una parte e Mccree dall’altra costretti allapanchina anticipatamente. Piovono triple e contatti duri a rimbalzo da una parte e dall’altra, la Vuelle inizialmente c’è e rimane a contatto rispondendo con l’energia giusta, ma fatica a contenere la fisicità sassarese e ad adattarsi ad un metro arbitrale non coerente nei diversi momenti della gara. Sassari rosicchia piano piano e impone il suo gioco grazie ai canestri di Polonara, Carter e Spissu, volando sulla doppia cifra di vantaggio all’intervallo: 33-44.
Il rientro in campo dopo la pausa lunga sembra la fotocopia dell’inizio gara. Pesaro fatica, spreca qualche pallone di troppo in contropiede con Lyons e Blackmon. Sassari è quadrata, concentrata e abbassa i ritmi. Mentre i padroni di casa continuano ad innervosirsi, i ragazzi di Pozzecco giocano a pallacanestro e si passano la palla. In un amen i biancorossi vanno fuori partita: 12-4 di parziale e il massimo vantaggio costringe coach Boniciolli a chiamare un time out, sul 37-56. Il rientro in campo è positivo e arriva una nuova reazione biancorossa, fatta di canestri di talento a nome di Erick Mccree: l’americano si accende e segna a ripetizione. Un canestro e fallo prima, tre bombe in fila di purissimo talento a fine secondo quarto e inizio quarto e Pesaro torna incredibilmente vicino: 55-59. Thomas e Gentile rispondono con due bombe prontamente, ma la musica è cambiata. McCree e Blackmon sono due furie e canestro dopo canestro riaprono la partita, segnando di tutto. Pesaro torna a meno uno ma Sassari è squadra vera e ogni volta, riede a rispondere colpo su colpo allo scatenarsi delle bocche di fuoco biancorosse, con Thomas a colpire dall’arco, seguito da Smith che segna un canestro importante nel cuore dell’area. L’ultima resistenza è a nome Monaldi, con la tripla ennesima del meno uno (76-77) ma ancora una volta il Banco di Sardegna si rende padrona della partita. Finisce 81-88.
Sala stampa
Vince un raggiante Pozzecco la sfida tutta triestina con Bonicciolli. L’ex playmaker azzurro che ha cambiato il volto di Sassari esordisce con le congratulazioni agli avversari: “Devo fare i complimenti alla partita straordinaria di Pesaro e al suo allenatore. Al di là della sconfitta hanno giocato una partita straordinaria e noi abbiamo fatto tanta fatica. Avete giocato con enorme energia e siete stati bravissimi a non mollare e a continuare a giocare duro. Sapevamo che era una partita difficile, avete firmato un giocatore di talento e questo da valore alla nostra vittoria. Abbiamo giocato bene, subito fisicità in alcuni punti, ma la grande fiducia che abbiamo in questo momento ci ha aiutato a trovare quei canestri in più che ci hanno permesso di vincere la partita.
Decisamente meno soddisfatto e l’allenatore pesarese Boniciolli: “Sono molto frustrato perché anche oggi, come in altre situazioni, abbiamo difficoltà a capire cosa fare. Le partite vanno interpretate e la fotografia del nostro primo tempo è una scena con tutto lo staff in piedi e 4 giocatori che sulla rimessa se ne stavano andando. Se i presupposti sono questi è difficile. In serie A preoccuparsi anche se si allacciano le scarpe prima della partita, non è ammissibile. Poi dopo torniamo a meno uno, dimostrando attaccamento che però non basta. Ancora una volta ci troviamo a commentare una partita in cui sull’impegno e sul coraggio non abbiamo nulla di cui lamentarci, ma è mancato il resto: lucidità nel finale. Nel primo tempo la logica era del Far West, prendo i tiri miei così entrò in partita. Ma la pallacanestro dell’uno contro cinque qui non funziona e il vissuto culturale di molti di questi giocatori e’ inadatto, nonostante l’impegno che non manca mai. Poi abbiamo cominciato a fare quello che si deve e sul più bello ci siamo spenti. E ricordiamoci che Il destino ti aiuta, ma fino ad un certo punto.
Arbitri? Il rispetto va guadagnato, ho allenato giocatori che potevano fare quello che volevano perché si erano guadagnati sul campo il rispetto. E noi da questo punto di vista abbiamo fatto ben poco.
La partita di Monaldi? Sicuramente Diego è un giocatore che attraverso la comprensione e la durezza che ho avuto con lui sta diventando un valore aggiunto, oggi protagonista della gara con grande intelligenza.”