Dell'Agnello pt csVentitreesima puntata di “Pick’n’Pop”, trasmissione radiofonica di Radio Caserta Nuova (Frequenza 100.0 a Caserta; in streaming su radiocasertanuova.com; podcast ogni giovedì sulla pagina ufficiale Facebook) di pallacanestro e musica condotta da Alessandro Aita e Ruben Romitelli, in onda ogni mercoledì dalle 19 alle 20.30. Nella settimana di sosta per le Final Eight di Coppa Italia è intervenuto ai microfoni della trasmissione il coach della Pasta Reggia Caserta Sandro Dell’Agnello.

Al termine della gara di Bologna non eri pienamente soddisfatto. Dopo qualche giorno, come vedi questa vittoria?

Domenica non abbiamo giocato una grande partita. Se nel primo tempo abbiamo fatto la nostra partita, nel terzo parziale abbiamo giocato al contrario facendoci prendere dalla frenesia, abusando del palleggio delle nostre guardie e del mancato taglia fuori dei lunghi. E’ stato un brutto spettacolo, facendoci prendere dall’ansia contro una squadra come Bologna che ci somiglia nel non mollare mai.

Le condizioni di Cinciarini?

E’ in recupero. Non è al 100%, non facendo dell’atletismo la sua migliore caratteristica deve essere al meglio per sfidare giocatori più atletici di lui. Così non riesce a darci il contributo a cui ci ha abituato ma la sua presenza è già importante, costringendo le difese ad adeguarsi. Spero che queste due settimane possano servire per poterlo avere al meglio per le prossime gare.

Mercato dopo l’infortunio di Metreveli, fuori gioco fino al termine della stagione? Un nome interessante potrebbe essere Dane DiLiegro di Siena.

Ho guardato i roster di ogni squadra di A1 e A2. Ho guardato tutti i lunghi italiani per capire chi potrebbe farci comodo e adesso il DG Nevola sta scandagliando il mercato. Per ora nessuno dei giocatori che abbiamo visionato è libero ma siamo della stessa lunghezza d’onda, concordando che ci serve un giocatore vicino al ruolo di pivot per dare fiato ad Hunt. DiLiegro  una opzione. E’ un 5 e passaportato italiano, ma non mi piace speculare sulle disgrazie altrui. Nel momento in cui diventasse libero il suo profilo potrebbe essere di quelli buoni.

Potrebbe essere l’occasione buona per Tommaso Ingrosso?

Lui è un ragazzo che meriterebbe più spazio rispetto alle briciole che ha avuto. Ma io e lui siamo d’accordo che ha fatto un salto lunghissimo dalla quarta alla prima serie, per cui ancora non è ancora pronto. Lo avevamo preso inizialmente per fare il quarto lungo in A2 ma alla fine dopo il ripescaggio abbiamo scelto di tenerlo per l’affidabilità morale prima che tecnica del ragazzo. Ovvio che vada in difficoltà, ma spero possa far bene quando potrà essere chiamato in causa.

Quale è il valore aggiunto di una squadra che non è mai stata al completo e non ha mai utilizzato gli infortuni come alibi?

Questa squadra ha un grande valor aggiunto, è un gruppo che non molla mai. Mi prendo un piccolo merito visto che il gruppo non è così già in partenza; sono cose che si creano con il lavoro quotidiano. Dal primo giorno abbiamo provato a creare una scorza dura per poter affrontare tutte le problematiche di una squadra in lotta per la salvezza. La mia filosofia è di non trovare mai alibi e non dare alibi ai giocatori,  che possono trasformarsi in scuse. Oramai non parliamo più degli infortuni, non ci facciamo più caso.

Una squadra con questa ‘scorza’ ha bisogno del mercato?

Ne ha bisogno per la delicatezza del ruolo. Abbiamo un solo centro che è Dario Hunt. Se l’ex Capo d’Orlando ha problemi l’altro giocatore a disposizione è Bobby Jones che non arriva a due metri. Così abbiamo le rotazioni realmente risicate, e così facciamo anche fatica ad allenarci perché siamo costretti ad utilizzare i ragazzi delle giovanili, volenterosi ma che non tengono l’impatto fisico. Anche se oramai ci siamo abituati.

Lei aveva dichiarato dopo le prime giornate che non sapeva dove potesse arrivare questa Juve per via degli infortuni. Dopo che sono diventati un elemento con il quale convivere, si è fatto un’idea più chiara?

L’idea ora la ho ben precisa. Se questa squadra fosse stata completa sin da inizio anno avremmo potuto alzare l’asticella dei nostri obiettivi sin dall’inizio. Non avremmo parlato solo di una tranquilla salvezza, ma sono certo che avremmo potuto fare qualcosa di più. E senza gli infortuni avremmo potuto fare le valigie per Milano in questo weekend, e sfido chi possa dimostrare che con un Siva in più sin da inizio anno o con qualche acciacco in meno non avremmo avuto quei punti in più per  andare alle Final Eight di Coppa Italia.

Tempo di Final Eight: chi vince a Milano?

Ci sono troppe squadre in divenire. Venezia si presenterà con il nuovo allenatore, Reggio Emilia ha molte assenze, Sassari è fortissima ma ha cambiato praticamente tutto, Trento mi sembra in affanno. Difficile fare un pronostico. Sarò banale, ma Milano può solo perderla.